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A Napoli la protesta delle mamme: 'Il giorno piu buio per la scuola' - Cronaca - ANSA
Protestano le mamme a Napoli contro la decisione di De Luca di chiudere le scuole da oggi al 30 ottobre. Le mamme si sono date appuntamento davanti alla sede della Regione Campania, dopo un tam tam cominciato nella tarda serata di ieri. "Oggi è il giorno più buio per la scuola", è il testo di un manifesto che le mamme hanno portato per protestare, insieme con i propri figli Intanto una quarantina di bus scolastici sta percorrendo le strade intorno alla sede della Regione, in agitazione perché la decisione di De Luca ferma anche le loro attività lavorative. A ogni passaggio, gli autisti ricevono l'applauso delle mamme in protesta. I conducenti dei bus gialli dedicati al trasporto scolastico stanno protestando sul lungomare di Napoli diretti alla sede della Regione Campania per sollecitare un aiuto economico dopo il blocco delle attività del mondo della scuola deciso dal governatore De Luca per l'aumento dei contagi Covid. Il corteo - una lunga scia gialla che si è mossa dalla zona di Fuorigrotta - è controllato dalle forze dell'ordine. "Se i contagi dovessero ulteriormente aumentare, per non far perdere l'anno scolastico ai ragazzi" le 'soluzioni' sono due: "o si introduce la didattica a distanza - parziale, totale - per coloro che hanno necessità - oppure si differenziano gli orari della scuola". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni a Mattino 5. "Se gli orari scolastici vengono distribuiti in maniera più spalmata sull'arco della mattina e del pomeriggio - ha aggiunto - diminuisci la pressione su coloro che devono essere portati a scuola e riportati a casa". "Io sono di quelli che difendono la scuola in presenza", ha ribadito Bonaccini, "poi però se c'è il virus hai anche genitori che sono preoccupati del possibile contagio". Sul fatto che servano più mezzi di trasporto pubblico, il governatore emiliano ha portato il caso dell'Emilia-Romagna: "Non abbiamo più mezzi pubblici - ha detto - Non ne abbiamo più: o qualcuno ce li manda con risorse aggiuntive ai sindaci o diventa impossibile". L'ipotesi di utilizzare i bus turistici per gli studenti non è di facile realizzazione per il presidente emiliano: "Non sono uguali ai mezzi pubblici delle città. Comunque anche quella è una possibile soluzione ma servono risorse per gli enti locali". Zampa, chiusura scuole ultima ratio - La chiusura delle scuole deve essere l''ultima ratio' per il paese, mentre si può agire sugli orari. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa intervenendo a RaiNews24. "Sinceramente penso che possa essere un'ipotesi quando le altre strade sono state percorse, un paese non può decidere di chiudere per prime le scuole, che sono fondamentali anche per la salute dei ragazzi. Vanno fatte scelte sugli orari, perchè bisogna agire sui trasporti. Nelle grandi città il problema dei trasporti esiste, lavoriamo sugli orari di lavoro e della scuola, sui turni". Zampa ha commentato anche la scelta del governatore campano De Luca, che invece ha deciso di chiudere le scuole. "Ritengo che la scuola sia prioritaria, è un elemento di salute per molte ragioni, penso che quella la dobbiamo lasciare come ultima ratio. Noi abbiamo lasciato alle regioni la facoltà di decidere, se De Luca lo ha deciso forse non ha delle altre leve. E' evidente che pensa di non poter intervenire sui trasporti e su altri aspetti"
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Il negoziato tra Uk e Ue si complica: "Le imprese si preparino a una uscita senza accordo"
Brexit, il premier Johnson: "Prepariamoci al No Deal dal 1deg gennaio" | L'HuffPost
Ahia, buco di 56 miliardi di euro nelle casse dello stato derivanti da minor tasse per calo consumi, blocco e chiusure attività, e diminuzione gettito da tassazione diretta ed indiretta.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
aiutami a capire il tuo pensiero:se il gioielliere dichiara poche migliaia di euro l'anno ,puo' continuare a farlo perche senno' il politico di turno perde il suo consenso(praticamente un voto di scambio ,il politico non legifera per contrastare l'evasione fiscale e l'evasore in cambio da il suo voto)..questa logica pero' non vale per il lavoratore dipendente che si e' visto negli anni aumentare l'eta' pensionabile e perdere il suo potere di acquisto grazie al blocco dei contratti(evidentemente non interessa il consenso di questa categoria di persone ,forse nno votano?).
se puoi chiariscimi anche su quest'altro punto: se un povero cristo lavora in una tintoria o fonderia 41 anni cominciando dal 14 anno di eta' deve sentirsi dare del parassita perche' va in pensione relativamente giovane e chissa' anche perche' devono essere altri lavoratori a pagargli la pensione,a me risulta che le tasse il lavoratore le versi allo stato ,perche mai dovrebbe farsi pagare la pensione dalle generazioni dopo la sua? e' lo stato che deve far quadrare i conti e nno far pagari ad altri lavoratori,la pensione dei piu' anziani ....questo vuol dire mettere i giovani contro i vecchi,questo Stato i fondi per la previdenza ed anche altre spese li puo' trovare dall'evasione ,magari potrebbe smetterla di salvare banche e sovvenzionare aziende private per centinaia di miliardi di euro...
e infine,tu parli di privilegi,ma dove sarebbe il privilegio di cominciare a lavorare a 14 anni facendo lavori umili e sottopagati? usi il termine furto intergenerazionale,ma chi e' che ruba a chi,il lavoratore precoce a danno del giovane? di quale furto vai parlando? chi lavora 41 anni ha il sacrosanto diritto di godersi il riposo....basta mettere contro i giovani con i vecchi,che poi in ultima analisi,seguendo la tua logica se un giovane studia fino ai 30 anni ,sono le generazioni prima della sua che con il lavoro e i contributi gli pagano la scuola,i professori e tutti i servizi relativi al mondo della formazione e dello studio,quindi direi anche basta con questa diatriba giovani vs vecchi buona solo per dividere la base della piramide di questo sistema, perche la vera contrapposizione e' classi sociali abbienti a cui e' permesso evadere ,delocalizzare, aprire i conti in paradisi fiscali, contro i lavoratori dipendenti che a causa delle ruberie e dei privilegi(i loro si,che sono privilegi) dei ricchi, pagano il conto sottoforma di tagli dei diritti, al welfare, ai servizi e cosa peggiore sono pure condannati a puntarsi il dito contro in base all'eta'per la questione della previdenza ,senza aver nessun potere per influenzare la politica economica di questo paese(essendo praticamente privi di rappresentanza in parlamento al contrario delle grandi aziende e lobby finanziarie), ma paradosso dei paradossi sembrano che siano la causa di tutti i mali di questo sistema.
e se dovessero pure protestare sotto forma di scioperi,sono pure dei fancazzisti...pigliassero i suoi 1300 euro mensili lavorando fino a 70 anni e a cuccia.
Ultima modifica di original pio; 17/10/2020 alle 02:25
Quello che sfugge è che gli attuali pensionati, lo rimangono anche per 25-30 anni stando all’aspettativ di vita, e per quanto 41 anni di contributi siano molti, evidentemente non bastano per pagarne la pensione e il sistema così ricorre alle generazioni successive.
Quanto all’istruzione: e ci mancherebbe altro che non si investa nella scuola e università. Quello è un investimento sul futuro dell’economia statale, al contrario delle pensioni anticipate che son soldi buttati nel cesso.
E infatti l’italia, che dell’istruzione se ne frega, si vede come sta andando...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Vediamo, solitamente le grandi disgrazie fanno coalizzare (temporaneamente) il consenso nei confronti dei disgraziati che le provocano, senza voler forzare nel paragone vedere cosa successe da noi tra il 1935 e il 1941/42... Tra l'altro per come sono messi attualmente i laburisti una spallata a Johnson potrebbe arrivare solo dai conservatori... la vedo dura...
Ultima modifica di galinsog@; 17/10/2020 alle 09:06
Se pensi che io solo vagamente interessato, oggi e di nuovo, a discutere con chi parla per estremi pretendendo di farne una regola o per slogan vecchi di 50 anni e senza uno straccio di numero non hai proprio capito nulla. Di questo esattamente come del "mio pensiero".
Prima ti informi sui numeri macro e poi torni.
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