L'Olanda è sicuramente un paradiso fiscale,almeno in parte e c'è poco da fare i negazionisti sul punto (e così rispondo pure ad @and1966 , stavolta dandogli ragione).
Detto ciò,vediamo se si può fare a meno di loro. L'UE non è uno Stato federale ma un'Unione di Stati o al più una Confederazione e tale,con ogni probabilità, resterà anche in futuro. Quindi ci sta,restando in questa cornice perché non ci conviene uscirne, cercare di volta in volta la combinazione più favorevole per noi:
Cottarelli: "Su Eurobond possiamo andare avanti senza Olanda"
Se non dovessimo riuscire, bisognerà strappare altre concessioni e si può
L'Olanda ha sicuramente il merito di attrarre gli investitori stranieri ma dal momento che aderisce ad Unione economica e monetaria non si può sottrarre ai suoi obblighi, esattamente come non lo dobbiamo fare noi. Come noi, sfruttiamo l'Europa per avere concessioni sul debito...loro l'hanno sfruttata per diventare un tax heaven.
E mi spiace, non sono d'accordo sul fatto che sono dei "grandi" perché in un contesto di unione economica e monetaria sia creare tax heaven che indebitarsi all'infinito significa depauperare gli altri.
Se voleva diventare un tax heaven senza dare nulla in cambio, non doveva aderire all'Unione.
Poi da che mondo è mondo le concessioni fiscali dovrebbero farle/riceverle le aree economiche depresse o isolate.
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Il problema della UE e' che si doveva fare unione del debito, armonizzazione fiscale, forte potere centrale direttivo con capacita' sanzionatoria reale e controllo esercito comunitario e per finire la moneta unica.
Qua siamo partiti dall'inverso e il risultato e' solo un pasticcio burocratico che non so quanto durera'ancora.
Ad essere ottimisti la crisi potrebbe portare verso l'integrazione necessaria a fare funzionare l'Europa, altrimenti il ritorno alla Cee e' probabile e a mio parere anche sensato.
Odio la nebbia !!!
@alby83
condivido....o si torna alla CEE o integrazione definitiva...
stare nel mezzo del guado non porterà nulla di buono con le sfide globali che ci aspettano.
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Concordo. E comunque meglio un ritorno alla CEE che la dissoluzione. In un certo qual modo,l'atteggiamento olandese è speculare a quello italiano:per noi l'eurozona deve lasciarci fare le nostre cavolate(leggi le regalie spazianti dagli 80 euro a quota 100+reddito di divananza) e intervenire a cose fatte a pararci il didietro, sennò minacciamo l'uscita come bambini piagnucolanti, per gli olandesi deve servire per avallare i loro comodi in campo fiscale e guai a parlare di solidarietà.Due teste diversamente gloriose.
Milano, l'ospedale in Fiera finora e un grande flop: solo sei i pazienti ricoverati
Speriamo sia un investimento per il futuro....
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Sicuramente qualunque cosa sarebbe meglio della dissoluzione totale, ma il livello di complessità tecnica e giuridica della disgregazione della moneta unica sarebbe tale che mi riesce veramente difficile immaginare una soluzione concordata, anche perché non ci sarebbe materialmente il tempo di fare lunghi negoziati, dovresti risolvere tutto nell'arco di pochi giorni. E un divorzio da decine di migliaia di miliardi di euro sarebbe molto complicato, si produrrebbero perdite finanziarie immense da allocare tra gli stati, ognuno cercherebbe di tirare la corda a suo vantaggio e ogni dettaglio finirebbe per spostare centinaia di miliardi da uno stato all'altro (altro che trasferimenti fiscali). Il tutto nel mezzo di una implosione finanziaria ed economica ben peggiore del 2008.
Se mai avvenisse una rottura dell'Euro sarà in maniera accidentale e quasi certamente non consensuale, quindi la disgregazione diventerebbe l'esito più scontato, anche se probabilmente il blocco dei Paesi che gravitano attorno alla Germania rimarrebbe unito.
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