"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Anch'io spero in una soluzione alla norvegese ma la vedo dura,questi sono tempi di rampantismo nazionalista e celodurista.
Piuttosto rileverei che nel 2014 il referendum scozzese ha perso di un soffio.Poi non c'è dubbio che, più ancora di Spagna e Regno Unito, lo Stato occidentale più a rischio secessione sia il Belgio.
L'UE rischia in prima battuta un ridimensionamento,cioè una trasformazione in un'area cooperativa piuttosto vaga,tipo l'OCSE o persino l'OSCE,più che un'estinzione come soggetto giuridico.
A meno che non vincano contemporaneamente la Le Pen in Francia e l'estrema destra in Olanda: in quel caso,la sua situazione potrebbe essere simile a quella della Jugoslavia nella primavera 1991,non nel senso che sarebbe imminente una guerra ma che le spinte centripete diventerebbero multiple e quindi irresistibili.
Sarebbe la fine di ogni velleità di contare qualcosa per qualsivoglia Stato europeo ma oggi i cittadini UE sono insofferenti verso Bruxelles non meno di quanto lo fossero sloveni e croati nel 1990/91.
E,come allora,non si fa l'unica cosa possibile: rassegnarsi a trasformare un'entità che non è riuscita ad essere federale in una confederazione di Stati,cooperativa ma non unitiva. E' quello che proponevano i croati,che citavano il modello della CEE per l'area jugoslava.Ovviamente non furono ascoltati.
Ultima modifica di Josh; 24/02/2017 alle 08:34
Secondo me,non bisogna estremizzare: non è che in assoluto gli scozzesi siano diventati di colpo più europeisti di Mario Monti.Semplicemente, molti scozzesi non erano d'accordo con l'idea di uscire dall'UE e questo ha aggiunto un altro motivo di dissenso verso Londra.Ecco tutto.
Peraltro il referendum scozzese del 2014 non passò ma fu tutt'altro che una disfatta,se ricordiamo.
Per rispondere anche a @Josh: non ho mica parlato di plebiscito bulgaro con maggioranza schiacciante Il No ha avuto il 55% dei voti con l'85% dei votanti, confermo e ribadisco che questo è un "ampio margine" difficile da invertire, più ancora che per il margine in sé (comunque buono), per l'elevata affluenza al voto e dunque la scarsa presenza di indecisi e disinteressati. E' stato un No convinto direi!
Anche Slovacchia e Cechia, dove Bratislava e Praga hanno un tenore di vita (a PPP) ormai paragonabile all'Occidente, ma con redditi e ricchezza che sfumano verso le "periferie" del paese. Ma non mi pare lo stesso un gran paragone: sono paesi in crescita e con settori e regioni che trainano il resto del paese. E' una ricchezza peggio distribuita? Sempre meglio della povertà ben distribuita. Esiste il rischio che le regioni rimaste indietro, non vengano trainate fuori dalla povertà, aumentando il distacco? Non mi sembra che dove vige quel che potremmo chiamare "egalitarismo territoriale", l'economia sia complessivamente così tanto in crescita, anzi al contrario. A volte, come nei circuiti elettrici, è la differenza di potenziale a garantire che passi corrente
Appunto, la motivazione di fondo è il loro nazionalismo/regionalismo. Se poi la soluzione è far vivere la Scozia nell'assistenzialismo, direi ottime prospettive di sviluppo per l'UK....non credo vogliano ispirarsi al modello implosivo italiano.... @nevearoma Se semini il nazionalismo, il nazionalismo raccogli... do you know Balcani?
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
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