A me l'Italia sembra un cane che si morde la coda, tralasciando quello che sta facendo l'attuale governo o quello precedente, l'Italia a differenza di Spagna e Portogallo è arrivata alla crisi del 2007 con un debito pubblico già molto alto, Spagna e Portogallo invece lo avevano ben più basso e hanno avuto spazio per fare manovre economiche e riforme (il loro debito pubblico però è schizzato verso l'alto). Ora mi chiedo, ma se il nostro paese avesse fatto le riforme come gli altri due paesi il debito pubblico dove sarebbe arrivato? Era sostenibile come cosa? In poche parole, la situazione era recuperabili o già allora non si poteva fare più niente?
Da semi-ignorante vorrei domandare, agli esperti della sezione, cosa dovrebbe fare un governo per regolare i conti?
Quali manovre dovrebbe attuare il governo italiano per scacciare definitivamente i nostri problemi?
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Io quando vedo un blocco atlantico.
Già allora si poteva fare poco visto che la curva del debito dopo la rapida discesa del periodo pre-Euro si era nuovamente invertita nel 2005, anno dell'apoteosi tremontiana in cui si è definitivamente consumato lo spreco della diminuzione dei tassi reali post-Euro.
A quel punto gran spazio di manovra non c'era più: bisognava farsi un culo quadro; e visto che non abbiamo fatto neppure un minimo sforzo di farlo appena meno tondo quando c'era la possibilità figurarsi dopo... Ora ci penserà la realtà a imporre una cura greca.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Oggi ho letto l'n-esimo bellissimo post di Massimo Fontata su FB in cui spiegava cosa è successo nel 2011, a partire dalla famosa lettera della BCE, al governo tecnico e a cosa è stato fatto di quelle raccomandazioni.
C'erano 7 punti.
Ne abbiamo fatto 1, neppure estremo, che poi questi disgraziati stanno smontando.
Sono ancora tutti validi.
1) Aumento della concorrenza , in particolare nei servizi .Dice infatti il testo:" il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e FISCALI che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro."
2) Liberalizzazione dei servizi pubblici locali .
3) Riforma del mercato del lavoro che favorisca la contrattazione decentrata.
4) Riforma delle pensioni .
5) "una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio) e, se necessario, riducendo gli stipendi."
6) Stretto controllo delle spese regionali e locali
7) Riforme tese ad aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione " e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione)
Ovviamente non è una lista esaustiva, ma non sarebbe male iniziare...
Sulla parte di liberalizzazioni e concorrenza da allora non è stato fatto più nulla. Zero.
L'unica roba che possa fregiarsi del nome "liberalizzazione" risale alle lenzuolate di bersaniana memoria e ho detto tutto.
Si raccoglie sempre quel che si semina.
E poi si piange perchè c'è troppo liberismo... Ma un suicidio di massa no?
Se ne uscirà solo tramite manovre durissime e protratte nel tempo; ma è inevitabile se si vogliono porre le basi per rimettersi in carreggiata. Più passa il tempo a far nulla e a vendere la fontana di Trevi (leggasi anni bellissimi sprecando risorse in spesa corrente totalmente improduttiva) più saranno dure le manovre necessarie; fino al botto, nel caso...
Ultima modifica di FunMBnel; 06/06/2019 alle 15:40
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Concordo appieno sul discorso dei populisti, anche se non sono preparato come voi e non ero a conoscenza di tutte le scadenze economiche di cui parla snowaholic.
Ho paura che la cosa possa ripetersi a breve, magari con i primi grossi sentori verso la fine dell'estate e inizio autunno quando temo che si rischiera' di andare allo scontro frontale con l'Europa, rischiando di incappare nuovamente in un governo tecnico indetto da Mattarella.
Se ne era gia' parlato tempo fa ma ormai mi sembra sempre piu' lampante come il sole d'agosto.
No no.
Devono rimanere lì, altro che governo tecnico (che non vedo che maggioranza parlamentare potrebbe mai avere...).
La prossima legge di bilancio la devono fare loro!
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
L'importante è che abbiano imparato al Quirinale (e al Nazareno) per quando toccherà gestire una crisi simile. La procedura d'infrazione era scontata, ci hanno graziato lo scorso anno ma adesso la situazione è molto peggiore e le prospettive pure.
Per noi è pericolosissima perché essere in violazione delle regole europee fa venire meno lo scudo BCE, se si andrà allo scontro questo sarà molto evidente.
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L'Italia aveva anche un deficit molto più basso di Spagna e Portogallo (che è il motivo principale per cui è schizzato in alto il loro debito), lo spazio ce lo avevamo anche noi e lo abbiamo sprecato. Tra 80 euro, decontribuzione per i nuove assunti, riduzione IMU, bonus e mancette varie ci siano giocati una ventina di miliardi annui, aggiungi rdc e quota 100 e superiamo i 2 punti di PIL annui di nuova spesa inutile. Il problema è che abbiamo speso male i risparmi ottenuti con il calo dello spread, vanificando il risanamento senza alimentare la crescita (né in termini strutturali nè di semplice supporto keynesiano alla domanda aggregata, visto che tolto il rdc sono misure a basso moltiplicatore).
Senza contare tutte quelle riforme a costo quasi zero che potrebbero aumentare la crescita senza gravare sul bilancio pubblico, dalla giustizia agli appalti e così via. Invece si buttano miliardi in imprese decotte e senza prospettiva come Alitalia.
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