Uhm? No, io parlo comunque di una secessione a seguito di modifica costituzionale e referendum, è ovvio che una proclamata unilateralmente e senza legittimazione legale porterebbe alle conseguenze che citi. Immagino una cosa alla scozzese, non alla catalana, per intenderci.
Ok, questo sarebbe un discorso diverso. Ma sarebbe una procedura lunga, difficilmente attuabile in una situazione di emergenza nazionale come quella dell'uscita dall'euro e richiederebbe una ampia maggioranza in tutto il Paese. Potrebbe arrivare a conclusione solo dopo diversi anni dall'eventuale uscita dall'euro e/o default, quindi tutte le conseguenze negative dell'uscita ve le prendereste comunque.
Cosa succederebbe dopo un evento così traumatico è impossibile prevederlo, potrebbe anche essere che si crei una polarizzazione politica tra nord e sud sull'ipotesi di un ritorno nell'euro (ammesso che ci sia ancora un euro in cui rientrare). Ma sarebbe fantapolitica estrema, ci sono troppe incognite. Poi a me sembrava che Friedrich avesse avanzato uno scenario ben diverso in cui il nord rimaneva nell'euro da subito, magari ho capito male io.
Cmq, se ci sono gli USE verrebbe meno la necessità di secessioni e secessioncine
Sì e no...con un'UE federale(secondo me non realizzabile in questo momento storico,manca il supporto politico,meglio una Confederazione di Stati alla Panebianco) paradossalmente l'erosione(che a me non dispiace) delle competenze dello Stato-nazione avverrebbe sia ad opera di Bruxelles che delle regioni europee.Le più ricche farebbero rete fra loro(ricordi la banana blu dello scorso decennio?).
L’unico scenario nel quale potrebbe capitare una cosa del genere è se Nord e Sud (per carità, non chiamiamola Padania perché mi viene l’orticaria) si mettessero d’accordo, con il secondo che secede dal primo a patto che il primo si carichi in spalla tutto il debito attuale. Mi sembra uno scenario improbabile.
Più che scompisciarsi dalle risate, sarebbe il caso di capire le motivazioni dello sforamento.Una cosa è avvicinarsi al 3% preventivato di rapporto deficit/PIL(che a sua volta è diverso dal deficit rilevato a posteriori) per fare sgravi fiscali(vedi la Francia quest'anno), un'altra è per alimentare misure dal costo incerto e dal sapore vagamente peronista come il reddito di cittadinanza(o un'imitazione di flat tax a doppia aliquota,una specie di Frankestein fiscale).Il tutto con un governo pieno di gente che fino a due anni fa andava dicendo che ritornare alla lira e/o uscire dall'UE sarebbe stato auspicabile e forse anche realizzabile(i famosi elaboratori dei piani B e delle agende Bagnai),quindi con un rischio-ridenominazione del debito che impensierirebbe anche l'investitore più ottimista.
Alla luce di ciò,dici che è meglio che ridiamo o facciamo funzionare i neuroni?
Ultima modifica di Josh; 04/11/2018 alle 10:25
Peraltro qui è da capire bene, magari @snowaholic lo sa, se si parla di sgravi fiscali o di anticipo di sgravi fiscali con immediato rientro del deficit già nel 2019 (come mi pare di aver letto tempo fa).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
La seconda che hai detto, non ricordo i dettagli ma alcune spese fiscali verranno anticipate e quindi ricadranno nel bilancio 2019 anche spese che a legislazione corrente sarebbero nel 2020, ma a regime la spesa resta invariata.
Il saldo di bilancio strutturale che è diventato un elemento centrale della normativa europea continua a scendere in Francia, a differenza di quello italiano che aumenta anche secondo le stime ottimistiche del nostro governo..
Ultima modifica di snowaholic; 05/11/2018 alle 12:31
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