
Originariamente Scritto da
Diamandis
Intervengo per buttare giù qualche riflessione generale sull'andamento della situazione italiana.
Il futuro economico italiano è da economia sommergente, ringraziamo solo i tassi di interesse bassi( che però provocano alla lunga distorsione nell'allocazione efficiente dei capitali, disincentivando il risparmio o comunque di fatto gli investimenti produttivi e favorendo quelli speculativi e incauti, deresponsabilizzando nel breve gli imprenditori ed investitori, tanto il denaro costa poco o nulla e non necessita di immediati e stabili ritorni per ripagarne il costo ) sennò saremmo già gambe all'aria da un bel pezzo. Non mi aspetto nulla di positivo, la mentalità dell'italiano medio è formata da troppi anni di ruberie ai danni della collettività e di pupazzi televisivi che parlano se siamo fortunati bene ma razzolano sempre male( o meno peggio del meno peggio), e la maggioranza votante continua a illudersi che le cose in un modo o in un altro si aggiustano da sole e ce la caviamo sempre per il rotto della cuffia. Anzi si rafforza: stavamo per fallire nel 2011 e invece nulla, quindi vuol dire che nessuno ci ammazza, abbiamo la fortuna dalla nostra, il diritto innato ad arrabattarci con successo. Quantomeno nel successo di non fare bancarotta collettiva.
Una combinazione positiva di tassi così bassi sul debito pubblico e crescita stentata, ma crescita, nel mondo, è l'unica àncora di salvezza nazionale. Peccato che le cose non restino mai uguali e che i tassi di riferimento applicati dalle BC a zero o poco sopra comporti una bolla nel mercato azionario e obbligazionario e dei titoli di Stato maggiore di sempre, con rapporti P/E iperpompati in Usa, Giappone, Cina ma anche in parte in Europa.
Il denaro deve avere un costo adeguato al rischio di credito sennò vengono meno i segnali al mercato della scarsità reale ad esso sottostante e si tende a sprecarlo in spesa pubblica inefficiente, investimenti errati, bolle immobiliari, azionarie e obbligazionarie.
Per cui tassi di interesse così bassi se non negativi ( come in Giappone) sono efficaci nel breve periodo per evitare l' hard landing del credit crunch in una situazione di sfiducia eccessiva post crisi economica o di default di qualche Stato e/o istituzione privata, ma è una manna di cui l'Italia, così pesantemente indebitata, non può pensare di giovarsi ad libitum.
I tassi bassi di interesse di rifinanziamento ( al momento allo 0%) a cui le banche prendono a prestito dalla BCE, inoltre, diminuiscono i margini di interesse per le banche commerciali stesse nell'attività di intermediazione creditizia a famiglie ed imprese. Per giunta i tassi negativi sui depositi al -0,4% nell'eurozona determina che le banche non sanno cosa farne della raccolta della clientela. Depositare presso la BCE la liquidità in eccesso costa invece che fruttare, nè gli investimenti nell'economia reale appaiono ancora favorevoli. E forse non lo saranno mai più di tanto, date le manovre elettoralistiche e le politiche assistenzialiste che si susseguono costanti nel tempo. Oltre a diverse problematiche legate al costo reale crescente delle risorse, gli effetti dei costi legati ai danni del cambiamento climatico, le problematiche geopolitiche e il freno della minaccia terrorista.
Ricordando poi che le banche italiane sono scottate dalle grandi sofferenze dei prestiti erogati negli anni passati prima dell'apice della crisi e quindi recalcitranti a correre rischi ulteriori che possono incidere sui ratios patrimoniali, il cui valore è rispolverato dall'entrata in vigore della legge sul " bail-in ".
Perdere questi anni favorevoli accordatici da Draghi e da variabili esogene ancora una volta ci costerà caro per il percorso economico e sociale futuro, e difatti siamo sempre tra gli ultimi della classe in Europa, non ci smentiamo mai.
Occasioni così straordinarie per mettere a posto la macchina dello Stato e liberalizzare il mercato italiano così asfittico e manipolato , e combattere la corruzione, è molto difficile che si ripeteranno ancora.
Vedremo cosa accadrà, ma le premesse sono quelle che sono......
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