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  1. #22191
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Visto che non c'è una maggioranza e dunque verrà fuori un governo tecnico, mi chiedo: quali mai potranno essere le decisioni di politica economica? Quali le linee guida? Quali scelte si faranno e quale tipo di politica verrà fatta con un Parlamento così eterogeneo e spezzettato? Solo io ho la sensazione di essere su una macchina lanciata ai 200 km/h insieme a tre/quattro ragazzini senza patente che non sanno come afferrare il volante?
    Secondo me si andrà avanti con i soliti patetici governi che si tiran giù uno con l'altro e che durano sì e no 2 ore... :D.

    Comunque mi stupisce che ci si allarmi per cosa può portare il "fronte populista" così affermato. Perché, gli altri erano la salvezza? :D

    Io la penso così: queste elezioni neanche avrebbero dovuto esserci. Primo perché, dato che abbiamo un miliardo di partiti, era inevitabile lo stallo in cui ci troviamo adesso. Secondo perché con la situazione dei conti statali dovremmo esser sotto commissariamento da chissà quanto tempo e coloro che vanno a elemosinare voti comprandoli con redditi di cittadinanza/dignità/sconti universitari e badanti :D non dovrebbero neanche aver il coraggio di farsi vedere in giro con quello che hanno combinato. Di tutte le correnti politiche.

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    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  2. #22192
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    ormai è troppo tardi per qualsiasi forza politica fare qualcosa per questa sgangherata nazione, siamo fuori tempo massimo.

    Finita la politica monetaria espansiva (san M. Draghi)che ci ha salvati dal default dopo il 2011, gli Italiani che sono tutti contro tutti, avranno quello che con la loro disonestà hanno seminato da gran tempo: la rivoluzione

  3. #22193
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Temo di si. Io personalmente non sono pessimista come il buon vecchio CausaEffetto che, ahimè, non scrive più su queste sedi, ma sono fortemente convinto che il treno per fare riforme in senso di miglioramento della competitività del sistema Paese (x farla breve quello di cui parlava bene galinsoga nel post precedente, produttività e costo del lavoro) lo abbiamo perso 2 volte.

    La prima nei primi anni '00 (periodo 1999-2006), quando eravamo già nell'Euro e dunque usufruivamo dei tassi di interesse ben più bassi che ci erano stati dati ed inoltre avevamo un governo, quello di cdx di allora, con una maggioranza tra le più ampie della storia repubblicana, che ha fatto ben poco di quel che avrebbe potuto fare, e la seconda a partire dal 2012, quando prese avvio la politica monetaria espansiva della BCE.

    Il Paese è riuscito a salvarsi già per 2 volte da uno scampato pericolo default: la prima nel 1992 e poi nel 2011-12. Purtroppo però i risparmi degli italiani, che ancora rimangono ingenti, sono stati comunque erosi da queste botte, pertanto sono assai scettico che riusciremo a scampare alla inevitabile terza botta che arriverà tra qualche anno, anche perché, vista la dose ENORME di liquidità immessa nei mercati da Mario Draghi, la botta che arriverà potrebbe essere ben più pesante delle due precedenti.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #22194
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Temo di si. Io personalmente non sono pessimista come il buon vecchio CausaEffetto che, ahimè, non scrive più su queste sedi, ma sono fortemente convinto che il treno per fare riforme in senso di miglioramento della competitività del sistema Paese (x farla breve quello di cui parlava bene galinsoga nel post precedente, produttività e costo del lavoro) lo abbiamo perso 2 volte.

    La prima nei primi anni '00 (periodo 1999-2006), quando eravamo già nell'Euro e dunque usufruivamo dei tassi di interesse ben più bassi che ci erano stati dati ed inoltre avevamo un governo, quello di cdx di allora, con una maggioranza tra le più ampie della storia repubblicana, che ha fatto ben poco di quel che avrebbe potuto fare, e la seconda a partire dal 2012, quando prese avvio la politica monetaria espansiva della BCE.

    Il Paese è riuscito a salvarsi già per 2 volte da uno scampato pericolo default: la prima nel 1992 e poi nel 2011-12. Purtroppo però i risparmi degli italiani, che ancora rimangono ingenti, sono stati comunque erosi da queste botte, pertanto sono assai scettico che riusciremo a scampare alla inevitabile terza botta che arriverà tra qualche anno, anche perché, vista la dose ENORME di liquidità immessa nei mercati da Mario Draghi, la botta che arriverà potrebbe essere ben più pesante delle due precedenti.
    Il voto di domenica ci ha portato politicamente verso Visegrád (andando a indebolire in modo forse fatale il progetto di rinnovamento europeo che Macron e la Merkel vorrebbero mettere in campo) e a breve anche l'economia ci poterà verso est... insomma io vedo, tra pochissimi anni, due europe e due diversi sistemi monetari, collegati tra loro ma distinti: un'Europa di serie A che andrà dal Portogallo alla Germania, alla Finlandia e all'Estonia, con dentro forse a una (riluttante) Austria e un'Europa di Serie B con l'Italia, la Grecia e i paesi dell'Europa orientale. Bisogna vedere se le "sovraniste" regioni del Nord Italia vorranno stare in Serie B, perché in un contesto del genere le aziende che hanno innovato e hanno produzioni ad alto valore aggiunto (e ce ne sono tante, specie al Nord) non vorranno restare all'interno di un sistema paese fragile, con uno Stato che non può fare politiche industriali funzionali alle loro esigenze e favorisce il modello "maquilladora"... La mappa dell'Italia post-voto, mandata in onda dalle TV a partire dalla notta di domenica, sembrava tanto la mappa della secessione... ecco la secessione potrebbe essere il passaggio successivo, se proprio vogliamo essere catastrofisti...
    Ultima modifica di galinsoga; 06/03/2018 alle 09:33

  5. #22195
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Temo di si. Io personalmente non sono pessimista come il buon vecchio CausaEffetto che, ahimè, non scrive più su queste sedi, ma sono fortemente convinto che il treno per fare riforme in senso di miglioramento della competitività del sistema Paese (x farla breve quello di cui parlava bene galinsoga nel post precedente, produttività e costo del lavoro) lo abbiamo perso 2 volte.

    La prima nei primi anni '00 (periodo 1999-2006), quando eravamo già nell'Euro e dunque usufruivamo dei tassi di interesse ben più bassi che ci erano stati dati ed inoltre avevamo un governo, quello di cdx di allora, con una maggioranza tra le più ampie della storia repubblicana, che ha fatto ben poco di quel che avrebbe potuto fare, e la seconda a partire dal 2012, quando prese avvio la politica monetaria espansiva della BCE.

    Il Paese è riuscito a salvarsi già per 2 volte da uno scampato pericolo default: la prima nel 1992 e poi nel 2011-12. Purtroppo però i risparmi degli italiani, che ancora rimangono ingenti, sono stati comunque erosi da queste botte, pertanto sono assai scettico che riusciremo a scampare alla inevitabile terza botta che arriverà tra qualche anno, anche perché, vista la dose ENORME di liquidità immessa nei mercati da Mario Draghi, la botta che arriverà potrebbe essere ben più pesante delle due precedenti.
    Non è mica vero che l'ammontare dei risparmi italiani sia diminuito dopo l'ultima crisi economica e dopo quella del 1992, anzi, solo nel 2017 sono aumentati di quasi 60 miliardi e la tendenza all'aumento non si è mai invertita, neppure negli anni peggiori della crisi del 2011/2013. Come diceva un mio conoscente, dirigente di banca, proprio in quegli anni: "Mi sembra impossibile che ci sia crisi, perché in banca vedo girare sempre più soldi"... E' invece aumentato il numero di famiglie italiane che non riece a risparmiare e anche quello di famiglie che hanno eroso i propri risparmi in periodi di maggiore difficoltà, per cui aumentano i risparmi e i patrimoni ma aumentano in modo sperequato... Con l'aria di "vendetta sociale" che c'è in giro mi aspetto che alla prossima crisi finanziaria (inizio 2020?) comincerà l'aggressione al risparmio, sempre che, ancor prima che sia davvero necessario mettere le mani nelle nostre tasche, il prossimo governo non vada a finanziare la spesa pubblica con le patrimonianali. Intendiamoci io sono di quelli che pensano che i patrimoni vadano tassati molto più di quanto non sia stato fatto fino a oggi, ma sono anche convinto che i redditi (per contrappeso) vadano tassati molto di meno e che le misure assitenziali vadano (eventualmente) finanziate razionalizzando e ricalibrando la spesa assistenziale stessa ( in corso e non creandone di nuova, finanziata a debito o con tasse sui patrimoni.
    Ultima modifica di galinsoga; 06/03/2018 alle 13:48

  6. #22196
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Intendiamoci io sono di quelli che pensano che i patrimoni vadano tassati molto più di quanto non sia stato fatto fino a oggi, ma sono anche convinto che i redditi (per contrappeso) vadano tassati molto di meno e che le misure assitenziali vadano (eventualmente) finanziate razionalizzando e ricalibrando la spesa assistenziale stessa ( in corso e non creandone di nuova, finanziata a debito o con tasse sui patrimoni.
    Sei sicuro di non volerlo fare tu il ministro dell'economia? Perchè un voto ce l'hai di sicuro...
    Anzi no perchè alla flat tax sono religiosamente contrario.
    Ultima modifica di FunMBnel; 06/03/2018 alle 11:01
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  7. #22197
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Ma uno dei principali problemi italiani (anche più del debito) è quello della bassa produttività abbinata all'alto costo del lavoro (non la parte salariale, ma l'ammontare complessivo del costo, dovuto al famigerato "cuneo fiscale"), questo agisce in modo determinante e svantaggioso sul CLUP. Siccome in 20 anni non siamo stati in grado di aggiornare il nostro sistema produttivo alle attuali esigenze (e questo incide sul PIL limitandone la crescita) ci troveremo sempre con una crescita (quando va bene) inadeguata alle esigenze di riduzione del debito. Di fatto abbiamo due strade: investire in innovazione (ma ha un costo e non l'abbiamo sostenuto quando potevamo farlo, ossia all'inizio di questo secolo) o fare deflazione salariale... La proposta del parlamenta democristiano tedesco (ritorno alla moneta nazionale e default "controllato" degli stati che vogliano uscire dall'Euro) è perfetta se si vuol fare "deflazione salariale", perché nel giro di poco tempo renderebbe il nostro costo del lavoro competitivo con quello di paesi come l'Albania o la Bulgaria (ovviamente per la parte di salario reale, per quella relativa invece alla parte fiscale e contributiva avrei dei dubbi, perché per "compensare" i governi dovrebbero comunque fare spesa "assitenziale" o creare dei sistemi di contingenza, tipo "Scala mobile"). In fondo è l'opzione che viene adombrata nell'articolo, sul caso "Embraco" che avevi postato qualche giorno fa. Ossia quella di tornare ad essere "Un paese povero", insomma lavoro per tutti a 0,20 euro/ora e sistema produttivo ispirato alle "maquilladoras" messicane... Non che auspichi una situazione di questo genere, sia chiaro e nemmeno che la ritenga probabile (non piacerebbe nemmeno alla base elettorale più grettamente euroscettica della Lega), ma fa parte del mazzo...
    Auspicarla ovviamente no.
    Sul fatto che sia improbabile dipende dall'orizzonte temporale che ci diamo se si va avanti così.
    E per non andare avanti così serve qualcuno che si prenda la responsabilità di fare il culo a strisce al Paese per un paio di legislature. Il che è impossibile come ben dimostra l'ultima campagna elettorale e il voto conseguente.
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  8. #22198
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    ecco la secessione potrebbe essere il passaggio successivo, se proprio vogliamo essere catastrofisti...
    Perchè catastrofisti?


  9. #22199
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Gli italiani in periodo di crisi hanno sempre risparmiato di più di prima, è la nostra tradizionale precauzione per superare i momenti difficili.
    Tuttavia una parte del denaro in circolazione deriva da finanziamenti da parte delle banche che non sono coperti sufficientemente dai capitai propri, molte banche sono state e sono ancora con capitali propri deficitari. Però è il sistema della riserva frazionaria stessa che è una truffa planetaria, il denaro in circolazione non esprime il valore dei beni e servizi ma anche di quelli che si presume vengano prodotti in futuro. Su basi frammentarie.
    In realtà sono prestiti non garantiti da solide prospettive economiche, men che meno in Stati che sono stati aiutati da una politica monetaria ultraespansiva che ha creato la bolla finanziaria maggiore di sempre e che quando scoppierà travolgerà persino le economie sane.
    L'effetto domino non potrà essere evitato, sono stati fatti prestiti a banche in difficoltà persino ad interessi negativi,che è un controsenso in economia e a Stati oramai falliti a cui gli investitori non credevano più . Quando accadrà una nuova crisi finanziaria globale non si avranno altri strumenti da utilizzare, ne sono stati già utilizzati anche di inventati dal 2008, si è andati oltre ogni limite razionale.
    Il tutto inoltre in scenari internazionali che non indicano stabilità e rapporti di collaborazione, bensì scenari di guerra mondiale a pezzi, di protezionismo, di guerre valutarie, di crisi migratorie, di crisi climatiche e ambientali.
    Il giochino di inondare i mercati di liquidità non funzionerà più, anche nella Repubblica di Weimar girava tanto denaro, a carriole, ma non valeva nulla.
    E ' denaro che perde il legame con la realtà di cui dovrebbe esprimere un valore sintetico, ma corretto. Per cui và speso prima che non varrà quasi nulla. Semmai si vedrà circolare denaro ma anche da parte di chi non crede più in esso e vuole sbarazzarsene e lo dà a chi ancora ci crede che manterrà il valore. Anche però solo con una UE con 2 valute, le nazioni di serie B vedrebbero svalutati i propri CC, investimenti finanziari e immobiliari e il contante, per cui si avrebbe un effetto di impoverimento. Con il protezionismo crescente il vantaggio potenziale della svalutazione della propria moneta sarebbe annullato, per cui non ci sono nemmeno possibilità di avvantaggiarsi per le imprese orientate ad esportare. A meno che il Nord si divida dal Centro e il Sud. Se però la crisi verrà da fuori dell'Italia, per motivi tra quelli anzidetti, da nazioni tra le più industrializzate, nemmeno il NI sarà al riparo, in ogni caso, dallo scoppio della bolla finanziaria più grande di sempre e che riguarda sia il debito pubblico che privato, i titoli derivati, azioni obbligazioni, titoli di Stato. I mercati sono interconessi e lo storno dei valori di bond ed equity travolgerebbe tutto il globo, sopratutto le nazioni che vivono al di sopra dei propri mezzi , come USA, Giappone, buona parte dell'Europa. Si rafforzerebbero invece, relativamente, Russia e Cina, che sono le superpotenze economiche e militari del prossimo futuro
    Ultima modifica di Diamandis; 06/03/2018 alle 11:14

  10. #22200
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Io volevo anche cogliere l'occasione per chiedere a @Josh (che se non sbaglio e' avvocato ) o anche a chiunque volesse rispondere se sarebbe finalmente il caso che il/i partiti che si receranno al governo effettuassero una bella riforma della giustizia che, se non sbaglio e allo stato attuale delle cose:

    - scoraggia notevolmente gli investimenti esteri nel nostro paese;
    - vi e' un'incertezza della pena per molti dei trasgressori;
    - la corruzione e' dilagante:

    La mappa della corruzione in Italia, un fenomeno che non conosce crisi La mappa della corruzione in Italia, un fenomeno che non conosce crisi - La Stampa

    Purtroppo nel programma del partito che ho sostenuto (e che ha preso un sonoro cappotto ) non ne ho trovato traccia, pensate che potrebbe giovare all'economia se la cosa venisse presa in carica?

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