Sono sempre un sostenitore del Rasoio di Occam e quindi del schematizzare le situazioni complesse, per poterci ragionare meglio: però schematizzare, o anche ridurre all'osso, non è sempre sinonimo di semplificare. Le ragioni del voto a M5S e Lega, oltre alle ovvie differenze personali (che altrettanto ovviamente saltiamo), possono essere molto diverse per classe e area geografica. Prendendo ad esempio la mia regione, trovo ragioni sostanzialmente diverse per cui un veneto vota Lega rispetto ad un toscano che vota Lega, o per cui un veneto vota M5S e un pugliese vota M5S. Ci sono sicuramente le sirene "populiste" e/o "sovraniste", ma ci sono anche pulsioni opposte, dal "meno stato" (o meglio: uno stato meno burocratico, meno esoso, più efficiente e che lasci i cittadini un po' in pace specie se sono partite IVA o aziende) all'autonomia regionale, cosa quest'ultima che sta provocando già qualche attrito con alcuni ambienti sia del M5S (ma non in Veneto) sia della Lega (anche a Pontida). Lo "stato nazionale" è qui declinato in maniera diversa. Però trovi anche chi ha votato convintamente per il reddito di cittadinanza o contro i clandestini, e basta, quindi anche il mio ragionamento può semplificare troppo
In pratica tocca, con una certa ironia, il tema del politichese e della distanza tra questo linguaggio e quello dell'uomo comune Te lo parafraso:
<<Un uomo si mette lì davanti alla televisione e ascolta con estrema attenzione quello che dicono i politici: "L'Italia nel mercato internazionale ha un disavanzo commerciale".
E l'uomo salta poi su dicendo: "Siamo a posto. Se c'è un disavanzo vuol dire che avanziamo soldi da qualcuno, e quando poi pagheranno godremo".
A quel punto interviene l'altro dicendogli: "Non hai capito nulla, disavanzo vuol dire che glieli dobbiamo dare".
Allora l'uomo salta su davanti alla TV ed esclama: "politici che prendete per i fondelli ! Se siamo in debito, senza tanto menarla si dice dobbiamo dare, non che abbiamo un disavanzo".
Allora gli viene un'idea. Va al bar e con gli amici dice: "Cari amici, questa è la mia situazione familiare: sono in disavanzo con il tabaccaio, con la bottega, con la banca, con il meccanico". E gli amici si girano increduli: "Avete sentito? Tu si che sei un signore, mica noi. Avanzi soldi da tutte le parti, perfino la banca te ne deve dare". Allora l'uomo torna a casa e prendendo un foglio di carta bollata racconta alla moglie: "A convincere la gente ho imparato. Quasi quasi faccio domanda per diventare deputato". >>
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
In realtà molti pensano che non sarà cosí, i posti di lavoro nel settore tecnologico continuano ad essere pochi e crescono relativamente poco, mentre cresce rapidamente il numero di lavoratori nei servizi a basso valore aggiunto e bassa crescita della produttività. Dal punto di vista teorico non c'é motivo per cui debba necessariamente esserci la sostituzione con posti collegati alle nuove tecnologie, potrebbe ma non é scontato. Dipende principalmente dalle preferenze di consumo, se i risparmi derivanti dall'aumento di produttività vengono spesi nei nuovi settori come avveniva nel passaggio da agricoltura a industria o se finiranno in altri servizi a bassa produttività.
Lo spiega bene Adair Turner nel documento che ho postato qualche giorno fa, prima o poi ci torno su, sarebbe una discussione interessante.
Condivido in pieno sull'immigrazione.
Se sei capace di guardare fuori dalla tua realtà il problema della bolla é molto relativo. La cosa pericolosa é perdere di vista il resto del mondo che può essere molto diverso dalla propria esperienza diretta (e Milano é un posto molto particolare visto come si è mosso politicamente negli ultimi anni, in direzione opposta al resto d'Italia e non dissimile dai quartieri ricchi di Roma).
Condivido il discorso sul rasoio di Occam, il mio ragionamento infatti era limitato al fatto che il fattore generazionale non è particolarmente collegato alla propensione a cedere sovranità nazionale a favore di un rafforzamento dell'Unione Europea come suggeriva Stefano. Specie nei Paesi fondatori dell'UE l'integrazione europea per le generazioni più anziane ha un valore fortissimo legato alla fine della guerra e al boom economico, per i giovani molto meno. Non sono più nazionalisti, semplicemente non considerano l'Unione Europea come una soluzione ai loro problemi.Non basta far passare il tempo per superare gli stati nazionali, bisogna convincere gran parte della popolazione che è nel loro interesse farlo.
Non sono riuscito ad aprire il sito e a vedere la classifica, mi riferivo alla linea politica e ai loro documenti che mi è capitato di leggere in passato, non sono proprio sostenitori delle socialdemocrazie scandinave.
Ma anche qui credo che qualcuno considererebbe liberticida una aliquota marginale sul reddito del 60% come quella Svedese!
Personalmente mi prenderei in blocco tutto il sistema svedese molto volentieri.
L'Irlanda non è quasi mai un buon esempio, sono uno Stato canaglia che ha comportamenti inaccettabili per qualunque Stato più grande del Veneto.
Circa un terzo del loro Pil sono profitti delle multinazionali, infatti il reddito nazionale degli irlandesi è molto inferiore al loro PIL nominale. Con un sistema fiscale simile al loro applicato ad uno stato grande come l'Italia sarebbe necessario drenare qualcosa come 800-1000 miliardi l'anno dalle altre economie per avere lo stesso gettito pro capite.
È facile fare i pro-business con i soldi degli altri.
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non per il populismo (o cose del genere), ma del panorama fatto della situazione del Messico
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