Gli italiani e le tasse: 50 anni di pressione fiscale spiegati in 5 grafici - 24+
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Purtroppo è vero: nel nostro Paese esiste un “generation gap” anche a livello fiscale, legato al circolo vizioso tra spesa pubblica e debito, da cui non riusciamo a districarci. Quindi un giovane di oggi deve versare tasse più alte di quelle pagate da un suo coetaneo di mezzo secolo fa. Con tutto quello che questo significa in termini di salari reali, di incentivi all’impresa e di competitività.
Abitando in una regione dove il turismo invernale è cruciale e dove campano di turismo, direttamente e indirettamente (indotto) almeno 3/4 della popolazione direi, sono molto preoccupato per la situazione, in giro non si parla d'altro....
sarà un ecatombe, in particolare la chiusura del periodo Natalizio (che da noi equivale in quasi tutte le località ad almeno il 50% degli incassi invernali, è come se una località balneare Italiana perdesse tutto il mese di agosto.... che poi se va bene chiuderanno solo Natale, se va male (e quasi sicuramente sarà cosi) imporranno di tenere chiuso anche nei successivi mesi invernali...
a Roma non conoscono le specificità locali, sono miopi e non hanno ne buonsenso ne conoscono le mezze misure (al contrario i nostri vicini Svizzeri, ma li in buonsenso regna ovunque... la Francia deve ancora decidere ma penso che troveranno una soluzione intermedia visto che comunque anche loro hanno parecchie stazioni sciistiche).
E' chiaro a tutti che non puo' essere una stagione stile 2019/2020 e che a Natale/Capodanno non si possa fare il pienone delle località sciistiche, pero' esistono delle soluzioni intermedie senza dover bloccare tutto o impedire a chiunque di farsi qualche giorno in montagna.... i protocolli di sicurezza sono stati delineati e concordati con tutte le regioni alpine, si parlava anche di un limite massimo di vendita degli skipass giornalieri e di accesso agli impianti.
Volendo si potrebbe anche impedire ad hotel e strutture ricettive di ospitare più di quel tot di gente per evitare troppi affollamenti nelle stazioni sciistiche (perchè chi non riuscirebbe a sciare starebbe a valle e si rischierebbero assembramenti nei paesi) e incentivare la gente a fare passeggiate nella con ciaspole o usare gli sci di fondo... capisco che sarebbe rischioso anche per l'ospedale (il problema del pronto soccorso praticamente inaccessibile non è da poco, visto che d'inverno lavora e pieno ritmo a causa degli sciatori infortunati però abbiamo anche dei centri traumatologici locali che possono essere potenziati). Ma chiudere tutto e affossare l'economia alpina (stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro) mi sembra una scelta decisamente scellerata!
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
si è già capito come andrà a finire: in Italia impianti chiusi e località in ginocchio, all'estero si scierà alla grande e faranno il pienone. Già ora in Svizzera c'è quasi il tutto esaurito, per dire.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
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Cashback Natale, rimborsi fino a 150 euro per spese con il pos (e-commerce escluso): come ottenerlo
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In italia in realtà si promettono tante cose che poi non si rispettano mai. Se abbiamo decine di categorie sulle barricate è perché sono rimaste precedentemente fregate da promesse mai mantenute, e quindi ora giustamente nessuno si fida più.
Questa e' la vera tragedia, non potersi fidare della parola data dallo stato.
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