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  1. #23711
    Vento forte L'avatar di Presidente
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    E non è nemmeno un problema destra-sinistra. Ad esempio le politiche di assoluta accoglienza nei confronti dei migranti, proposte da partiti come LEU e sostenute da associazioni vicine sia al mondo della sinistra, sia al mondo cattolico (penso alla Comunità di Sant'Egidio) hanno costi molto alti... Qualche tempo fa in una lettera aperta a "Il Foglio", Dino Cofrancesco (che è un liberale di limpida fede e di certo non apprezza le politiche di Salvini) ha fatto notare come questi costi non siano minimamente presi in considerazione, tantomeno valutati...
    Quoto in pieno questo discorso
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  2. #23712
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    No, stavo solo facendo notare che gli effetti di queste politiche potrebbero non essere economicamente devastanti come tanti si immaginano e quindi non è detto che portino a screditare i governi nazionalisti. Dal punto di vista economico la via nazionalista non è impercorribile e la globalizzazione non è un destino ineluttabile, chi vuole difenderla farebbe meglio a pensare seriamente come farlo anziché stare a guardare con i pop-corn, la strategia del vaccino potrebbe non funzionare.



    Ci ho provato per anni a promuovere una maggiore attenzione all'istruzione e tematiche correlate ma sono giunto alla conclusione che per nessuno dei partiti politici italiani questo sia un tema prioritario, quindi alla fine ho rinunciato. L'unico ministro degli ultimi 10 anni con cui si potesse parlare è durato nove mesi.
    Chi si lamenta delle fake news e dell'analfabetismo funzionale dovrebbe farsi un esame di coscienza su tutto quello che ha fatto o non ha fatto negli ultimi venti anni per potenziare la scuola e l'università italiana, oppure per parlare con questi analfabeti funzionali prima che cominciassero a votare "male" (e il disagio montava da almeno 10 anni ma non lo hanno voluto vedere). Ma il tema di questa discussione è l'economia e io a questo mi attengo.
    Comunque il discorso dei social è distinto da quello dell'analfabetismo funzionale, c'è tanta gente istruita che sui social finisce in una bolla virtuale con scarsi collegamenti con la realtà, indipendentemente dalle posizioni politiche. La bolla liberale non è meno pericolosa di quella sovranista.
    Su questo sono super d'accordo...sulla bolla liberale anche ovviamente, anzi i liberali sono persone pericolosissime, antisociali e favorevoli ad un mondo in cui esistono solo i ricchi e i poveri vengono calpestati...gentaglia insomma , il pericolo rappresentato dei liberali è evidente soprattutto in Italia dove abbondano più dei turisti sulle spiagge a Ferragosto e dove hanno un peso che il 2 di picche quando briscola è bastoni conta di più

    No, a parte gli scherzi sulla parte precedente relativamente all'analfabetismo funzionale e alle fake news concordo in pieno.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  3. #23713
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Su questo sono super d'accordo...sulla bolla liberale anche ovviamente, anzi i liberali sono persone pericolosissime, antisociali e favorevoli ad un mondo in cui esistono solo i ricchi e i poveri vengono calpestati...gentaglia insomma , il pericolo rappresentato dei liberali è evidente soprattutto in Italia dove abbondano più dei turisti sulle spiagge a Ferragosto e dove hanno un peso che il 2 di picche quando briscola è bastoni conta di più

    No, a parte gli scherzi sulla parte precedente relativamente all'analfabetismo funzionale e alle fake news concordo in pieno.

    A scanso di equivoci con quella frase sulla bolla liberale non era riferita solo all'Italia e non implicava una particolare pericolosità dei liberali. Era piuttosto una considerazione sul pericolo che corre qualunque gruppo politico, sociale o intellettuale di chiudersi su se stesso e perdere il contatto con le realtà diverse dalla propria.
    Vale per i democratici che non credevano possibile la vittoria di Trump, per la sinistra radicale che ancora non capisce perché è sparita dai quartieri popolari e via dicendo.
    Il bello di questo forum è proprio che è molto eterogeneo.

  4. #23714
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Negli USA il problema è meno grave perché gran parte del sistema fiscale e della spesa pubblica sono federali.
    Quindi la soluzione è renderli tali anche in EU, non vietare quelle cose, imho. :-)


  5. #23715
    Vento forte L'avatar di kima
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Produttività italiana, l’impietosa classifica dell’Ocse - Il Sole 24 ORE

    Ecco, la produttività.
    A mio parere questo è uno dei parametri che meglio ci descrive. Un paese che per venti anni, almeno, si è fatto tutti gli sconti possibili e ha rimandato i compiti difficili a un domani mai arrivato.
    La bassa produttività è lo specchio delle nostre inefficienze, come sistema socio economico nel suo complesso. Oltre ai punti, evidenti, toccati nell articolo, io ci vedo altre cause strutturali. Come la pressione fiscale, che a fronte di un costo del lavoro elevato lascia poco nelle tasche dei lavoratori, spingendo i datori di lavoro a “strategie “ alternative, come mantenere le ral basse e pagare “fuori busta “ una parte dello stipendio, oppure la quota straordinario. Questo succede spesso nelle piccole realtà, non nelle grosse aziende chiaramente. Poi c è la qualità delle ore lavorate, e il rapporto fra professionalità e paga. Qui le colpe ce le spartiamo tutti, e le ragioni sono principalmente culturali. Per anni nelle aziende ha imperversato la logica del più ore stai a lavoro più sei bravo e più fai carriera. In pratica abbiamo premiato le inefficienze, visto che in molti casi di quelle 10-12 ore di presenza, 3-4, forse 6 al massimo, erano realmente lavorate, il resto erano “pubbliche relazioni”. A questo si è unito il vero cancro del nostro sistema produttivo, che è stato lo svilimento delle professioni. Le aziende in questi 20 anni, sono riuscite nell impresa di svuotare delle proprie capacità figure come quelle degli ingegneri, appoggiate, forse inconsapevolmente, dai sindacati, e seguite, forse inconsapevolmente, dalle università. Assunzioni massicce di ingegneri messi a fare lavori demansionanti e sotto pagati ha portato a rendere inutile una figura che è l ossatura di un paese manifatturiero, con ambizioni di essere di evoluta manifattura. Adesso è normale avere un ingegnere dipendente che guadagna lo stesso o poco più di un diplomato o di un operaio (che fa i turni e prende quindi l indennità), con la piena soddisfazione dei colleghi non laureati, dei sindacati, dell azienda, che risparmia. In pratica si gioisce del proprio fallimento, del proprio livellamento verso il basso, della propria miopia. Il prezzo ce lo fanno pagare i mercati, che puniscono la nostra sempre più scarsa competitività in termini di qualità dei prodotti. Colpevoli della nostra disfatta sono anche quelle prassi di molte aziende di tenere bloccate le ral, e premiare attraverso i turni (con paghe maggiorate) e gli straordinari. Come detto, stiamo premiando l inefficienza.
    Sto andando un po’ a braccio, toccando solo alcuni aspetti di un discorso ben più ampio, e anche consapevole che il dato nazionale è composto da una miriade di realtà anche estremamente diverse (molte delle quali virtuose, non tutto è un disastro).
    Forse è giunto il momento di farli questi compiti difficili, anche se dopo anni di inerzia lo sono diventati ancor più.

  6. #23716
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Quindi la soluzione è renderli tali anche in EU, non vietare quelle cose, imho. :-)
    Certo. Ma di fatto stai comunque impedendo quel tipo di comportamenti quando metà della tassazione viene decisa a livello federale. Il singolo stato può giocare al margine sulle aliquote ma se a livello federale hai un 21% fisso la variabilità tra stati rimane comunque contenuta.

  7. #23717
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Certo. Ma di fatto stai comunque impedendo quel tipo di comportamenti quando metà della tassazione viene decisa a livello federale. Il singolo stato può giocare al margine sulle aliquote ma se a livello federale hai un 21% fisso la variabilità tra stati rimane comunque contenuta.
    Beh, sì e no. Il Delaware non mi sembra molto differente dall'Irlanda, onestamente.


  8. #23718
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da kima Visualizza Messaggio
    Forse è giunto il momento di farli questi compiti difficili, anche se dopo anni di inerzia lo sono diventati ancor più.
    I compiti da fare oggi sono più gravosi di quelli da fare una decina di anni fa.
    E enormemente più gravosi di quelli da fare una ventina di anni fa.
    Chi, statista, decidesse di farlo finirebbe lontano dalle stanze dei bottoni per 2-3000 anni.
    E con la fiera della demenza che è la classe politica odierna, che già fatica (anzi, questo no...) a comprendere un sondaggio campa cavallo...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #23719
    Vento moderato L'avatar di virganevosa
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da kima Visualizza Messaggio
    Produttività italiana, l’impietosa classifica dell’Ocse - Il Sole 24 ORE

    Ecco, la produttività.
    A mio parere questo è uno dei parametri che meglio ci descrive. Un paese che per venti anni, almeno, si è fatto tutti gli sconti possibili e ha rimandato i compiti difficili a un domani mai arrivato.
    La bassa produttività è lo specchio delle nostre inefficienze, come sistema socio economico nel suo complesso. Oltre ai punti, evidenti, toccati nell articolo, io ci vedo altre cause strutturali. Come la pressione fiscale, che a fronte di un costo del lavoro elevato lascia poco nelle tasche dei lavoratori, spingendo i datori di lavoro a “strategie “ alternative, come mantenere le ral basse e pagare “fuori busta “ una parte dello stipendio, oppure la quota straordinario. Questo succede spesso nelle piccole realtà, non nelle grosse aziende chiaramente. Poi c è la qualità delle ore lavorate, e il rapporto fra professionalità e paga. Qui le colpe ce le spartiamo tutti, e le ragioni sono principalmente culturali. Per anni nelle aziende ha imperversato la logica del più ore stai a lavoro più sei bravo e più fai carriera. In pratica abbiamo premiato le inefficienze, visto che in molti casi di quelle 10-12 ore di presenza, 3-4, forse 6 al massimo, erano realmente lavorate, il resto erano “pubbliche relazioni”. A questo si è unito il vero cancro del nostro sistema produttivo, che è stato lo svilimento delle professioni. Le aziende in questi 20 anni, sono riuscite nell impresa di svuotare delle proprie capacità figure come quelle degli ingegneri, appoggiate, forse inconsapevolmente, dai sindacati, e seguite, forse inconsapevolmente, dalle università. Assunzioni massicce di ingegneri messi a fare lavori demansionanti e sotto pagati ha portato a rendere inutile una figura che è l ossatura di un paese manifatturiero, con ambizioni di essere di evoluta manifattura. Adesso è normale avere un ingegnere dipendente che guadagna lo stesso o poco più di un diplomato o di un operaio (che fa i turni e prende quindi l indennità), con la piena soddisfazione dei colleghi non laureati, dei sindacati, dell azienda, che risparmia. In pratica si gioisce del proprio fallimento, del proprio livellamento verso il basso, della propria miopia. Il prezzo ce lo fanno pagare i mercati, che puniscono la nostra sempre più scarsa competitività in termini di qualità dei prodotti. Colpevoli della nostra disfatta sono anche quelle prassi di molte aziende di tenere bloccate le ral, e premiare attraverso i turni (con paghe maggiorate) e gli straordinari. Come detto, stiamo premiando l inefficienza.
    Sto andando un po’ a braccio, toccando solo alcuni aspetti di un discorso ben più ampio, e anche consapevole che il dato nazionale è composto da una miriade di realtà anche estremamente diverse (molte delle quali virtuose, non tutto è un disastro).
    Forse è giunto il momento di farli questi compiti difficili, anche se dopo anni di inerzia lo sono diventati ancor più.
    Verissimo. Ma non so se sia colpa dei "sindacati" oppure semplicemente del fatto che la stragrande maggioranza delle aziende italiane assume ingegneri senza averne realmente bisogno (perchè sono aziende medio/piccole, tradizionali e spesso di carattere artigianale anche se con centinaia di dipendenti). E li assume proprio perchè costano quanto i periti

    Sugli straordinari posso dire che molti dipendenti pretendono di farli per poter integrare il loro misero stipendio. Alla fine, a molti, sta bene così

  10. #23720
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da virganevosa Visualizza Messaggio
    Sugli straordinari posso dire che molti dipendenti pretendono di farli per poter integrare il loro misero stipendio. Alla fine, a molti, sta bene così
    Dipendenti e pretendono nella stessa frase? In un periodo storico con il 12% di disoccupazione e il 35% di disoccupazione giovanile?
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