Originariamente Scritto da
nevearoma
Semplice: così come i catalani ragionano in termini emotivi, fregandosene delle future condizioni economiche di un eventuale stato indipendente, così fa la Spagna. Anzi, non in termini emotivi; semplicemente, com'è naturale, la prima prerogativa di uno stato è mantenere la propria esistenza. Cosa ti aspetti che faccia un governo di fronte a una violazione della costituzione e della legge e ad un attentato alla propria unità? Ti aspetti che faccia ponti d'oro?
Ma soprattutto, pensi che se a comportarsi così fosse stato il governo dell'Estremadura sarebbe stato diverso perché l'Estremadura è povera quindi chi se ne frega?
Pensi che se domani la Sicilia si dichiarasse indipendente ed iniziasse a mettere in piedi ministeri, agenzie fiscali, corpi diplomatici eccetera il governo italiano non reagirebbe allo stesso modo?
Ti pare che la Francia tratti la Corsica - regione piccola e "povera" - diversamente? Ti pare che il Regno Unito abbia trattato l'Irlanda del Nord - anch'essa regione piccola e "povera" - diversamente? O per passare ad esempi meno democratici, la Cina col Tibet? La Russia con la Cecenia? La Turchia col Kurdistan? In tutti i casi si tratta di regioni che non sono certo determinanti per il benessere del paese, a meno che Lhasa e Grozny non siano diventati dei poli economici di prim'ordine negli ultimi anni senza che io me ne accorgessi.
Tra l'altro in Catalogna sono stati già tenuti altri "referendum" e nei casi passati il governo centrale ha risposto al più con una risata.
A proposito di questo, peraltro, la Catalogna tra il 2012 ed il 2016 ha ricevuto qualcosa come 75 miliardi di trasferimenti dal governo centrale per, letteralmente, evitare di andare in default - i suoi titoli regionali (in Spagna le regioni possono emettere titoli di "stato") hanno per l'S&P un rating di B+/B, ossia un gradino sopra la Grecia che è B-. Diciamo che il governo centrale avrebbe armi sufficienti per danneggiarla senza alcuna indipendenza, se proprio volesse.
Questo è un bello strawman; nessuno parla di scenari apocalittici, ma di grave crisi e di generale impoverimento sì.
E' quello che è successo al Quebec, del resto, e senza neppure l'indipendenza.
Del resto, giusto per dirne una, Caixabank e Sabadell praticano i 3/4 delle loro operazioni al di fuori della Catalogna pur essendo banche catalane. Entrambe gestiscono un'enorme quantità di mutui spagnoli, per esempio. Pensi che vorrebbero sobbarcarsi l'incertezza e le possibili magagne giuridiche di una situazione del genere o non ne approfitterebbero invece per spostarsi laddove già oggi hanno gran parte dei loro affari?
A proposito di questo, comunque, la mia idea è proprio che uno dei piani del governo centrale possa essere proprio quello di attrarre a sé quante più compagnie attualmente situate in Catalogna e poi, eventualmente, concedere l'indipendenza (se c'è una maggioranza qualificata che la desidera, ovviamente, cosa per nulla scontata).
Non sarebbe nemmeno troppo difficile, Madrid come capitale del terziario e dell'industria ad alto valore aggiunto è già nettamente più sviluppata di Barcellona (ed in realtà anche Bilbao, in parte).
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