Intanto questo lo legga chi crede nelle virtù taumaturgiche della "moneta sovrana"
La politica monetaria globale della Fed | T. Monacelli
Secondo me sarà una dura salita anche perchè il default dell'Italia non conviene ai nostri creditori.![]()
Ri-no-comment. Ri-fai tu.
Qualche considerazione va fatta. Imposizione può darsi che sia forte come termine.
Processo graduale voluto da? Va meglio? Se in qualsiasi modo non sia stato "imposto" possiamo dire che è stato un processo completamente naturale?![]()
Quindi prima ti fai problemi perché il processo di diffusione dell'inglese non è stato completamente naturale e poi ti auspichi la diffusione dell'esperanto che è la lingua artificiale per eccellenza e necessiterebbe di essere imposta praticamente con la forza?
Ti rendi conto che è un ragionamento che fa acqua da tutte le parti?
Ripeto, a parte il tuo antiamericanismo non ho ancora trovato una sola risposta valida alla mia domanda sul perché bisognerebbe cambiare questo stato di cose.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ci rinuncio. Se tu vuoi attribuirmi cose mai dette, fai pure.
Però dovresti, DEVI, trovarmi la frase in cui io abbia auspicato l'uso della forza.
Ho parlato di alternativa, che eviterebbe sopraffazione linguistica e minori sforzi per tutti quelli che devono imparare una seconda lingua.
Comunque, il mio ragionamento fa talmente acqua da tutte le parti che anche a livello europeo si sono posti il problema.
E per una volta leggeteveli sti caxxo di link...
Esperanto ed Unione europea - Wikipedia
Saluti!
Mica ho scritto che tu l'abbia auspicato.
Ho scritto che è assurdo che tu prima ti lamenti perché la diffusione dell'inglese non è stata completamente naturale e poi ti auspichi la diffusione di una lingua che, volenti o nolenti, andrebbe imposta con la forza visto che qualsiasi altra strada ha fallito miseramente.
In pratica vorresti bloccare la diffusione di una lingua che in tempi remoti è stata parzialmente imposta con la forza per favorire la diffusione di un'altra che invece andrebbe imposta completamente (o quasi) con la forza.
Poi mi devi spiegare cosa vuol dire.Ho parlato di alternativa, che eviterebbe sopraffazione linguistica
Cosa che, come già detto, non è vera, visto che per chiunque non parli una lingua indoeuropea gli sforzi sarebbero quantomeno uguali se non anche maggiori.e minori sforzi per tutti quelli che devono imparare una seconda lingua.
In più dovrebbero imparare una seconda lingua anche miliardi di persone che oggi non devono farlo - del resto l'inglese non è parlato solo negli USA o nel Regno Unito ma anche, tra gli altri, in un minuscolo paesello insignificante chiamato India che ospita solo un quinto della popolazione mondiale.
Sì, e infatti, guarda un po', sono giunti alla conclusione che è meglio l'inglese e continuano ad usare l'inglese, mentre le iniziative per contrastare questo stato di cose sono rimaste confinate a qualche singolo esponente di partito.Comunque, il mio ragionamento fa talmente acqua da tutte le parti che anche a livello europeo si sono posti il problema.
E per una volta leggeteveli sti caxxo di link...
Esperanto ed Unione europea - Wikipedia
Saluti!
Senza contare che non si sono posti il problema per il motivo per cui te lo sei posto tu.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Sì, bello, dichiarazioni politiche senza alcun seguito (figuriamoci) e che peraltro non hanno nulla a che fare con l'esperanto, che a nessuno a livello ufficiale passa lontanamente per la testa di utilizzare al posto dell'inglese.
A parte link a caso e discorsi mischiati non mi hai ancora fornito una risposta valida alla domanda del perché questo dovrebbe succedere.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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