Tornando in topic scorgo segnali "confortanti":
parlando con un ristoratore esterrefatto dall'aumento dei prezzi:
"E' un continuo aumento dai fornitori e ci marciano pure, ma io non posso mica aumentare più di tanto i prezzi perchè altrimenti la gente non ci viene più da me".
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Come lo vedi questo scambio di vedute? Penso si riesca a leggere @snowaholic
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C'é anche chi avverte di un ulteriore aumento dei prezzi del 20/30% per alcuni alimenti in autunno....
AGGIUNGO
Riusciranno i nostri eroi a realizzare quella che è stata definita “l’immacolata disinflazione”, cioè a piegare la corsa dei prezzi senza causare una recessione col suo corollario di aumento di disoccupazione? Lo scopriremo ma temo di no. Per ora, ci sono alcune evidenze aneddotiche sparse. Ad esempio, i prestatori nel comparto auto stanno tagliando i debitori con peggiore punteggio di credito. Anche gli spread di credito stanno subendo un violento allargamento, che non mancherà di trasmettersi all’economia reale, col solito ritardo. A questo proposito, molti stanno criticando la mossa della Fed perché la politica monetaria agisce con un ritardo di circa 12-18 mesi, e potrebbe finire a stringere troppo, quando l’economia sarà già in recessione. Personalmente, mi ha colpito il dissenso di Esther George, della Fed di Kansas City: solitamente un falco, mercoledì avrebbe preferito un aumento di mezzo punto. Forse vuol dire che sul territorio sta iniziando a vedere qualcosa di spiacevole?
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Secondo me le banche centrali c'entrano poco con questa inflazione, hanno fatto molto di più i vari shock dell'offerta e le politiche fiscali molto espansive (queste ultime soprattutto negli USA), alzare i tassi qualche mese prima non avrebbe cambiato molto.
Però effettivamente è un buon momento per normalizzare la politica monetaria, ammesso che ci riescano effettivamente. Le possibilità di abbassare l'inflazione senza portare l'economia ad una recessione troppo severa dipendono comunque più dalla guerra che da altri fattori, come minimo deve stabilizzarsi il mercato delle commodities, l'ideale sarebbe un contro-shock delle materie prime che potrebbe ottenere il risultato dell'immacolata disinflazione senza troppo sforzo.
Concordo.
Per me è stata una inflazione "politica" cioè diretta conseguenza delle scelte politiche non coordinate, a volte anche all'interno degli stessi paesi. Da questo punto di vista era difficile prevederla ed ora secondo me sarà difficile uscirne in modo indolore (per difficile intendo che ci vuole un miracolo).
p.s. ogni scusa è però buona per sbeffeggiare la lagarde (ma in realtà anche un economista con master in matematica e AI dubito farebbe meglio).
CHe poi la Lagarde ci capisca poco è probabile.
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Non concordo con la vs visione: a mio modo di vedere invece la politica monetaria, anche nell'Euro area, è stata iper-espansiva negli ultimi 8-9 anni, come mostra il grafico sotto relativo all'espansione di bilancio della banca centrale.
E' dal "Whatever it takes" di 10 anni fa che non vediamo una politica monetaria veramente restrittiva, nel 2018-19 si ventilava un possibile cambio di rotta ma di fatto non si è mai compiuto in pieno, poi è arrivato il Covid e questo ha costretto inevitabilmente la BCE ad intervenire iniettando moneta a raffica nel sistema. Personalmente credo che più che la risposta al Covid (ovvia e inevitabile), siano stati il quantitative easing esagerato in precedenza come dimensioni e durata e il fatto di avere proseguito nella politica molto espansiva anche nella seconda metà del 2021, quando alcuni segnali indicavano che l'inflazione stesse già montando in modo significativo.
Poi certo, sappiamo benissimo che la BCE non ha attuato nessuna stretta perchè si considerava l'inflazione come esclusivamente da offerta, punto di vista che a mio avviso lascia un po' a desiderare, in quanto un inflazione da offerta ci mette poco tempo a diventare anche da domanda (cioè originata da pressioni salariali), meglio agire preventivamente piuttosto che in ritardo.
Infine: se diamo la colpa alle politiche fiscali espansive (e sono d'accordissimo eh, si badi), dovremmo anche tenere conto che - specialmente nei Paesi ad alto debito pubblico - le politiche fiscali sono spesso strettamente collegate a quelle monetarie. L'Italia ha potuto elargire bonus a destra e a manca grazie a condizioni monetarie ultra-favorevoli: se la BCE fosse stata più stringente come politica monetaria, qualunque scostamento di bilancio per politiche (chiamiamole così, anche se mi viene da ridere) di questo genere avrebbe incontrato grosse difficoltà di finanziamento.
Insomma: negli anni '80 magari una combinazione politica monetaria restrittiva e politica fiscale espansiva la si poteva ancora fare, per i bassi livelli di indebitamento pubblico che non generavano grossi problemi di fiducia sui mercati, ma al momento attuale, soprattutto nell'Eurozona, la politica fiscale è quasi sempre conseguenza della politica monetaria.
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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