Pagina 2398 di 3057 PrimaPrima ... 13981898229823482388239623972398239924002408244824982898 ... UltimaUltima
Risultati da 23,971 a 23,980 di 30569
  1. #23971
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    54
    Messaggi
    18,519
    Menzionato
    151 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto anche oltre oceano si sta preparando il terreno per grandi successi futuri.

    TaxProf Blog

    E ovviamente quando verrà il momento sarà colpa del presidente di turno, non di quello prima...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #23972
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
    Data Registrazione
    04/07/07
    Località
    Acquafredda (BS) 55 m /Ferrara (FE)
    Età
    32
    Messaggi
    36,980
    Menzionato
    42 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Ma c'è molta disuguaglianza rispetto ai paesi dell'est Europa, basta guardare il coefficiente Gini, nella capitale Santiago si vive bene ma in molte altre zone del paese c'è povertà.
    E' ovvio, il Cile si trova:
    1) in un contesto, l'America Latina, storicamente caratterizzato da un altissima disuguaglianza, a causa delle istituzioni estrattive portate dai colonizzatori spagnoli e radicatesi nel tempo;
    2) in un sistema economico molto liberista, probabilmente tra i più liberisti al mondo, per cui la disuguaglianza di fondo è un fatto tutt'altro che sorprendente e, in genere, più accettato socialmente rispetto ai Paesi europei (anche negli Stati Uniti ha sempre funzionato così, fino agli ultimi 20-25 anni).

    Il contesto secondo me è molto importante, peraltro. Attorno al Cile, il resto dell'America Latina si presenta attualmente piuttosto malconcio. Il Brasile viene da una pesantissima crisi economica e politica, il Venezuela non ne parliamo, l'Argentina è il solito Paese fatto di alti e bassi ma ancora privo di una crescita seria e durevole (che di fatto manca da quasi un secolo in zona); in un contesto del genere il Cile deve puntare molto sulla domanda interna, e non è così semplice per un Paese comunque non molto popoloso.

    Per cui, anche se le policy effettuate vanno in giusta direzione, e sono personalmente convinto che nel caso del Cile da 40 anni a questa parte sia così, può non essere sufficiente ad avere uno sviluppo in grado di far fare il salto di qualità ad un Paese. I fattori esterni sono sovente cruciali.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  3. #23973
    Burrasca L'avatar di paxo
    Data Registrazione
    13/11/15
    Località
    Caramanico T. (PE) 550 m s.l.m.
    Messaggi
    6,026
    Menzionato
    35 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    L'altro giorno stavo vedendo dei grafici sulla crescita economica dei paesi nel corso dei decenni, sono rimasto stupito quando ho visto che negli anni 50 il Venezuela era tra i paesi più ricchi del mondo, da allora si è impoverito moltissimo. C'era la linea del Venezuela che andava a picco mentre invece quella di altri paesi saliva, come la Corea del Sud. Praticamente negli anni 50 Il Venezuela era ricco e la Corea del Sud poverissima e ora è esattamente il contrario, questo cambiamento enorme in una cinquantina di anni

  4. #23974
    Vento teso L'avatar di asxo.
    Data Registrazione
    24/11/12
    Località
    Firenze (Novoli)
    Messaggi
    1,534
    Menzionato
    2 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    secondo me anche il perù non è messo male.
    Inverno 2016/17
    16/1 Fiocchi

  5. #23975
    Burrasca
    Data Registrazione
    14/02/08
    Località
    Taunton, Somerset UK / Padova
    Messaggi
    5,545
    Menzionato
    86 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Intanto anche oltre oceano si sta preparando il terreno per grandi successi futuri.

    TaxProf Blog

    E ovviamente quando verrà il momento sarà colpa del presidente di turno, non di quello prima...
    Eh infatti anche tu ti ricordi il presidente di turno, mica quello prima

    Revenue_and_Expense_to_GDP_Chart_1993_-_2012.png




  6. #23976
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    54
    Messaggi
    18,519
    Menzionato
    151 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Eh infatti anche tu ti ricordi il presidente di turno, mica quello prima
    Non mi dirai che non esiste differenza tra anticiclicità e prociclicità delle manovre, spero... Ribadisco: gli effetti di questa sensatissima politica pro-ciclica li misureremo alla prossima crisi. O magari no... Basta che arrivi tra 30 anni....
    E poi si sa che anche negli USA "la sx" spende e spande, mentre "la dx" è attenta al bilancio pubblico...
    Ah chiaramente "il presidente" è da leggere come tutto il sistema (perchè fortunatamente gli USA non sono una dittatura).
    Ultima modifica di FunMBnel; 02/08/2018 alle 08:00
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  7. #23977
    Burrasca
    Data Registrazione
    14/02/08
    Località
    Taunton, Somerset UK / Padova
    Messaggi
    5,545
    Menzionato
    86 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Non mi dirai che non esiste differenza tra anticiclicità e prociclicità delle manovre, spero... Ribadisco: gli effetti di questa sensatissima politica pro-ciclica li misureremo alla prossima crisi. O magari no... Basta che arrivi tra 30 anni....
    E poi si sa che anche negli USA "la sx" spende e spande, mentre "la dx" è attenta al bilancio pubblico...
    Ah chiaramente "il presidente" è da leggere come tutto il sistema (perchè fortunatamente gli USA non sono una dittatura).
    Non mi dirai che hai ancora il mito del New Deal e delle manovre anti-cicliche, o che credi davvero che Obama sia stata una buona amministrazione Non difendo Trump (non necessariamente), ma bisogna essere obiettivi anche con Obama. Lo so, due torti non fanno una ragione...così come una previsione economica non fa una realtà

  8. #23978
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    54
    Messaggi
    18,519
    Menzionato
    151 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Non mi dirai che hai ancora il mito del New Deal e delle manovre anti-cicliche, o che credi davvero che Obama sia stata una buona amministrazione Non difendo Trump (non necessariamente), ma bisogna essere obiettivi anche con Obama. Lo so, due torti non fanno una ragione...così come una previsione economica non fa una realtà
    L'amministrazione Obama non è stata di sicuro la migliore possibile (eufemismo), ma va anche detto che ha avuto contro la maggioranza di almeno un ramo del parlamento per buona parte del suo mandato (compreso un significativo periodo da anatra zoppa).
    A parte questo, il ricorso al deficit nella fase topica della grande crisi ci sta. Ci sta meno non aver fatto di più per rientrare (che evidentemente in anni pre-elezione è difficile pure negli USA...).

    In ogni caso la curva del debito nel 2016 aveva cambiato segno. Fare massiccio ricorso al deficit e incrementare ulteriormente il debito in fase espansiva invece è esattamente porre le basi per casini inenarrabili al primo rallentamento della congiuntura. Se non fosse chiaro basterebbe guardare la nostra finanza pubblica degli ultimi 20 anni...
    A meno di non voler veramente credere al fatto che in fondo basta stampare...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #23979
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    L'amministrazione Obama non è stata di sicuro la migliore possibile (eufemismo), ma va anche detto che ha avuto contro la maggioranza di almeno un ramo del parlamento per buona parte del suo mandato (compreso un significativo periodo da anatra zoppa).
    A parte questo, il ricorso al deficit nella fase topica della grande crisi ci sta. Ci sta meno non aver fatto di più per rientrare (che evidentemente in anni pre-elezione è difficile pure negli USA...).

    In ogni caso la curva del debito nel 2016 aveva cambiato segno. Fare massiccio ricorso al deficit e incrementare ulteriormente il debito in fase espansiva invece è esattamente porre le basi per casini inenarrabili al primo rallentamento della congiuntura. Se non fosse chiaro basterebbe guardare la nostra finanza pubblica degli ultimi 20 anni...
    A meno di non voler veramente credere al fatto che in fondo basta stampare...
    Quoto. L'antipatia di @FilTur per Obama(e in generale per i democratici USA) è nota ma la tua sintesi è ineccepibile.

  10. #23980
    Vento fresco
    Data Registrazione
    24/12/17
    Località
    Roma
    Età
    36
    Messaggi
    2,463
    Menzionato
    476 Post(s)

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Scusa la lunghezza, ma sono questioni molto tecniche e difficili da spiegare.

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    No, ed è per questo che vanno utilizzati i prezzi costanti per le variazioni.
    Il 70 mila euro islandese esce così, prezzi costanti islandesi convertiti in dollari. Se non usi il tasso di mercato quale tasso usi? Usare un tasso costante sarebbe comunque distorsivo. I prezzi costanti si calcolano rispetto alla valuta nazionale, al livello di prezzi di riferimento e alla composizione dell'economia del Paese che stai considerando, non sono misure confrontabili tra loro. E in ogni caso non puoi costruire indici di prezzi costanti tra valute diverse, se fai un indice di prezzi costanti tra valute stai facendo un indice di tipo PPA, che calcola i prezzi rispetto ad una valuta di riferimento, in genere una valuta comune astratta spesso denominata dollari internazionali, ma se ne potrebbero costruire molte altre.
    Secondo me in parte il problema nasce da un fraintendimento del termine PPA, che non rispecchia ciò che si intende comunemente per parità di potere d'acquisto. L'origine del termine è una teoria economica neoclassica (la Purchasing Power Parity appunto) che postulava l'uguaglianza del livello di prezzi tra diverse economie calcolato al tasso di cambio di mercato (o uguaglianza del tasso di cambio reale), in pratica è il corrispettivo macroeconomico della legge del prezzo unico. Questa teoria è evidentemente infondata ma ha dato origine alla ricerca per capire come correggere i dati per riflettere queste differenze. Questi indici quindi non valutano il potere di acquisto dei consumatori, ma cercano di rendere confrontabili dati che in partenza non lo sono. Per farlo ogni economia avrà una serie di indici di conversione anche molto diversi tra loro in base a quale elemento dell'economia vuoi confrontare.

    Intendiamoci sul significato di reddito. Quando si parla di PIL il reddito non è lo stipendio che ti viene in tasca. Evidentemente diamo al termine un senso diverso.
    Io dico semplicemente che il PIL non misura gli stipendi, ossia non misura i soldi che hai in tasca. Quindi non ha senso dire che il PIL pro capite nominale non misura il reale potere d'acquisto della popolazione, non è quel che deve misurare anche se certamente c'è una forte correlazione.
    Ovviamente non si tratta di redditi da lavoro dipendente ma di tutti i redditi che concorrono a determinare il reddito nazionale: da lavoro dipendente e autonomo, da capitale, di impresa, affitti, tasse ecc. Che alla fine è anche uguale alla produzione perché il valore della produzione è uguale ai redditi da essa prodotti.
    Ma se noi interessa valutare la dimensione e il grado di sviluppo dell'economia ci serve questo, il dato medio deve comprendere tutto. Se vado a valutare un reddito di una specifica categoria dovrei anche usare indici di prezzo diversi e la dimensione dell'economia diventerebbe solo uno dei fattori da considerare, la distribuzione del reddito acquisirebbe un valore preponderante.

    Peccato sia esattamente quello il modo in cui si calcola il PIL pro capite PPA, che non è altro che il PIL pro capite moltiplicato per un fattore di conversione.
    Il punto è quale deve essere il fattore di conversione. Se mi interessa valutare la produzione non uso lo stesso fattore che uso per valutare i consumi, se per assurdo valutassi un solo settore dovrei usare un fattore specifico per quel settore. Dietro il fattore di conversione ci sono indici di prezzo complessi, se usi i fattori di conversione generici senza valutare cosa vuoi confrontare produci dati privi di senso.

    Sì, e non ha alcun senso correggerne il valore in funzione del reddito. Se un servizio in Svizzera vale il triplo dello stesso servizio in Bulgaria non ha il minimo senso correggerlo in funzione del livello dei prezzi in Svizzera. Il PIL non misura "l'output".
    Il PIL in termini reali (o a prezzi costanti) dovrebbe proprio misurare l'output invece. Se un settore aumenta di prezzo a parità di produzione il suo contributo alla crescita del PIL a prezzi costanti è nullo, perché farebbe crescere nella stessa misura il PIL nominale e il deflatore. E se due servizi sono uguali dovrebbero essere valutati allo stesso modo per fare un confronto internazionale corretto, altrimenti escono effetti strani. Faccio un esempio numerico, sempre in termini pro capite.

    Abbiamo una economia A che produce 30 nei settori commerciabili e 70 nei non commerciabili, con prezzi unitari. L'economia B produce 15 nei settori commerciabili e 70 nei non commerciabili, ma con prezzo 0,5 quindi la proporzione tra i due settori è la stessa. Il PIL nominale sarà di 100 nella prima economia e di 50 nella seconda, secondo il tuo ragionamento la reale proporzione tra le due economie è questa, A è il doppio di B. A PPA prendendo a riferimento i prezzi di A l'economia B varrebbe 85 quindi sarebbe l'85% di quella di B (in realtà neanche questo dato ha molto senso, ma ci ritorno dopo).
    Se la produttività dei settori commerciabili di B raddoppia e la produzione aumenta a 30, mentre il settore non commerciabile raddoppia di prezzo senza che cambi la produzione l'economia sarà raddoppiata in termini nominali e sarà diventata identica ad A. Ma a prezzi costanti, l'economia B vale solo 0,65, perché il livello dei prezzi medio è aumentato del 53%. Quindi hai due economie identiche ma a prezzi costanti B risulta molto più piccola. Motivo della discrepanza? Le basi rispetto a cui si calcolano i prezzi costanti sono diverse. Ovviamente questo è un caso limite, mi serviva solo per mostrare che i prezzi costanti non sono confrontabili tra loro, anche se in qualche modo si risolvesse il problema del tasso di cambio. In PPA invece due economie uguali sono certamente valutate allo stesso modo, perché la valutazione PPA è fatta su basi coerenti.

    I valori PPA non sono univoci, ci sono moltissime metodologie diverse che producono valori anche molto diversi tra loro (GK, GEKS, IDB giusto per citarne qualcuna). Non è semplice fare questi confronti perché si cerca di paragonare cose molto diverse tra loro, ci sono molte scelte tecniche discutibili e che possono influenzare i risultati, oltre ad essere molto sensibili alla qualità dei dati (fece scalpore anni fa una revisione al ribasso del 40% del PPA cinese, in seguito al miglioramento dei dati forniti dalla RPC). Ad esempio la base comune che si sceglie per il confronto influenza molto i risultati, una PPA calcolata rispetto ai prezzi di B nel caso precedente porta ad avere un rapporto tra le due economie del 77% anziché dell'85% (più sono diverse le economie che confronti maggiore sarà la divergenza). Una base intermedia porterebbe a risultati collocati in quell'intervallo, ma la scelta della base è comunque molto discrezionale. Qualunque stima PPA che si usi andrebbe quindi presa con molta cautela e sicuramente sono state usate con troppa disinvoltura, in realtà ogni stima internazionale ha margini di errore elevatissimi, l'unica cosa che teoricamente dovrebbe essere mantenuta con certezza nelle stime PPA è l'ordinamento tra le economie (se i dati di partenza sono corretti). Però è sempre meglio di niente, i prezzi costanti hanno problemi molto più gravi.

    Se vuoi approfondire qui c'è una review delle metodologie, anche piuttosto critica.
    http://www.nber.org/papers/w14499.pdf


    Uno dei tanti risultati agghiaccianti del PIL pro capite PPA è che il Lazio fino a pochissimo tempo fa era sopra alla regione di Stavanger (aka la città più ricca del paese più ricco del mondo). Secondo questa tesi il potere d'acquisto a Roma sarebbe stato più alto che a Stavanger. Roba che
    I dati disponibili ad un livello di aggregazione inferiore a quello nazionale sono totalmente inadatti per calcolare PPA, almeno in Europa, non so se negli USA facciano meglio con gli stati. L'allocazione del valore aggiunto regionale già presenta margini di errore enormi, anche gli indici di prezzo sono poco affidabili (in Italia le uniche stime veramente affidabili fino al livello provinciale sono quelle sulle forze di lavoro). Garbage in, garbage out, non credo sia colpa della metodologia PPA, a livello nazionale la Norvegia ha un PIL pro capite doppio rispetto al nostro anche in PPA, mi sembra una stima sensata.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •