A cavallo tra questo topic e quello della pandemia.
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Medioevo ed evo moderno a confronto.
Ma il petrolio dei baretti gli altri mica ce l'hanno...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
I 3 reattori che la Germania ha appena chiuso generavano 30 TWh annui. Avrebbero potuto continuare per almeno altri 10 anni, sostituendo un'equivalente quantità di energia prodotta dal carbone, dato che oggi è la fonte ancora maggioritaria nel mix elettrico tedesco. Aggiungendoci l'estensione delle miniere di lignite, il Nord Stream 2... tutte le scelte vanno nella direzione opposta rispetto all'abbandono dei combustibili fossili. Ma forse è meglio così. Sembra ce la stiano mettendo tutta per mostrare i limiti fisici di un sistema basato esclusivamente su fonti intermittenti.
scusa ma a parità di potenza nominale il turbogas può produrre anche 8670 ore all'anno, oppure lo accendi quando ti pare
Il fotovoltaico invece farà si e no 1500 ore equivalenti alla potenza nominale, solo di giorno con il solito andamento a campana e con grosse differenze stagionali. E se passi da una batteria perdi giocoforza qualcosa
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Fa molta scena dire 1056 minuti, ma vuol anche dire un quarto d'ora...
Direi che per ora possiamo dormire sonni tranquilli da tutti i punti di vista...
Detta diversamente "stiam sereni"...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Chissà che non si stia preparando...
Spread BTP-Bund ovviamente.
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Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ci saranno anche i Nimby anti-fusione.
Appena si scopre che il trizio è uno dei sottoprodotti.............
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Anno pesantissimo in arrivo...
Nel mio piccolo, bollette arrivate con aumenti stratosferici.
Sarà dura...
I clienti calano del 40% e aumentano le spese: lievita la pausa pranzo
Dopo il caro-tazzina, tocca alla pausa pranzo. Da 50 centesimi fino a 2 euro, gli aumenti sul pasto di mezzogiorno sono già realtà. Da inizio gennaio, in concomitanza con l’esplosione dei rincari di luce e gas, diversi ristoranti sono stati costretti a ritoccare al rialzo il menù. Una questione di sopravvivenza, in molti casi, specie in un periodo che per la ristorazione è a tutti gli effetti un lockdown mascherato, come sottolineano gli addetti ai lavori. Fare un giro in centro in tarda mattinata per credere: «C’è il deserto – conferma Benedetta Miniutti, di “Passami il sale” in piazza Castello – sono entrate tre persone, in un martedì “normale” a pranzo almeno una ventina ne abbiamo».Ma di normale - in questa seconda metà di gennaio segnata da contagi, preoccupazioni e incertezza – c’è gran poco. «Sta andando peggio dello scorso anno – sospira Miniutti – sia nei giorni lavorativi che nel weekend c’è pochissima gente, a Natale nessuno, ma dalla Befana è cominciata la discesa». Un calo verticale che il presidente della Fipe Confcommercio Gianluca Baratto stima in una perdita di oltre il 40% per i quattromila bar, trattorie, tavole calde, gelaterie, pasticcerie che compongono il variegato mondo della ristorazione berica. «Sono settimane difficili e temo che fino a febbraio la situazione non migliorerà», osserva. «Dopo un dicembre di “on-off”, con eventi aziendali, cene e pranzi cancellati dalla sera alla mattina, ci ritroviamo ora con locali vuoti perché moltissima gente è a casa positiva, come il personale di sala e cucina – sottolinea Baratto – spesso converrebbe tenere chiuso, ma chi può cerca di resistere e scavallare gennaio». A complicare un quadro già precario ci si mette il balzo dell’energia, con le ripercussioni – inevitabili – sulle tariffe.«Solo per il riscaldamento siamo passati da 600 a 900 euro al mese, che per un’attività come la nostra è tantissimo – assicura Miniutti – stiamo cercando di tenere fermi sui prodotti, il caffè per ora resta a 1,10 euro, il coperto a 1,40, ma abbiamo alzato leggermente i prezzi del venerdì e del sabato, scegliendo di far pagare 50 centesimi in più la pasta fatta in casa – che passa a 6,50 euro - mentre quella acquistata rimane a 6».Farina, carne e vegetali costano già notevolmente di più, come rileva Luca Semenzato, titolare del “Company” in strada Padana superiore verso Padova. «Tutto è aumentato, dal caffè alle bollette ed è stato necessario anche rivedere il listino», spiega. Da inizio gennaio nel suo locale le pause pranzo tradizionali – primo, secondo, contorno, acqua, caffè – sono passate da 12 a 14 euro. Un saltello di due euro «necessario, per me come per tanti colleghi» e di cui per ora la clientela non si è lamentata: «Chi viene da noi ha capito, purtroppo i rincari ci sono per tutti», ricorda Semenzato. Anche nel suo ristorante, dopo la chiusura durante le festività, la diminuzione di presenze e dunque di affari si aggira sul 30%, «rispetto ad un gennaio pre pandemia». «Le tavolate ormai non esistono più, prima avevamo comitive da venti- trenta persone, ora se arrivano gruppetti di otto è già un sogno», scuote la testa Semenzato. Che però guarda anche al bicchiere mezzo pieno: «Un anno fa potevamo lavorare solo come mensa aziendale, tutto sommato adesso possiamo stare aperti, anche se viaggiamo davvero con il freno a mano tirato», ribadisce.E il rischio di chiusure, come già se ne segnalano da un capo all’altro della provincia, incombe: «Chi è giovane e ha strutture solide magari tiene duro – conclude il presidente Fipe Baratto - ma tante realtà storiche potrebbero non sopravvivere a questi due anni che hanno ridotto allo stremo l’intero settore».
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
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