Originariamente Scritto da
snowaholic
Se non lo hai capito vuol dire che non hai studiato molto la storia del pensiero economico... Mai sentito parlare della nuova sintesi neoclassica con tutto il problema delle aspettative? Per farla breve, negli anni 70 ci sono stati diversi shock dal lato dell'offerta (petrolio ma non solo) e la diffusa indicizzazione dei salari all'inflazione in contesto di politica monetaria e fiscale eccessivamente espansive hanno prodotto una trasmissione di questi shock di prezzi a tutta l'economia, con il risultato di alzare le aspettative di inflazione. Quindi c'erano due elementi di contesto fondamentali, forte potere contrattuale dei lavoratori e crisi energetica, totalmente assenti nell'800.
In termini più teorici, l'inflazione non è affatto essenziale in un approccio keynesiano né tantomeno una leggera deflazione è sempre deleteria.
Il concetto fondamentale da capire del pensiero keynesiano ci sono due modalità di funzionamento dell'economia distinte e radicalmente diverse, una caratterizzata da risorse scarse e una da domanda scarsa (chi ha i soldi non vuole spenderli né investirli in attività reali).
Quale delle due condizioni sia prevalente dipende da aspetti strutturali come demografia, tecnologia, distribuzione del reddito, solidità del settore finanziario.
La situazione più estrema è la trappola della liquidità, che si verifica quando inflazione e tassi di interesse sono contemporaneamente vicini a zero (quindi lo sono anche i tassi reali). In questa situazione, specie se causata da una crisi finanziaria, la domanda di moneta aumenta, quindi se la quantità di moneta è fissa e non espandibile l'economia si avvita in una spirale deflazionistica di elevata disoccupazione, consumi e investimenti depressi: il meccanismo fondamentale della grande depressione.
In trappola della liquidità molte cose funzionano al contrario, la base monetaria diventa indipendente dagli aggregati monetari più ampi e anche dai prezzi. La politica fiscale diventa molto efficace per stimolare l'economia e non influenza i tassi di interesse (o i prezzi), mentre quella monetaria non riesce più ad avere effetti espansivi (ma può aver effetti recessivi). In un modello IS-LM si rappresenta con una LM orizzontale, per cui una espansione monetaria (spostamento a destra della retta) non ha effetto. Se la domanda fosse maggiore, quindi la retta IS spostata più a destra, le rette non si incontrerebbero nella parte orizzontale della LM e non saresti in trappola della liquidità.
Allegato 561771
Immagine
Se oggi sono tutti Keynesiani è perché la realtà degli ultimi anni corrisponde molto a quella descritta da Keynes, 10 anni fa i keynesiani erano una minoranza.
Certo se assumi l'esistenza della legge di Say tutto questo non ha senso, ma visto che quella teoria non ha alcuna motivazione né teorica né empirica diventa la proverbiale assunzione dell'apriscatole.
Nell'800 negli USA il gold standard poteva anche funzionare, innanzitutto perché avevano una importante produzione nazionale che garantiva un costante aumento di base monetaria, ma anche perché avevano un enorme fabbisogno di investimenti e quindi era un contesto di risorse scarse.
Non fu tuttavia un'epoca di stabilità e le fasi di deflazione, che seguivano seguito le frequenti gravi crisi finanziarie come quelle del 1837, 1857, 1873, 1893 o 1907, erano caratterizzate da elevata disoccupazione. Non ci sono dati molto precisi per gli episodi più vecchi, ma la depressione del 1893-1897 fu pesantissima per gli standard moderni (e non fu nemmeno la peggiore).
Immagine
Serve una buona dose di revisionismo storico per difendere gli 80 anni che hanno preceduto la grande depressione come un modello da perseguire.
La riserva di valore è sempre stata una funzione secondaria, nel senso che la moneta ha molte alternative come riserva di valore, mentre è quasi insostituibile per le altre due funzioni. E come riserva di valore non è mai stata eccezionale, anzi non deve esserlo per essere una buona moneta, altrimenti può diventare oggetto di dinamiche speculative che minano le altre due funzioni (accumulare moneta è potenzialmente dannoso per l'economia).
Quindi la risposta è assolutamente si, una moneta a quantità fissa non potrà mai essere un buon mezzo di scambio.
In tutte le bolle chi è entrato presto ed è uscito in tempo ci guadagna un sacco di soldi. Ma il Bitcoin ha tutte le caratteristiche di uno schema Ponzi, non ha alcun valore intrinseco o un reddito che ne sostenga il valore, questo dipende esclusivamente dalla domanda speculativa che deve essere sempre crescente. Chi investe in bitcoin vuole per lo più aumentare la sua ricchezza in dollaro o euro, non acquistare prodotti in bitcoin, se elimini questo motivo per detenere bitcoin non resta molto.
Potrebbe sostituire la domanda speculativa se riuscisse a fare centinaia di milioni di transazioni commerciali al giorno, ma è difficile per uno strumento non competitivo in termini di sicurezza e costi di transazione. L'oro ha utilizzi reali, il Bitcoin ha solo costi per tenere in piedi il blockchain, per ora occulti visto che sono coperti dal mining (che a sua volta ha costi reali).
Quanto allo spreco si risorse dei sistemi monetari moderni, è una tua fantasia. Bolle speculative e cattivi investimenti ci sono in tutti i sistemi monetari, dalla bolla dei tulipani in poi, l'800 americano è pieno di bolle speculative, crisi bancarie e fallimenti colossali. La mega bolla azionaria e immobiliare del 29 si è formata in pieno gold standard, queste dinamiche sono indipendenti dal sistema monetario.
Ma anche quando ci sono bolle, come la new economy o la bolla immobiliare, il capitale fisico che viene costruito non viene distrutto. C'è una distruzione di valore finanziario, ma gli asset reali che vengono prodotti vengono poi utilizzati, non sono del tutto sprecati. Il mining invece sono letteralmente risorse reali utilizzate per effettuare calcoli totalmente privi di qualunque utilità.
Segnalibri