Una certa svalutazione comunque l'ha fatta anche l'eurozona con il quantitative easing
fiori d'arancio in vista?
Fca-Renault, alleanza in vista. Possibile annuncio a ore - Repubblica.it
è maggio, mese dei matrimoni
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Nel Regno Unito vince il partito pro brexit e no deal, dimostrazione che un secondo referendum non servirebbe a niente.
Ultima modifica di paxo; 27/05/2019 alle 08:46
Va detto però che il Brexit Party ha potuto fare il pieno dei voti dei brexiteers(che sono cm tanti, il sovranismo non si basa su discorsi razionali, è un fatto di mentalità),mentre gli europeisti(concentrati maggiormente a Londra ed in Scozia, anche se questi ultimi lo sono spesso per opportunismo,come fa notare @nevearoma ma sta di fatto che aborrono l'uscita dall'UE) erano sparpagliati fra i vari partiti.Per cui il primo aveva una marcia in più.
A sto 'punto, l'Hard Brexit diventa sempre più probabile.D'altronde i popoli hanno anche il diritto di fare scelte suicide ed irrazionali e noi italiani ne siamo la prova vivente.
Si vero, i pro Europa sono divisi tra altri partiti. C'è anche da dire che sono andati a votare solo il 37% degli aventi diritto e secondo me tra questi la maggior parte sono pro brexit, i pro Europa sarebbero dovuti andare a votare per dare un segnale e se non l'hanno fatto vuol dire che non gli interessa molto.
In UK il partito pro-brexit è il 1° partito, ma vincono anche i no-brexit.
Chi ha perso sono quelli che non hanno preso una posizione, per amore o per forza.
Guarda caso gli elettori UK nell'elezione europea si sono concentrati sul messaggio rivolto all'Europa. Son strani...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Purtroppo siamo nel 2019 e tutto è sempre complesso: i liberaldemocratici sono andati alla grande, soprattutto a Londra.
Il fatto è che il Paese è spaccato: gli europeisti vincono a mani basse nell'immensa conurbazione londinese,in Scozia e-in misura minore ma tangibile-in Irlanda del nord, perdono nelle aree a vocazione industriale ed ormai post-industriali da 40 anni e nelle periferie rurali.
Ormai è una questione socio-antropologica,i divari interni agli Stati-nazione sono stati scaricati sull'UE.
Il problema è che questi non se ne vanno... Se si decidessero ad uscire come richiesto sarebbero un laboratorio perfetto. A quel punto potremmo studiarli e magari imparare qualcosa. Per esempio che quanto riporti è un problema interno, un po' come in Italia il divario nord-sud, e che l'UE non c'entra una beata minchia... Anzi fuori dall'UE perdi lo scudo di un sistema da mezzo miliardo di persone e di un'economia corrispondente.
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