Hai voglia. Esistono una marea di esempi del genere. Nella lista dei "privilegiati" ci devo inserire pure mia nonna, che nel 1980, a 48 anni, è andata in pensione con appena 20 anni di contributi (lavorava come sarta all'ospedale), esempi di questo genere ce ne sono tuttora a iosa (ovviamente tutti antecedenti alla riforma Dini del 1995).
P.S.: Sulla proposta di Boeri, che mi sono andato a rileggere perchè non la ricordavo più, sono perfettamente d'accordo con te. Purtroppo quando ormai oltre il 30% dell'elettorato è composto di persone andate in pensione con sistema retributivo, una proposta di questo genere è politicamente impensabile (ahimè).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Si vis pacem, para bellum.
La pensione dovrebbe essere commisurata all'intera carriera lavorativa.
Se hai fatto 20 anni a 2000 euro al mese e 20 anni a 10 mila la tua pensione dovrebbe essere 5000 euro al mese, non 8000. Se hai fatto solo 5 anni a 10 mila dovresti avere 2500 euro quindi è ancora più drastica, ma a meno che tu non sia stato dirigente dall'inizio alla fine la distorsione resta (numeri un po' a caso giusto per dare l'idea).
Quindi è il principio stesso del retributivo che fissava la pensione in base agli ultimi stipendi crea questa grave distorsione, che è particolarmente eclatante per tutti i soggetti con forte progressione di carriera, per fortuna con il contributivo viene superata.
e va bene ma il discorso era comunque un altro, ovverosia che se ho versato i contributi pari ad una pensione di 7-12k, non ho capito perché io non debba averne diritto solo perché c'è un sacco di gente che prende poco di pensione.
il discorso era proprio questo... e no, non ha senso per quello era venuta fuori la battuta del comunismo e fossi io il diretto interessato dei 7-12k, mi incazzerei anche e non poco
Si vis pacem, para bellum.
ah non chiederlo a me solo a sentirlo come ragionamento mi fa ACCAPPONARE la pelle.
già passi la metà del tempo lavorativo (quindi a occhio 1/4 della tua vita da sveglio) a regalare soldi allo Stato (perché di fatto, così finisce, e se non è la metà è il 40%), se in più una volta in pensione ne devi vedere meno di quelli che mi spettano, fancuore non farmele pagare le tasse per la pensione che ci penso io privatamente
Si vis pacem, para bellum.
Se uno ha quel genere di pensione con il contributivo va bene, ma con il contributivo per avere quella pensione devi essere veramente nello 0,1% più ricco della popolazione, dubito che Giorgio abbia una congrega di ricconi per amici.
Poi chiaro il top manager o il super avvocato/medico che fattura 1 milione all'anno avranno giustamente pensioni anche più alte con tutti i contributi regolarmente pagati, ma ad oggi sono ben pochi con 8k di pensione giustificati dai contributi. Al 99% sono distorsioni del retributivo (come era pure la pensione di mio nonno peraltro).
e va bene tris ma non discutevo degli amici di Giorgio o di chiunque, discutevo dell'affermazione assolutista: non è giusto che c'è chi prende pensioni da 7-12k euro a fronte di chi ne prende 1200.
chiaramente adesso, se qualcuno prende ora pensioni del genere, è quasi sicuramente figlia del retributivo.
tra 20/30 anni non sarà così, e ad esempio qui di gente che fin da giovane prende soldoni ce n'è (start up, carriere lampo, aziende di famiglia). Ecco, voglio sperare che tra 20/30 anni questi prendano il dovuto e che non gliela taglino perché "c'è gente che prende poco".
tutt'al più trovo più onesto dire: prendi quei soldi? ti tasso di più di uno che prende 1200 euro al mese.
lo trovo più lineare ecco.
Si vis pacem, para bellum.
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