Tutta questa discussione è scaturita dalla mia frase sulle colonie italiane?
Non ho nemmeno capito l'oggetto del contendere, mi pare siamo tutti d'accordo sul fatto che la democraticità o meno di uno stato non ha alcuna influenza sostanziale sull'atteggiamento degli stati occidentali nei suoi confronti. In diplomazia ci sono solo amici e nemici, la forma di governo al di là delle dichiarazioni di facciata non ha importanza.
Le istituzioni hanno invece grande importanza nello sviluppo economico e sociale, nonché nel rischio che si sviluppino conflitti, interni o verso altri Stati confinanti. È in questo il lascito delle potenze coloniali è stato piuttosto rilevante.
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il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Non ho mai detto che fosse molto espansiva, era uno stimolo da mezzo punto di PIL, poteva valere 0,4 punti di crescita massimo come effetto sulla domanda, che sarebbero stati comunque annullati dall'effetto spread. Togli 0,36 e non resta nulla nemmeno di stimolo alla domanda, anche perché credo che l'avanzo primario sia cambiato più di 0,36 vista la necessità di compensare i maggiori interessi (non ho trovato il numero preciso).
Però ormai l'effetto spread è acquisito e sperare che l'economia si riprenda perché adesso entrano in vigore i provvedimenti della manovra come sento dire da esponenti del governo è fantasia.
Le clausole saranno un problema gigantesco e ma secondo me sarà già un problema il deficit 2018 che rischia di andare ben oltre le previsioni. Sono curioso di vedere cosa si inventeranno nel DEF che va presentato entro il 10 aprile, quindi tra due mesi e prima delle europee.
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Ultima modifica di snowaholic; 04/02/2019 alle 19:52
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Beh no... Con il boom economico del secondo semestre sarà più basso...
Direi che un 2.04% stimato su crescita dell'1% sarà certamente più alto visto che per fare un +1% di PIL quest'anno ci vorrà l'intervento in persona di Padre Pio...
BTW, io non ti mica attribuito un "molto espansiva"
Io dico un bel nulla in salsa di niente. Accetto scommesse...
E sarà colpa dell'Europa comunque.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
L' elasticità del deficit rispetto alla crescita è circa -0.5 in Italia, quindi un punto di PIL in meno comporterebbe 0.5 di deficit in più. Praticamente con il PIL a +0.3 finiamo di nuovo al 2.4 di deficit senza aver fatto alcun provvedimento espansivo. Ma in quel caso probabilmente ce lo concederebbero per evitare una manovra prociclica in corso d'anno.
Bisogna poi vedere cosa succede realmente alla spesa con quota 100 e rdc che hanno un costo molto difficile da stimare, nonché agli effetti potenziali della fatturazione elettronica sul gettito.
Dovendo scommettere sul DEF io punto sul calcio della lattina, continueranno a vedere una crescita inesistente e lasceranno lì le clausole dicendo che le toglieranno in autunno.
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ìMa anche della TAV inutile Quindi per Toninelli la priorità sarebbe la ferrovia ad alta velocità Roma-Pescara, da costruire in un'area non solo impervia ma fra le più sismiche d'Europa e peraltro fra due città collegatissime dalle compagnie di autobus. Il tutto perché a questi qui i collegamenti internazionali non interessano un kaiser, l'importante è stare chiusi nel paesello a decrescere felici.
Vale per tutta la politica economica, mica solo per quella infrastrutturale
Questa è per @Presidente:
Rimesse: ecco il vero grande ‘aiuto’ per i Paesi in via di sviluppo — L'Indro
Parlando delle rimesse dei migranti verso il proprio Paese non si può non ricordare l’importanza che questo fenomeno ha avuto nella storia d’Italia e nel suo sviluppo economico. Prima, però, di affrontare una precisa ricostruzione storica, sarà il caso di fare riferimento al presente e segnalare che ancora oggi esiste un’emigrazione degli italiani e delle rimesse in entrata.
Federico Fubini sul ‘Corriere della Sera’, riprendendo la relazione della Banca d’Italia, nota che nel 2016 si è arrivati a 646 milioni di euro inviati in Italia da chi lavora all’estero, somma quasi triplicata in poco più di dieci anni: si può ritenere che le rimesse servano ad integrare il reddito di circa 50 mila famiglie italiane.
Ai 640 milioni vanno aggiunte somme ingenti dei lavoratori frontalieri che lavorano all’estero e riportano il reddito in Italia. Secondo la Banca d’Italia nel 2016 gli italiani hanno guadagnato all’estero e portato in patria 7,2 miliardi di euro, due miliardi più delle rimesse fatte dagli stranieri che lavorano in Italia, a dimostrazione che non si possono innalzare barriere per quel che riguarda lo spostamento di chi lavora.
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