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  1. #27791
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Josh, ho letto quell'ottimo articolo.
    Delors un illuminato, semplicemente un illuminato.
    Far "presa", poi, in un'Inghilterra thatcheriana...
    Grande uomo, che spessore.
    ​Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.

  2. #27792
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Sneg Visualizza Messaggio
    Josh, ho letto quell'ottimo articolo.
    Delors un illuminato, semplicemente un illuminato.
    Far "presa", poi, in un'Inghilterra thatcheriana...
    Grande uomo, che spessore.
    Io non sono un passatista ma i leader i quell'epoca,pur non avendo la caratura della generazione precedente,erano buoni uomini di Stato,spesso anche sufficientemente lungimiranti.
    Poi tutto si è massificato, alle scuole di formazione della dirigenza,ai circoli politici, alle piazze piene ed ai comizi sono subentrati i social ed è iniziato lo scadimento.
    Quella gente lì non era perfetta,faceva i suoi errori ma aveva una visione di fondo.
    Erano spesso adulti all'epoca della Seconda Guerra Mondiale e capivano quanto vitale fosse un'Europa integrata politicamente ed economicamente.
    Questi di oggi,con rare eccezioni,sono dei bambocci calzati e vestiti,che non sanno andare al di là della smania del consenso immediato. Del resto i loro elettori si sono rimbecilliti ed i social hanno la loro fetta di responsabilità in ciò.
    Quando fra un secolo si guarderà a quest'epoca storica, chissà, si cercherà di capire che ondata di stoltezza acuta e contagiosa ha colpito il mondo occidentale.

  3. #27793
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Io non sono un passatista ma i leader i quell'epoca,pur non avendo la caratura della generazione precedente,erano buoni uomini di Stato,spesso anche sufficientemente lungimiranti.
    Poi tutto si è massificato, alle scuole di formazione della dirigenza,ai circoli politici, alle piazze piene ed ai comizi sono subentrati i social ed è iniziato lo scadimento.
    Quella gente lì non era perfetta,faceva i suoi errori ma aveva una visione di fondo.
    Erano spesso adulti all'epoca della Seconda Guerra Mondiale e capivano quanto vitale fosse un'Europa integrata politicamente ed economicamente.
    Questi di oggi,con rare eccezioni,sono dei bambocci calzati e vestiti,che non sanno andare al di là della smania del consenso immediato. Del resto i loro elettori si sono rimbecilliti ed i social hanno la loro fetta di responsabilità in ciò.
    Quando fra un secolo si guarderà a quest'epoca storica, chissà, si cercherà di capire che ondata di stoltezza acuta e contagiosa ha colpito il mondo occidentale.
    Sai che non sono del tutto d'accordo con la questione social?
    Non sono i social ad aver rincoglionito la gente, i social li hanno solo resi più visibili; i citrulli non sono nati su FB, semplicemente su FB ci scrivono.
    Diverso è il discorso della raggiungibilità: se qualcuno non ha i mezzi intellettuali per discernere è molto più facile targettarli con messaggi ad hoc (prima bisognava smaronarsi un po' di più); ma ovviamente vale anche il contrario, nel senso che è anche più facile veicolare un messaggio sensato.

    Fra un secolo non vorrei che Idiocracy fosse realtà.

    Una cosa è certa: il famoso messaggio "uno vale uno" è diseducativo da una parte e clamorosamente falso dall'altra.
    Quello che deve essere messa a disposizione di tutti, ovvero dove uno deve valere uno, è nel mettere in condizione di esprimere il proprio potenziale.
    Ma uno non vale uno; non è mai stato così nè mai lo sarà.
    E bisogna farsene una ragione: io posso allenarmi e non correrò mai come Bolt; così come potrò studiare, ma non abrò mai la mente di Einstein.
    Farsene una ragione.
    E una volta fatta una ragione (ci vuole un minimo di mezzi., investimenti e parecchio tempo..) allora la maggioranza smetterà di spiegare l'epidemiologia a Galli, l'economia a Boldrin e la fisica a Einstein e tornerà finalmente a parlare di calcio.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  4. #27794
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Sai che non sono del tutto d'accordo con la questione social?
    Non sono i social ad aver rincoglionito la gente, i social li hanno solo resi più visibili; i citrulli non sono nati su FB, semplicemente su FB ci scrivono.
    Diverso è il discorso della raggiungibilità: se qualcuno non ha i mezzi intellettuali per discernere è molto più facile targettarli con messaggi ad hoc (prima bisognava smaronarsi un po' di più); ma ovviamente vale anche il contrario, nel senso che è anche più facile veicolare un messaggio sensato.

    Fra un secolo non vorrei che Idiocracy fosse realtà.

    Una cosa è certa: il famoso messaggio "uno vale uno" è diseducativo da una parte e clamorosamente falso dall'altra.
    Quello che deve essere messa a disposizione di tutti, ovvero dove uno deve valere uno, è nel mettere in condizione di esprimere il proprio potenziale.
    Ma uno non vale uno; non è mai stato così nè mai lo sarà.
    E bisogna farsene una ragione: io posso allenarmi e non correrò mai come Bolt; così come potrò studiare, ma non abrò mai la mente di Einstein.
    Farsene una ragione.
    E una volta fatta una ragione (ci vuole un minimo di mezzi., investimenti e parecchio tempo..) allora la maggioranza smetterà di spiegare l'epidemiologia a Galli, l'economia a Boldrin e la fisica a Einstein e tornerà finalmente a parlare di calcio.
    I social hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli ma questi ultimi già esistevano

  5. #27795
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Sai che non sono del tutto d'accordo con la questione social?
    Non sono i social ad aver rincoglionito la gente, i social li hanno solo resi più visibili; i citrulli non sono nati su FB, semplicemente su FB ci scrivono.
    Diverso è il discorso della raggiungibilità: se qualcuno non ha i mezzi intellettuali per discernere è molto più facile targettarli con messaggi ad hoc (prima bisognava smaronarsi un po' di più); ma ovviamente vale anche il contrario, nel senso che è anche più facile veicolare un messaggio sensato.

    Fra un secolo non vorrei che Idiocracy fosse realtà.

    Una cosa è certa: il famoso messaggio "uno vale uno" è diseducativo da una parte e clamorosamente falso dall'altra.
    Quello che deve essere messa a disposizione di tutti, ovvero dove uno deve valere uno, è nel mettere in condizione di esprimere il proprio potenziale.
    Ma uno non vale uno; non è mai stato così nè mai lo sarà.
    E bisogna farsene una ragione: io posso allenarmi e non correrò mai come Bolt; così come potrò studiare, ma non abrò mai la mente di Einstein.
    Farsene una ragione.
    E una volta fatta una ragione (ci vuole un minimo di mezzi., investimenti e parecchio tempo..) allora la maggioranza smetterà di spiegare l'epidemiologia a Galli, l'economia a Boldrin e la fisica a Einstein e tornerà finalmente a parlare di calcio.
    Secondo me il maggior danno dei social non riguarda gli sconosciuti imbecilli a cui hanno dato voce ma l'effetto sulla classe dirigente, sia in termini di selezione sia di incentivi.

    In politica ormai fa strada solo chi è bravo con le battutine e gli slogan che catturano l'attenzione sui social, non persone con buone abilità relazionali e un minimo di visione politica.
    Selezioni narcisisti che amano attirare l'attenzione su di se, allergici alla complessità e incapaci di dedicare un minimo di attenzione alle scelte di governo concrete.
    Non interessa se una politica è efficace ma se è comunicabile in un tweet.

    Inoltre il leader o il politico che aspira ad esserlo deve dedicare una quantità enorme di tempo alla comunicazione, a scapito di tutto il resto. Se prima i politici avevano una visione di breve termine perché pensavano al consenso che potevano raccogliere per il successivo ciclo elettorale adesso pensano principalmente al numero di like del giorno dopo.

    Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

  6. #27796
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Secondo me il maggior danno dei social non riguarda gli sconosciuti imbecilli a cui hanno dato voce ma l'effetto sulla classe dirigente, sia in termini di selezione sia di incentivi.

    In politica ormai fa strada solo chi è bravo con le battutine e gli slogan che catturano l'attenzione sui social, non persone con buone abilità relazionali e un minimo di visione politica.
    Selezioni narcisisti che amano attirare l'attenzione su di se, allergici alla complessità e incapaci di dedicare un minimo di attenzione alle scelte di governo concrete.
    Non interessa se una politica è efficace ma se è comunicabile in un tweet.

    Inoltre il leader o il politico che aspira ad esserlo deve dedicare una quantità enorme di tempo alla comunicazione, a scapito di tutto il resto. Se prima i politici avevano una visione di breve termine perché pensavano al consenso che potevano raccogliere per il successivo ciclo elettorale adesso pensano principalmente al numero di like del giorno dopo.

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    Questo è tristemente vero.
    Soprattutto l'ultima parte.
    E ho testimonianze dirette e indirette che lo confermano.
    Disgustorama.
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  7. #27797
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Sneg Visualizza Messaggio
    Concordo.
    Certo che dall'Austria questa "scelta" non me l'aspettavo in fondo in fondo...
    Anche dall'Austria(e trattasi proprio di un collega di partito di Kurz, del Partito Popolare austriaco!) arrivano spunti di sensatezza:
    Vicepresidente austriaco Pe boccia proposta 4 Paesi frugali - Europa - ANSA.it

  8. #27798
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Oggi le comiche.
    Ma se non siete di buon'umore meglio dotarsi di Maalox...

    Per salvare Alitalia lo Stato ha speso 12,6 miliardi in 45 anni - Il Sole 24 ORE

    Un estratto da film.

    <<Tre miliardi di euro alla Nuova Alitalia per fare cosa? Nessuno lo sa. Il decreto legge «Rilancio», che stanzia questa somma senza precedenti, dice: «La società (...) redige senza indugio un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali di prodotto».
    Piano industriale
    Il governo riconosce che non c’è un piano. Intanto mette sul piatto tre miliardi, al buio. Forse si vuole fare la guerra a Lufthansa, appena salvata con 9 miliardi? Oppure a British Airways? A Air France-Klm o a Ryanair? Chi lo sa. La domanda andrebbe girata all’amministratore delegato della «Newco» Alitalia. Ma non è ancora stato nominato. Ci sono contrasti tra il Mef, altri ambienti del Pd e il M5s.
    >>

    Siamo messi così.........................
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  9. #27799
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    sempre a riguardo dei salvataggi delle compagnie aeree confermo le notizie che ogni nazione sta tentando di salvare le proprie
    Francia per Air France con 7 miliardi
    Germania per Lufthansa con 9 miliardi.

    non entro nel dettaglio delle condizioni perché non trovo più l'articolo, mi ricordo che la Germania è in attesa del via libera da parte dell'UE e da quantificare quanto Kfw (la cdp dei crucchi) metta sul piatto

    mi preme sottolineare una particolarità che mi ricordo: la Germania sta pretendendo che non siano dati dividendi agli azionisti
    questo, a mio modo di vedere, come avevo già messo in evidenza in un post di qualche mese fa, è un indice di correttezza e serietà mitteleuropea

    infatti per altre aziende aiutate in momento di crisi, lo stato teutonico ti viene incontro ma in contropartita chiede che la dirigenza abbassi il suo livello "salariale"

    non mi pare di vedere la stessa cosa in Italia, contento di essere contraddetto
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  10. #27800
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Il maggior sindacato olandese, la Fnv, ha preso le distanze dalla linea del suo governo e, insieme al sindacato tedesco della Dgb, si è schierato a favore di Francia e Germania sul Recovery Fund.

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