Il peso dei contendenti è diverso. Francia e Germania da sole "spostano" 5 volte più di tutti i Paesi "frugali" messi assieme(fra cui ci sono Svezia e Danimarca, Paesi che neanche hanno l'euro).Il guaio per UE ed euro si sarebbe determinato in caso di rottura dell'asse franco-tedesco(che è esattamente ciò in cui speravano i sovranisti) ma,messasi così la situazione, i "frugaloni" potranno solo limitare i danni,dal loro punto di vista.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Quello franco-tedesco è il solo motore possibile.Non c'è altra soluzione,perché i Paesi mediterranei,oltre ai loro problemi,non hanno molta propensione a fare squadra tra loro: l'Italia fa troppo la parte del nobile decaduto,alternando velleità sovraniste ad impennate di orgoglio fini a sé stesse,anche se umanamente comprensibili; la Spagna preferisce fare asse con la Francia anziché con l'Italia, che non ha fama di Paese credibile; gli altri Paesi sono troppo piccoli. Il centronord Europa, a sua volta, ha trovato una sua dimensione nella neo Lega anseatica e porterà avanti quella,all'interno della cornice UE. I Paesi del centroest vedono l'UE come una sorta di EFTA e nulla di più,un'area di libero scambio di cui approfittare.
Quindi l'integrazione europea o la dissoluzione dell'area dipenderanno da questi due Paesi.
@Sneg, da questa disamina si scorge bene l'errore commesso negli anni 90': non prevedere ed ufficializzare da subito due livelli possibili di integrazione: quella più intensamente politica(basata sull'asse franco-tedesco,sul Belgio,sulla Spagna,sul nord Italia) e quella che sarebbe dovuta rimanere nell'ambito di una comunità tipo CEE.
Delors aveva capito benissimo questa questione ma i suoi successori alla guida della Commissione Europea(Santer ma soprattutto Prodi) peccarono di ottimismo un po' superficiale:
UN MAGO D' EUROPA CHIAMATO DELORS - la Repubblica.it
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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