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Notizia di cui si sta abbondantemente parlando da qualche giorno quella della nuova diga foranea del porto di Genova con tanto di gara andata deserta:
1. progetto faraonico, il più grosso di quelli ad oggi presentati nel "pacchetto" PNRR;
2. cronoprogramma che "manco la Cina...";
3. stime economiche fatte da scimmiette col pallottoliere e che pare non incorporino una previsione decente dei rincari in un periodo di elevata pressione inflazionistica...
Però pochi ne conoscono il principale antefatto che risale a meno di 3 mesi fa:
"Servono 2 miliardi e 15 anni": si e dimesso il supervisore della nuova diga di Genova - Shipping Italy
Faccio presente che dove servirebbero 15 anni, a detta dell'ex-supervisore (che comunque sa di che parla ed era persona indicata da autorità portuale e comune), si è previsto di completare l'opera in cinque anni...
Secondo voi quanti soldi del PNRR dovremo restituire (senza aver nemmeno speso) per non essere stati in grado di presentare progetti realizzabili (per sottostima dei costi e dinamiche distorsive lato domanda/offerta), abbinati a cronoprogrammi senza senso?
Butto lì un'ipotesi? Nel range 40-60%...
Ultima modifica di galinsog@@; 07/07/2022 alle 12:43
Screenshot_314.png
secondo me la precedente fa il paio con questa.
Mi esprimo terra terra che è quello che mi compete dando il mio parere.
Più marcato è lo spike di inflazione maggiore sarà l'onda lunga dei successivi ribassi deflattivi.
Io mi aspetterei da qui a 12 mesi anche un petrolio tra 50 e 80 dollari (mentre erano scontatissimi allo scoppio della guerra l'esplosione dei prezzi per mesi e mesi e ci mancherebbe)
Il punto chiave e la differenza fondamentale rispetto all'inflazione passata la vedo nel fatto che io azienda col piffero che aumento i salari a meno che l'assunto non mi garantisca una maggiore qualità rispetto all'attuale.
I sindacati e i ministri possono dire quello che vogliono, i primi a rimanere nel limbo saranno gli stipendi degli statali.
Imho
Vedremo; in ogni caso tutto molto interessante
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E infatti arriva un po' di consapevolezza su uno dei problemi che segnalavo quello che riguarda le previsioni di spesa sulle risorse... spese sulle quali certamente sussidi e finanziamenti dati a pioggia possono avere effetti distorsivi ben noti...
Rincari delle materie prime, sono urgenti dei meccanismi di compensazione - HuffPost Italia
Ultima modifica di galinsog@@; 07/07/2022 alle 12:41
A me la proposta di riduzione del cuneo-fiscale, avanzata da Confindustria, seppure sia una "soluzione tampone" (perché finanziata con l'extragettito) non sembra spregevole:
Bonomi: subito taglio del cuneo e riforme strutturali per il Paese - Il Sole 24 ORE
Si avrebbe anche un anno di tempo per rendere "strutturale" questo taglio che nel frattempo andrebbe a mitigare in maniera parziale ma efficace l'aumento del costo della vita, poi devo anche ammettere che da quando c'è Bonomi a capo di Confindustria sono diventato più "confindustriale" io del Sole24 ore...
Ultima modifica di galinsog@@; 07/07/2022 alle 18:57
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Una qualsiasi roba finanziata con un "extra" non è un misura tampone, è la solita misura all'italiana destinata a far danni: non si possono finanziare misure strutturali con entrate una tantum. Sono secoli che ci raccontiamo 'sta stronzata e sono secoli che i conti peggiorano, chissà come mai...
Comunque nell'intervista Bonomi dice 4 cose (non letteralente, ma il sugo è quello):
1. Il RdC così come strutturato è una puttanata sesquipedale. Bisogna separare le misure di welfare dalla politiche attive del lavoro. Sui "numeri" del RdC ho già detto anche troppe volte...
2. Quota 100 è un danno colossale alle finanze pubbliche e basta. E ovviamente non incentiva nessuna sostituzione perchè quei ******** che ancora parlano di modello superfisso andrebbero mandati al fronte in Ucraina. Senza elmetto.
3. I superbonus vari hanno avuto un effetto distorsivo del mercato
4. I bonus a pioggia costano un sacco di soldi, vanno principalmente a chi non ne ha bisogno e, conseguenza immediata, non aiutano come dovrebbero chi invece bisogno ce l'ha.
A fronte di queste 4 cose facilmente verificabili nei numeri (anche se magari non proprio identici a quelli che racconta Bonomi) tutta la classe politica dovrebbe fare come i Lemmings e mettersi a correre verso il dirupo intanto che un filantropo disattiva il 118.
Ovviamente non solo non succederà, ma saranno ampiamente rivotati tra pochi mesi...
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