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  1. #28951
    Vento forte L'avatar di OssolanoSfaticato
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Mi sa che ti manca qualche nozione fondamentale di come funziona il sistema monetario.. Visto che ti lamenti che nessuno ci insegna niente e che era uno dei mie argomenti di ricerca preferiti quando stavo all'università ci provo io, anche se non è un argomento semplice (e ti assicuro che anche tra gli economisti una buona fetta ci capisce ben poco).

    Perché la quantità di moneta debba crescere all'aumentare della produzione è abbastanza banale, quando l'economia cresce il fabbisogno di liquidità delle imprese per pagare fornitori e stipendi cresce di conseguenza. Le persone e le imprese vogliono tenersi una certa disponibilità liquida (che sia in contanti o elettronica è irrilevante) per poter far fronte alle loro spese, se la moneta circolante non è sufficiente a soddisfare la domanda di liquidità i tassi di interessi salgono e finanziare gli investimenti diventa impossibile. La crisi del 2010-11 è un caso di questo tipo, con la liquidità che si è spostata dai Paesi periferici verso la Germania e pochi altri, determinando una sostanziale scarsità di moneta in alcuni Paesi membri.

    Le critiche alla riserva frazionaria le sento spesso e non ne ho mai capito il senso. La natura del credito è sempre la stessa, trasferire le disponibilità liquide da chi ne ha in eccesso a chi invece ne ha bisogno per finanziare qualche spesa o investimento, la riserva frazionaria è un dettaglio poco rilevante nei sistemi moderni. Tassi e disponibilità variano già adesso sulla base dei bisogni dei depositanti e della politica monetaria, non cambierebbe molto con riserva al 100% che anzi renderebbe il sistema più rigido.

    Se imponessi la riserva al 100% solo sui conti correnti automaticamente i conti correnti diventerebbero esclusivamente un costo per le banche e di conseguenza diventerebbero sempre onerosi per i correntisti, quindi non faresti altro che aumentare il costo di tenere liquidità e spingeresti banche e correntisti verso altre forme di investimento non soggette alla norma. Effetto sul sistema monetario quasi zero.
    Se invece intendi il concetto in maniera più ampia vai a compromettere il ruolo stesso delle banche come intermediari del credito, dove dovrebbero trovare i soldi da prestare se quelli che vengono depositati devono rimanere chiusi in cassaforte per legge? Il legame tra domanda e offerta di risparmio verrebbe fortemente compromesso, altro che tassi e disponibilità che variano in base alla domanda.

    Una contrazione della cosiddetta "moneta bancaria" inoltre dovrebbe necessariamente essere compensato da un aumento della base monetaria, un fenomeno analogo a quanto è successo dalla crisi finanziaria in poi, per tenere costante l'aumento di M3 si è dovuta ampliare enormemente la base monetaria.


    Il modello della riserva frazionaria è una estrema semplificazione che non ha rilevanza nel mondo reale, tanto che in diversi stati è stata azzerata, non capisco perché così tanta gente ne sia ossessionata (forse andrebbe tolto dai corsi base di economia, che in questo come in altri ambiti generano molta confusone e convinzioni errate negli studenti che non fanno una specialistica in economia politica).
    Non capisco neanche perché l'espansione della massa monetaria dovrebbe creare un'illusione di ricchezza, a meno che non pensiamo che le persone non sappiano distinguere i debiti dai redditi. Se fai un mutuo di 100 mila euro per comprare la casa si senti come se avessi vinto alla lotteria 100 mila euro? La magia della banca è solo trasformare un credito liquido del correntista in un debito a lunga scadenza, con la garanzia statale sulla liquidità.

    Tutto il sistema è fondato sulla fiducia, è vero (e sul fatto con le moneta ci puoi pagare le tasse) ma questo ha il vantaggio di poter modulare l'offerta di moneta sulla base delle esigenze dell'economia. Per questo è un sistema estremamente efficiente, che ha supportato l'enorme crescita economica dell'ultimo secolo. Il gold standard è crollato perché era troppo rigido, così come sono falliti i vari tentativi di pseudo convertibilita successiva. Non ha alcun senso legare tutti i prezzi della nostra economia ad un unico mercato come quello dell'oro, con tutte le sue dinamiche caratteristiche. Dovremmo averlo capito da quando la scoperta delle Americhe produsse inflazione in tutta Europa nel XVI secolo, ma il fascino del metallo giallo obnubila la mente di molti.

    Certo, è una moneta pensata per perdere gradualmente valore, ma avere una moneta strutturalmente inflazionistica ha il vantaggio di renderla un pessimo modo per accumulare ricchezza, quindi la funzione di unità di misura e di sistema di scambio non viene distorta da chi invece la acquista come mezzo di investimento. Una moneta deve essere innanzitutto stabile, una perdita di valore costante è ottimale per facilitare gli scambi e disincentivare l'accumulazione.
    Questo è anche il motivo per cui il bitcoin non sarà mai una buona moneta, la sua natura essenzialmente speculativa porta ad una volatilità fortissima che non è compatibile con le altre funzioni, a prescindere dal fatto che sia una aberrazione tecnologica che produce uno spreco di risorse gigantesco senza avere alcuna utilità economica reale, già adesso ha un consumo energetico superiore all'intera economia dell'Argentina e a breve potrebbe superare anche l'Italia.

    Non è un sistema perfetto ma in questo momento deve far fronte agli enormi squilibri dell'economia reale (nazionali ed internazionali), le banche centrali agiscono con gli strumenti che hanno.
    Ciao Snow, ti ringrazio per l'intervento e la voglia di provare a spiegare cose così complicate, ti vorrei chiedere mille cose ma non è possibile direi in questo thread Rispondo a punti:

    - "mi sa che ti manca qualche nozione fondamentale", ma certo che sì altroché, super d'accordo

    - per quanto riguarda l'ampliamento della base monetaria ok, in effetti è banale ed il ragionamento sui tassi di interesse idem. Ma ad un aumento di produzione, immaginando di avere sempre la stessa quantità di moneta, si avrebbe un abbassamento dei prezzi ed un aumento del salario reale, o sbaglio? Questo, se avvenisse, che conseguenze potrebbe avere sull'accesso al credito?

    - per quanto riguarda la riserva frazionaria, ok va bene, la cosa che a me non va giù è che i correntisti pensano di avere a che fare con un contratto di deposito con la banca (stupidamente ovvio, visto che poi la banca ti paga interessi sul deposito, chi è che ti pagherebbe per tenere i soldi fermi lì?), invece alla fine è una sorta di contratto di prestito, con il quale i soldi in teoria sono nelle tasche sia di chi riceve il credito sia di chi li ha depositati, credendo di averli a disposizione anche se in realtà non è così; ovvio che comunque il sistema anche in questo modo è comunque legato al volume dei depositi, e non è detto che con un sistema a riserva 100% i soldi debbano essere fermi sui conti e stop, o che la banca non potrebbe fare da intermediaria per l'accesso al credito: i correntisti che lo vorranno potranno ovviamente prestare la propria liquidità in base alle proprie esigenze e preferenze temporali;

    - l'esempio del mutuo per la casa va bene ma fino ad un certo punto: se un'azienda ha accesso al credito comodamente perché le banche stanno aumentando la massa monetaria e i tassi rasentano lo zero, si spingerà in investimenti di produzione molto più facilmente secondo me, peccato che una volta che si sarà ampliata, avrà prodotto ed assunto personale (per fare un esempio), e si ritroverà anche a dover restituire il debito accumulato con la banca, probabilmente la sua produzione rimarrà invenduta in quanto il credito che aveva ricevuto non era supportato e legato al 100% al deposito dei correntisti, suoi potenziali clienti, e quindi dalla loro ricchezza; in pratica l'azienda avrà aumentato la sua produzione credendo di avere clienti con liquidità, ma una volta che si ritroverà a dover estinguere il debito con la banca si accorgerà che questi clienti non esistono, o che esistono e non hanno liquidità; in pratica il facile accesso al credito "pilotato" dalle banche ha creato una distorsione nel sistema risparmi/prezzi/produzione, che ha portato ad un aumento di produzione non necessario per la domanda, quindi ha portato ad una bolla di espansione, seguita da una di depressione, in un ciclo che poi continua come un cane che si morde la coda;

    - per quanto riguarda il gold standard, certo che con la scoperta delle americhe si creò inflazione in europa, ma ora come potrebbe succedere? Dove troveremmo ingenti quantità di oro da estrarre comodamente ed a basso costo? Alla fine perché il sistema legato all'estrazione di oro dovrebbe essere peggio di un sistema legato alla stampa di moneta decisa a tavolino da uomini che, anche se fossero perfettamente onesti, in quanto uomini commetterebbero degli errori che andrebbero via via a stratificarsi, ricadendo poi sul popolo?

    - per quello che dici di btc, certo non sarà mai una moneta, magari potranno esserlo altre cripto valute, ma btc è impossibile che lo diventi a causa della sua stessa natura, al massimo potrà essere un sistema di investimento parallelo, caratterizzato da più o meno volatilità.. Parlavo di btc come moneta con un'inflazione minima, come può essere l'oro, tutto qui


    Non so se avrai voglia di rispondermi, al massimo anche in privato visto che credo qui potremmo essere OT agli occhi di molti, (prometto che non ti tedierò con un'altra ulteriore contro risposta farcita di domande) vedi tu insomma. Grazie ancora comunque, vedere le cose con un altro punto di vista, argomentato, è sempre importantissimo ed amplia le vedute
    "la putenza l'è nagòtt senza el cuntroll"

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  2. #28952
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    Predefinito Re: Chi ha fatto chiudere la discussione sulle borse che gli spacco la faccia?

    Ma dove vogliamo andare con un baraccone pubblico del genere...

    Un'intera Asl nella bufera per abusi, corruzione e assenteismo - Campania - ANSA.it

    Dodici arresti, 6 misure interdittive, 79 indagati (tra funzionari e dipendenti) e un sequestro di oltre 1,5 milioni di euro: sono i numeri della maxi-indagine "Penelope" della Procura di Napoli Nord sull'Asl di Caserta che ha consentito di fare luce su numerosi episodi di assenteismo, corruzione e gare d'appalto truccate. La stessa indagine, nel novembre scorso, ha portato alla sospensione di 22 "furbetti del cartellino", tra cui importanti funzionari in servizio al distretto ASL di Aversa.Naviga senza linea fissa e senza limiti con Linkem a soli 19,90€/meseNaviga senza linea fissa e senza limiti con Linkem a soli 19,90€/meseLinkemSecondo l'indagine, l'affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) avveniva in cambio di regali e assunzioni.Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali sono emersi, secondo gli inquirenti, numerosi gravi violazioni penali, come l'affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dipartimento di Salute Mentale (Dsm), in cambio di somme di danaro e regali vari, una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche, che venivano affidati a strutture esterne convenzionate senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (U.V.I.), assoggettando l'onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell'Asl di Caserta. Gli inquirenti hanno accertato l'affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un'associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, avrebbero corrisposto ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell'Asl, regali e altri vantaggi, come l'assunzione di propri familiari.Sono stati poi riscontrati episodi di corruzione dei gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell'affidamento diretto dei pazienti e dell'omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre utilità ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici. È emerso inoltre la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell'Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell'Asl (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari. Nel corso dell'attività investigativa del Nas di Caserta, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, è anche emersa la sparizione dei fondi dei progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle cosiddette "fasce deboli", mai attuati, che, secondo gli investigatori, sarebbero finiti nelle tasche dei dipendenti del Dipartimento di Salute Mentale. Il Nas ha anche scoperto un giro di affidamenti pilotato degli incarichi legali. Il mantenimento degli incarichi di vertice all'Asl avveniva mediante traffici di influenze illecite. Ed ancora: Procura di Napoli Nord e Nas di Caserta hanno accertato l'acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell'Asl, e il solita condotta di illecito allontanamento dal servizio, da parte di alcuni dipendenti Asl, che dovevano svolgere faccende personali e familiari.Figura anche il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, tra le persone indagate nell'inchiesta del Nas e della Procura di Napoli Nord sull'Asl di Caserta. Secondo quanto si apprende, ad Oliviero viene contestato il reato di traffico influenze in relazione a un singolo episodio. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

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  3. #28953
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto ieri sono tornato in centro a Vicenza dopo mesi, pazzesco come un sacco di attività, anche storiche, abbiano abbassato le serrande per sempre

    Confcommercio: 'Dal 2012 -77mila negozi, citta desertificate' - Economia - ANSA

    Tra il 2012 e il 2020 sono sparite dalle città italiane oltre 77mila attività di commercio al dettaglio (-14%) e quasi 14mila imprese ambulanti (-14,8%), con un progressivo processo di desertificazione commerciale. Così l'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio "Demografia d'impresa nelle città italiane", che lancia un altro allarme: nel 2021, solo nei centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, oltre ad un calo ancora maggiore per il commercio al dettaglio (-17,1%), si registrerà per la prima volta da due decenni la perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%)"Il rischio di non riavere i nostri centri storici come li abbiamo visti e vissuti prima della pandemia è, dunque, molto concreto e questo significa minore qualità della vita dei residenti e minore appeal turistico", sottolinea l'associazione.
    Tra il 2012 e il 2020 - secondo l'analisi - si è verificato un cambiamento del tessuto commerciale all'interno dei centri storici che la pandemia tenderà a enfatizzare. Per il commercio in sede fissa, tengono in qualche modo i negozi di base come gli alimentari (-2,6%) e quelli che, oltre a soddisfare bisogni primari, svolgono nuove funzioni, come le tabaccherie (-2,3%); significativi sono invece i cambiamenti legati alle modifiche dei consumi, come tecnologia e comunicazioni (+18,9%) e farmacie (+19,7%), queste ultime diventate ormai luoghi per sviluppare la cura di sé e non solo quindi tradizionali punti di approvvigionamento dei medicinali. Il resto dei settori merceologici, evidenzia Confcommercio, è invece in rapida discesa: si tratta dei negozi dei beni tradizionali che si spostano nei centri commerciali o, comunque, fuori dai centri storici che registrano riduzioni che vanno dal 17% per l'abbigliamento al 25,3% per libri e giocattoli, dal 27,1% per mobili e ferramenta fino al 33% per le pompe di benzina. La pandemia acuisce questi trend e lo fa con una precisione chirurgica: i settori che hanno tenuto o che stavano crescendo cresceranno ancora, quelli in declino rischiano di scomparire dai centri storici. Quanto alle dinamiche riguardanti ambulanti, alberghi, bar e ristoranti, a fronte di un processo di razionalizzazione dei primi (-19,5%), per alberghi e pubblici esercizi, che nel periodo registrano rispettivamente +46,9% e +10%, "il futuro è molto incerto. Ma occorre reagire per dare una prospettiva diversa alle nostre città che rappresentano un patrimonio da preservare e valorizzare. - sottolinea ancora l'associazione - Le direttrici sono tre: un progetto di rigenerazione urbana, l'innovazione delle piccole superfici di vendita e una giusta ed equa web tax per ripristinare parità di regole di mercato tra tutte le imprese".

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  4. #28954
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Mi sa che ti manca qualche nozione fondamentale di come funziona il sistema monetario.. Visto che ti lamenti che nessuno ci insegna niente e che era uno dei mie argomenti di ricerca preferiti quando stavo all'università ci provo io, anche se non è un argomento semplice (e ti assicuro che anche tra gli economisti una buona fetta ci capisce ben poco).

    Perché la quantità di moneta debba crescere all'aumentare della produzione è abbastanza banale, quando l'economia cresce il fabbisogno di liquidità delle imprese per pagare fornitori e stipendi cresce di conseguenza. Le persone e le imprese vogliono tenersi una certa disponibilità liquida (che sia in contanti o elettronica è irrilevante) per poter far fronte alle loro spese, se la moneta circolante non è sufficiente a soddisfare la domanda di liquidità i tassi di interessi salgono e finanziare gli investimenti diventa impossibile. La crisi del 2010-11 è un caso di questo tipo, con la liquidità che si è spostata dai Paesi periferici verso la Germania e pochi altri, determinando una sostanziale scarsità di moneta in alcuni Paesi membri.
    La quantità di moneta nell'economia in un dato istante, non è affatto una variabile rilevante. Se c'è meno moneta semplicemente i prezzi calano, permettendo così di aumentare il potere d'acquisto degli individui. Gli Stati Uniti sono diventati la prima potenza mondiale senza avere praticamente mai sperimentato alcuna inflazione (fenomeno sconosciuto fino agli anni '30). Anzi: diverse fasi sono state caratterizzate da deflazione. L'economia è cresciuta lo stesso, gli scambi hanno continuato a progredire lo stesso e non ci sono stati fenomeni di disoccupazione elevata, la quale si è invece avuta negli anni '70 quando l'inflazione era ben più alta.

    Non ho mai capito come i keynesiani, oggi praticamente detentori di un pensiero unico in economia almeno nell'ambito accademico, riescano a spiegare questo fatto.

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Certo, è una moneta pensata per perdere gradualmente valore, ma avere una moneta strutturalmente inflazionistica ha il vantaggio di renderla un pessimo modo per accumulare ricchezza, quindi la funzione di unità di misura e di sistema di scambio non viene distorta da chi invece la acquista come mezzo di investimento. Una moneta deve essere innanzitutto stabile, una perdita di valore costante è ottimale per facilitare gli scambi e disincentivare l'accumulazione.
    .
    Una delle funzioni della moneta però è quella di essere riserva di valore. In che modo un Euro o un Dollaro che vengono da 30 anni stampati a ritmi sempre crescenti possono essere considerati riserva di valore?

    Ok per il fatto di essere un mezzo di scambio valido, ma solo per il fatto che c'è il corso legale, il quale obbliga l'individuo ad usare quel tipo di valuta. Ma se non ci fosse il corso legale? Credi veramente che gli individui, messi di fronte alla possibile scelta preferirebbero una valuta che aumenta continuamente la propria quantità (perdendo dunque valore) rispetto a una che invece ha una quantità massima limitata?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Questo è anche il motivo per cui il bitcoin non sarà mai una buona moneta, la sua natura essenzialmente speculativa porta ad una volatilità fortissima che non è compatibile con le altre funzioni, a prescindere dal fatto che sia una aberrazione tecnologica che produce uno spreco di risorse gigantesco senza avere alcuna utilità economica reale, già adesso ha un consumo energetico superiore all'intera economia dell'Argentina e a breve potrebbe superare anche l'Italia.
    Non è un sistema perfetto ma in questo momento deve far fronte agli enormi squilibri dell'economia reale (nazionali ed internazionali), le banche centrali agiscono con gli strumenti che hanno.
    Secondo me il discorso è il contrario: al momento attuale il Bitcoin ha una natura speculativa per il fatto che non è ancora una moneta. Lo diventerà realmente? Non ho la sfera di cristallo su questo. Penso anche io di no, ma una cosa è certa: chi ci ha investito 6-7 anni fa ha avuto lungimiranza. E non credo sia stato semplicemente fortunato. Più verosimilmente il Bitcoin è diventato il nuovo oro, il nuovo bene rifugio contro inflazione e fasi negative del ciclo economico.

    Quanto allo spreco tecnologico, stai pur tranquillo che tra una ventina di anni circa i Bitcoin sprecheranno zero perchè non verranno più minati (ogni 4 anni il ritmo si dimezza). Sicuramente consuma molto, ma ho qualche dubbio che il suo impatto nocivo in termini di spreco di risorse sia superiore alla quantità impressionante di malinvestment creato dal sistema monetario basato sul monopolio delle banche centrali (a cominciare dalla bolla immobiliare pre-2008, nonchè da tutti gli sprechi pubblici che continuamente vediamo e che con una moneta sana e onesta quale nessuna delle attuali valute fiat è non avremmo di certo visto).
    Ultima modifica di Friedrich 91; 23/02/2021 alle 14:03
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #28955
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da verza81 Visualizza Messaggio
    Intanto ieri sono tornato in centro a Vicenza dopo mesi, pazzesco come un sacco di attività, anche storiche, abbiano abbassato le serrande per sempre

    Confcommercio: 'Dal 2012 -77mila negozi, citta desertificate' - Economia - ANSA
    Sorvolando per un attimo sui danni da Covid o meglio ancora facendo finta che non esistano, non ho mai capito l'ossessione italiana per il "negozio".
    Ma zio canaro cos'è che è importante? Il negozio o i posti di lavoro? Il negozio o la soddisfazione del consumatore?
    Se le abitudini di consumo si spostano dal negozio al centro commerciale (o al negozio NEL centro commerciale) cosa vogliamo fare? Impedirlo per decreto?
    E' ora di farsene una ragione: se il mercato, che vuol dire la massa dei consumatori, in questo caso, ha deciso che è meglio andare al "mall" allora chiuderà il negozio in centro e apriranno negozi nei "mall". Punto. Fine. Amen.

    Ora... Se chiusura di N negozi vuol dire distruzione di capacità produttiva, minore disponibilità di beni e riduzione di posti di lavoro (e qui si ritorna al Covid...) è sicuramente un male.
    Se significa spostamento dal vecchio negozio, pur storico che sia, a qualcosa di analogo o magari di più moderno da altra parte CHISSENEFREGA.
    Peraltro... Visto che se c'è una cosa a cui genericamente il consumatore è attento (magari non il singolo, ma sicuramente la massa) è il portafoglio secondo me c'è già anche la risposta al trend.
    Ed è inutile alzare barricate, reali o "di pensiero": le abitudini cambiano nel tempo. E ciò che è vecchio muore. Fine.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  6. #28956
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Sorvolando per un attimo sui danni da Covid o meglio ancora facendo finta che non esistano, non ho mai capito l'ossessione italiana per il "negozio".
    Ma zio canaro cos'è che è importante? Il negozio o i posti di lavoro? Il negozio o la soddisfazione del consumatore?
    Se le abitudini di consumo si spostano dal negozio al centro commerciale (o al negozio NEL centro commerciale) cosa vogliamo fare? Impedirlo per decreto?
    E' ora di farsene una ragione: se il mercato, che vuol dire la massa dei consumatori, in questo caso, ha deciso che è meglio andare al "mall" allora chiuderà il negozio in centro e apriranno negozi nei "mall". Punto. Fine. Amen.

    Ora... Se chiusura di N negozi vuol dire distruzione di capacità produttiva, minore disponibilità di beni e riduzione di posti di lavoro (e qui si ritorna al Covid...) è sicuramente un male.
    Se significa spostamento dal vecchio negozio, pur storico che sia, a qualcosa di analogo o magari di più moderno da altra parte CHISSENEFREGA.
    Peraltro... Visto che se c'è una cosa a cui genericamente il consumatore è attento (magari non il singolo, ma sicuramente la massa) è il portafoglio secondo me c'è già anche la risposta al trend.
    Ed è inutile alzare barricate, reali o "di pensiero": le abitudini cambiano nel tempo. E ciò che è vecchio muore. Fine.
    Esatto, e aggiungo a questo punto di vista che - in taluni casi - (non in tutti, per carità), i terribili giganti del web come Amazon possono essere d'aiuto eccome ai negozi, ovviamente a quelli con titolari abbastanza svegli.

    Mi riferisco a quante potenziali vendite in più può fare un negozio tramite il web. E sotto questo aspetto, per molti negozi vendere i propri prodotti in rete tramite Amazon ha un costo decisamente inferiore rispetto al crearsi un proprio sito e gestire la logistica in proprio. Costi inferiori = più margine.

    Ovvio, purtroppo non funziona così per tutti, ma per molti si, e chi fa le crociate contro i giganti del web secondo me non ha ben presente questo punto.
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  7. #28957
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Vorrei porre una domanda riferita proprio ad Amazon: trovate che ci sia davvero il rischio concreto che diventi di fatto un monopolista? Non me ne intendo di queste cose, ma ho sentito da diverse parti evidenziare come se l'azienda di Bezos dovesse proseguire nella propria crescita di quote di mercato ci sia concretamente il rischio che diventi di fatto un attore unico o quasi in pochissimi decenni. Cosa ne pensate? Personalmente acquisto ben poco da Amazon (quasi nulla a dire il vero, per questioni ideologiche, sono uno ancorato ai negozi fisici e locali), e vorrei evitare a prescindere che si abbia uno stato di monopolio, all'interno del quale ci andrebbero sicuramente a perdere le persone normali. Sarei curioso di sentire le vostre opinioni in proposito. Saluti a tutti

  8. #28958
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da AspiranteMetereologo Visualizza Messaggio
    Vorrei porre una domanda riferita proprio ad Amazon: trovate che ci sia davvero il rischio concreto che diventi di fatto un monopolista?
    Nel momento in cui ci si avvicinasse dovrebbero intervenire le autorità preposte, ovvero le varie antitrust in giro per il mondo.
    Quelle che, a cominciare dagli USA, hanno fatto finta di nulla in questi anni per il pericolo dei giganti cinesi...

    Citazione Originariamente Scritto da AspiranteMetereologo Visualizza Messaggio
    (quasi nulla a dire il vero, per questioni ideologiche, sono uno ancorato ai negozi fisici e locali)
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  9. #28959
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  10. #28960
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    Citazione Originariamente Scritto da verza81 Visualizza Messaggio
    Abbiamo avuto un calo del PIL del 9% a livello nazionale, si fa presto a fare i conti...
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