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  1. #14281
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Chi, oggi, sceglie in modo consapevole di lasciare il proprio paese (e non lo fa volentieri come molti superficialmente potrebbero pensare) lo fa innanzitutto perchè è fin troppo evidente che la media degli italiani preferisce mantenere il proprio status, la propria posizione nella speranza che prima o poi qualcosa cambi e/o comunque nella speranza che "io me la cavo" e "il vicino che si arrangi". L'Italia è un paese a maggioranza conservatrice dove non vi è l'interesse a cambiare nulla. Il primo motivo di chi abbandona è di natura antropologica. In questo paese non sarà mai possibile una rivoluzione liberale e chi lascia è in maggioranza liberale e radicale. E nemmeno una rivoluzione in senso radicale è possibile in questo paese dal momento che alle ultime elezioni gli italiani hanno chiaramente lanciato, per l'ennesima volta, il messaggio che non vogliono un cambiamento radicale ma sperano che il nuovo ingrediente della solita minestra sia in grado di rivoluzionare il sistema paese. L'italiano, in media, pensa di aver votato per il cambiamento mentre ha votato per mantenere tutto inalterato. L'unico detonatore in grado di un cambiamento in senso radicale, ancorché privo di un piano politico/economico credibile, è stato disinnescato dalla maggioranza degli italiani. La speranza del "tutti a casa" è definitivamente svanita nel liberale/radicale che non sentendosi più rappresentato e non avendo più la possibilità di partecipare in modo democratico, tramite opposizione al partito unico della casta del sistema italia, ad un lavoro di cambiamento radicale, altra scelta non ha che lasciare.

    In secondo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo allo sterminio dei risparmi privati tramite:


    • inasprimento della tassazione sugli immobili (per far cassa questo stato in default deve per forza di cosa attingere dove è immobilizzato la gran parte del risparmio degli italiani)
    • inasprimento/reintroduzione della tassa di successione (sempre per far cassa bisogna attingere da coloro che detengono il risparmio in questo paese, cioè gli anziani che nel giro dei prossimi 10-15 anni passeranno a miglio vita)
    • inasprimento della tassazione sulle rendite sia finanziarie sia pensionistiche (anche private/integrative)
    • solito inasprimento accise


    In terzo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo alla progressiva violazione sia del diritto di proprietà sia del diritto di libera circolazione delle persone e dei capitali, sempre attraverso lo strumento fiscale. Indiscrezioni dicono che sono in studio/via di arrivo:


    • tassa sui passaporti
    • exit tax sulla detenzione dei titoli di stato italiani (se voglio liquidare una posizione, oltre all'eventuale tassazione del capital gain, oltre alle spese di intermediazione finanziaria, oltre all'eventuale tobin tax, oltre alla ritenuta sulle cedole già incamerate, arriverà un'ulteriore tassa il cui momento impositivo è la vendita di titoli di stato italiani - misura per disicentivare tale operazione)
    • exit tax sul traferimento legale dei risparmi all'estero


    In definitiva, chi abbandona, lo fa nella ragionevole consapevolezza (leggasi probabilità) che questo paese farà default e prima di di fare default spremerà a più non posso i propri cittadini con lo strumento fiscale (esigenze di cassa per tentare di evitare il defualt) il quale, a sua volta, contribuirà ancor di più alla deindustrializzazione già in atto da anni, favorita, appunto, da un sistema politico/istituzionale autoreferenziale, da una casta fortissima, da una corruzione a livelli di paese emergente, da una burocrazia asfissiante, ecc ...

    Come si può competere democraticamente contro un sistema di questa tipo?

    La soluzione, a questo punto, non può che essere individuale e 4 milioni di italiani han già scelto nel corso degli anni, come soluzione, la delocalizzazione fisica e/o dei risparmi e/o della propria attivata lavorativa in sistemi maggiormente liberali.

    Io non mi permetto di giudicare queste scelte, anzi. le comprendo e le rispetto.


    Analisi drammaticamente lucida,ma io quando dico che doversene andare,per necessità,e non per scelta,presuppone il fallimento del modello del nostro Paese,dico,sintetizzando le stesse cose.Un paese che di fatto ci obbliga ad andarcene è un Paese fallito in tutti i sensi.Soltanto che io,magari non mi rassegno fino all'ultimo,e vorrei cambiarlo.

  2. #14282
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Chi, oggi, sceglie in modo consapevole di lasciare il proprio paese (e non lo fa volentieri come molti superficialmente potrebbero pensare) lo fa innanzitutto perchè è fin troppo evidente che la media degli italiani preferisce mantenere il proprio status, la propria posizione nella speranza che prima o poi qualcosa cambi e/o comunque nella speranza che "io me la cavo" e "il vicino che si arrangi". L'Italia è un paese a maggioranza conservatrice dove non vi è l'interesse a cambiare nulla. Il primo motivo di chi abbandona è di natura antropologica. In questo paese non sarà mai possibile una rivoluzione liberale e chi lascia è in maggioranza liberale e radicale. E nemmeno una rivoluzione in senso radicale è possibile in questo paese dal momento che alle ultime elezioni gli italiani hanno chiaramente lanciato, per l'ennesima volta, il messaggio che non vogliono un cambiamento radicale ma sperano che il nuovo ingrediente della solita minestra sia in grado di rivoluzionare il sistema paese. L'italiano, in media, pensa di aver votato per il cambiamento mentre ha votato per mantenere tutto inalterato. L'unico detonatore in grado di un cambiamento in senso radicale, ancorché privo di un piano politico/economico credibile, è stato disinnescato dalla maggioranza degli italiani. La speranza del "tutti a casa" è definitivamente svanita nel liberale/radicale che non sentendosi più rappresentato e non avendo più la possibilità di partecipare in modo democratico, tramite opposizione al partito unico della casta del sistema italia, ad un lavoro di cambiamento radicale, altra scelta non ha che lasciare.

    In secondo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo allo sterminio dei risparmi privati tramite:


    • inasprimento della tassazione sugli immobili (per far cassa questo stato in default deve per forza di cosa attingere dove è immobilizzato la gran parte del risparmio degli italiani)
    • inasprimento/reintroduzione della tassa di successione (sempre per far cassa bisogna attingere da coloro che detengono il risparmio in questo paese, cioè gli anziani che nel giro dei prossimi 10-15 anni passeranno a miglio vita)
    • inasprimento della tassazione sulle rendite sia finanziarie sia pensionistiche (anche private/integrative)
    • solito inasprimento accise


    In terzo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo alla progressiva violazione sia del diritto di proprietà sia del diritto di libera circolazione delle persone e dei capitali, sempre attraverso lo strumento fiscale. Indiscrezioni dicono che sono in studio/via di arrivo:


    • tassa sui passaporti
    • exit tax sulla detenzione dei titoli di stato italiani (se voglio liquidare una posizione, oltre all'eventuale tassazione del capital gain, oltre alle spese di intermediazione finanziaria, oltre all'eventuale tobin tax, oltre alla ritenuta sulle cedole già incamerate, arriverà un'ulteriore tassa il cui momento impositivo è la vendita di titoli di stato italiani - misura per disicentivare tale operazione)
    • exit tax sul traferimento legale dei risparmi all'estero


    In definitiva, chi abbandona, lo fa nella ragionevole consapevolezza (leggasi probabilità) che questo paese farà default e prima di di fare default spremerà a più non posso i propri cittadini con lo strumento fiscale (esigenze di cassa per tentare di evitare il defualt) il quale, a sua volta, contribuirà ancor di più alla deindustrializzazione già in atto da anni, favorita, appunto, da un sistema politico/istituzionale autoreferenziale, da una casta fortissima, da una corruzione a livelli di paese emergente, da una burocrazia asfissiante, ecc ...

    Come si può competere democraticamente contro un sistema di questa tipo?

    La soluzione, a questo punto, non può che essere individuale e 4 milioni di italiani han già scelto nel corso degli anni, come soluzione, la delocalizzazione fisica e/o dei risparmi e/o della propria attivata lavorativa in sistemi maggiormente liberali.

    Io non mi permetto di giudicare queste scelte, anzi. le comprendo e le rispetto.

    Analisi molto lucida e precisa.
    Spero solo che non si avveri.

    Anche io non mi permetto di giudicare queste scelte, ma le rispetto.
    Nel mio piccolo, appartengo alla schiera di quelli che sperano di poter cambiare le cose dall'interno, democraticamente e senza traumi epocali.
    Pur con tutti i suoi miliardi di difetti, questo resta il mio Paese.
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  3. #14283
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Ho un concetto liberale differente dal tuo.

    Dal momento che quando si parla di eredità si parla di risparmio (o di cosa altro??) la tassa sull'eredità è l'ennesima tassa sui risparmi, risparmi che altro non sono che flussi di cassa già assoggetati a tassazione da esproprio nel momento in cui si sono formati come reddito (non consumato). Prima mi tassi il reddito, poi quello non cosumato me lo tassi come patrimonio e poi me lo ritassi quando questo patrimonio passa da padre a figlio ...

    Ma la questione non è nemmeno questa a dire il varo. La questione vera è che ritengo pura ideologia ed utopia l'illusione di attuare una redistribuzione di risorse spostando la tassazione dal reddito al patrimonio (in ogni sua forma) ma ancor più a monte la questione è che tutto ciò servirà per mantenere inalterato un sistema politico /istituzionale che continuerà ad autoalimentarsi ed autosostenersi alle spalle altrui (debito pubblico che continua incessantemente a salire nonostante l'inasprimento fiscale patrimoniale iniziato dal governo Monti fino ad oggi). Questa è roba medioevale o questioni da re e nobili...

    Tanto di cappello, Lorenzo!
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  4. #14284
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    In secondo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo allo sterminio dei risparmi privati tramite:
    • inasprimento/reintroduzione della tassa di successione (sempre per far cassa bisogna attingere da coloro che detengono il risparmio in questo paese, cioè gli anziani che nel giro dei prossimi 10-15 anni passeranno a miglio vita)
    La tassa di successione è comunque molto liberale come concetto, ed i paesi che non ce l'hanno sono davvero pochi. Che poi tassando la successione in Italia i soldi finirebbero nel solito buco nero è un altro discorso...

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Indiscrezioni dicono che sono in studio/via di arrivo:


    • tassa sui passaporti
    Veramente il bollo sui passaporti è stato appena abolito, a fronte di un aumento del costo di rilascio. Per una volta un ottimo guadagno per il cittadino, if you ask me.

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    exit tax sul traferimento legale dei risparmi all'estero
    Non ne sono sicuro, ma questo non credo sia legale se parliamo di paesi appartenenti all'EU.

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Come si può competere democraticamente contro un sistema di questa tipo?

    La soluzione, a questo punto, non può che essere individuale e 4 milioni di italiani han già scelto nel corso degli anni, come soluzione, la delocalizzazione fisica e/o dei risparmi e/o della propria attivata lavorativa in sistemi maggiormente liberali.

    Io non mi permetto di giudicare queste scelte, anzi. le comprendo e le rispetto.
    Su questo sono più che d'accordo.


  5. #14285
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Dal momento che quando si parla di eredità si parla di risparmio (o di cosa altro??) la tassa sull'eredità è l'ennesima tassa sui risparmi, risparmi che altro non sono che flussi di cassa già assoggetati a tassazione da esproprio nel momento in cui si sono formati come reddito (non consumato). Prima mi tassi il reddito, poi quello non cosumato me lo tassi come patrimonio e poi me lo ritassi quando questo patrimonio passa da padre a figlio ...
    Visto e considerato che il figlio non ha mai pagato un centesimo nè sul quel patrimonio nè tantomeno sul reddito che l'ha generato sai com'è...
    E, di conseguenza, non si parla certo di risparmi di chi eredita.
    Qui ho l'impressione che siam tutti americani, però sempre col culo degli altri.
    Il fatto che nel nostro simpatico caso i proventi dell'imposizione finiscano nel solito calderone è un altro paio di maniche e non può essere un caso sfigato, una pessima implementazione, a inficiare la bontà del "modello".

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    La questione vera è che ritengo pura ideologia ed utopia l'illusione di attuare una redistribuzione di risorse spostando la tassazione dal reddito al patrimonio (in ogni sua forma)
    Premesso che la redistribuzione modello successione è pure questo un concetto liberale, invece di vederla dal punto di vista redistributivo (che è un di cui) vedila da quello del più o meno regressivo.

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    ma ancor più a monte la questione è che tutto ciò servirà per mantenere inalterato un sistema politico /istituzionale che continuerà ad autoalimentarsi ed autosostenersi alle spalle altrui (debito pubblico che continua incessantemente a salire nonostante l'inasprimento fiscale patrimoniale iniziato dal governo Monti fino ad oggi). Questa è roba medioevale o questioni da re e nobili...
    Certo che sì: tutti i sistemi costruiti per perpetuarsi son medievali. E di tutto han bisogno tranne che di un sistema fiscale che cerchi pure di dargli una mano... E tutti i sistemi che privilegiano la rendita al lavoro vanno esattamente in questa direzione.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  6. #14286
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    io quando dico che doversene andare,per necessità,e non per scelta
    Qui, secondo me, interpreti male il fenomeno nel senso che la maggioranza di chi si ne va lo fa per scelta non per necessità. In maggioranza gli emigranti dell'ultima ora sono persone benestanti con patrimoni alle spalle, oppure imprenditori, che potrebbero tranquillamente starsene qui a vivere di rendita nononstante si sentano sempre più oppressi da un sistema fiscale che di liberale nulla ha, ma soprattutto si sentono impossibilitati nel contribuire qui, con i propri mezzi, ad un cambiamento del sistema perchè sanno che non è possibile democraticamente e gli eventi istituzionali/politici accaduti nell'ultimo anno ne sono la dimostrazione. E qui ti do ragione, è il fallimento di un sistema democratico.

    Chi emigra per necessità, vedasi under 35-40 senza lavoro, lo fa per necessità e non per scelta.


    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Soltanto che io,magari non mi rassegno fino all'ultimo,e vorrei cambiarlo.
    Scelta individuale e legittima.

    Ciao.
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  7. #14287
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Chi, oggi, sceglie in modo consapevole di lasciare il proprio paese (e non lo fa volentieri come molti superficialmente potrebbero pensare) lo fa innanzitutto perchè è fin troppo evidente che la media degli italiani preferisce mantenere il proprio status, la propria posizione nella speranza che prima o poi qualcosa cambi e/o comunque nella speranza che "io me la cavo" e "il vicino che si arrangi". L'Italia è un paese a maggioranza conservatrice dove non vi è l'interesse a cambiare nulla. Il primo motivo di chi abbandona è di natura antropologica. In questo paese non sarà mai possibile una rivoluzione liberale e chi lascia è in maggioranza liberale e radicale. E nemmeno una rivoluzione in senso radicale è possibile in questo paese dal momento che alle ultime elezioni gli italiani hanno chiaramente lanciato, per l'ennesima volta, il messaggio che non vogliono un cambiamento radicale ma sperano che il nuovo ingrediente della solita minestra sia in grado di rivoluzionare il sistema paese. L'italiano, in media, pensa di aver votato per il cambiamento mentre ha votato per mantenere tutto inalterato. L'unico detonatore in grado di un cambiamento in senso radicale, ancorché privo di un piano politico/economico credibile, è stato disinnescato dalla maggioranza degli italiani. La speranza del "tutti a casa" è definitivamente svanita nel liberale/radicale che non sentendosi più rappresentato e non avendo più la possibilità di partecipare in modo democratico, tramite opposizione al partito unico della casta del sistema italia, ad un lavoro di cambiamento radicale, altra scelta non ha che lasciare.

    In secondo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo allo sterminio dei risparmi privati tramite:


    • inasprimento della tassazione sugli immobili (per far cassa questo stato in default deve per forza di cosa attingere dove è immobilizzato la gran parte del risparmio degli italiani)
    • inasprimento/reintroduzione della tassa di successione (sempre per far cassa bisogna attingere da coloro che detengono il risparmio in questo paese, cioè gli anziani che nel giro dei prossimi 10-15 anni passeranno a miglio vita)
    • inasprimento della tassazione sulle rendite sia finanziarie sia pensionistiche (anche private/integrative)
    • solito inasprimento accise


    In terzo luogo, chi oggi consapevolmente abbandona la nave lo fa nella consapevolezza che in Italia, non essendo possibile una rivoluzione in senso liberale, assisteremo alla progressiva violazione sia del diritto di proprietà sia del diritto di libera circolazione delle persone e dei capitali, sempre attraverso lo strumento fiscale. Indiscrezioni dicono che sono in studio/via di arrivo:


    • tassa sui passaporti
    • exit tax sulla detenzione dei titoli di stato italiani (se voglio liquidare una posizione, oltre all'eventuale tassazione del capital gain, oltre alle spese di intermediazione finanziaria, oltre all'eventuale tobin tax, oltre alla ritenuta sulle cedole già incamerate, arriverà un'ulteriore tassa il cui momento impositivo è la vendita di titoli di stato italiani - misura per disicentivare tale operazione)
    • exit tax sul traferimento legale dei risparmi all'estero


    In definitiva, chi abbandona, lo fa nella ragionevole consapevolezza (leggasi probabilità) che questo paese farà default e prima di di fare default spremerà a più non posso i propri cittadini con lo strumento fiscale (esigenze di cassa per tentare di evitare il defualt) il quale, a sua volta, contribuirà ancor di più alla deindustrializzazione già in atto da anni, favorita, appunto, da un sistema politico/istituzionale autoreferenziale, da una casta fortissima, da una corruzione a livelli di paese emergente, da una burocrazia asfissiante, ecc ...

    Come si può competere democraticamente contro un sistema di questa tipo?

    La soluzione, a questo punto, non può che essere individuale e 4 milioni di italiani han già scelto nel corso degli anni, come soluzione, la delocalizzazione fisica e/o dei risparmi e/o della propria attivata lavorativa in sistemi maggiormente liberali.

    Io non mi permetto di giudicare queste scelte, anzi. le comprendo e le rispetto.

    In mezzo a maree di tecnicismi, almeno a me poco comprensibili, questo per me é il primo messaggio che ben descrive le motivazioni del perché, al di là di tutte le situazioni del momento, le prospettive per l' Italia siano grigie se non nere.

    Post che, btw, condivido totalmente.
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
    - In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!

  8. #14288
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    La tassa di successione è comunque molto liberale come concetto, ed i paesi che non ce l'hanno sono davvero pochi. Che poi tassando la successione in Italia i soldi finirebbero nel solito buco nero è un altro discorso...

    Invece, al contrario, non è altro discorso, anzi, il concetto deve proprio essere contestualizzato alla realtà ... a cosa serve quella tassa di successione? Ad alimentare il solito buco nero, quindi concetto che diventa molto meno liberale, visto l'uso che se ne fa. Infatti ho ben precisato nel mio intervento che contesto soprattutto l'utilità piuttosto che il concetto anche se la catena di tassazione reddito-patrimonio-successione non è così liberale come in quei paesi dove la tassazione del reddito e del patrimonio è diversi punti più bassa della nostra. Inoltre la tassa di successione in Italia è presente oltre il milione di Euro.

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Veramente il bollo sui passaporti è stato appena abolito, a fronte di un aumento del costo di rilascio. Per una volta un ottimo guadagno per il cittadino, if you ask me.
    Prima fonte che mi viene in mente...costo di rilascio o bollo, poco cambia.

    Raddoppiano le tasse sui passaporti Su bonus alle famiglie stop del Tesoro - Corriere.it

    ROMA - Un altro balzello nel decreto Irpef. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato un emendamento che prevede l’aumento del costo per il rilascio del passaporto da 40 a 73,50 euro. In pratica, il contributo amministrativo, a cui va aggiunto il costo del libretto cartaceo con i dati biometrici, è destinato a raddoppiare non appena il decreto entrerà in vigore. La proposta, firmata da Giorgio Tonini (Pd), elimina inoltre la norma che consente di pagare la tassa annuale sulla concessione governativa di 40,29 euro solo in caso di viaggio in Paesi fuori dalla Ue. L’emendamento fissa a quota 300 euro i diritti consolari da versare per il riconoscimento della cittadinanza italiana.


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  9. #14289
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Invece, al contrario, non è altro discorso, anzi, il concetto deve proprio essere contestualizzato alla realtà ... a cosa serve quella tassa di successione? Ad alimentare il solito buco nero, quindi concetto che diventa molto meno liberale, visto l'uso che se ne fa.
    Sì e no... Intanto spostiamola 'sta tassazione (visto che di ridurla a quanto pare non se ne parla) e vediamo che effetto fa...
    E poi vediamo chi parlerà bene e chi male di questo cambio di indirizzo dell'imposizione.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  10. #14290
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    E a proposito... Il modello redistributivo, italiano e mondiale, ai tempi della crisi...

    In Italia ci sono 203mila ricchi, in crescita del 16%. Nel mondo 14milioni, seduti su quasi 53 trilioni di dollari - Il Sole 24 ORE
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

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