Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Riporto qui il discorso perchè più in topic:
Facendo copia incolla da quello che scrivevo il 17 luglio sulla guerra:
Da qui a 5 anni la cosa fondamentale è che la Cina si stia buona e non attacchi Taiwan1) perchè noi avremmo problemi immediati come successo con la guerra attuale2) perchè i cinesi passerebbero a tempo record da nuovi stati uniti a nuova Korea del Nord3) perchè noi avremmo problemi a lungo con un miliardo e mezzo di poveracci quasi di colpo in più sulla terra con tutto quello che ne consegue
A mio parere i cinesi si sono davvero convinti di essere una sorta di predestinati e che prenderanno il posto degli Stati Uniti senza colpo ferire. E non degli Usa come sono ora ma di quelli davvero dominanti post WWII.Per me è chiaro che così non può essere, anzi anche senza lockdown e tensioni internazionali faticheranno non poco a mantenere i vantaggi competitivi che indubbiamente per ora hanno in vari settori soprattutto perchè così voleva la sceneggiatura economica.E quando risulterà palese che le cose sono diverse da come le vedono e la sceneggiatura è andata avanti, sempre a mio modesto parere potrebbero dare di matto dimostrando che così come l'ira dei mansueti non è placabile, l'irrazionalità dei pragmatici è imperscrutabile.
Huawei, crollo degli smartphone cinesi in Italia: persi 850 milioni in tre anni- Corriere.it
"Il gruppo ha replicato intensificando l’enfasi sul mercato nazionale e puntando su auto elettriche e a guida autonoma, reti industriali e altre applicazioni meno vulnerabili alla pressione americana. Huawei nei documenti ufficiali dichiara di essere interamente posseduta dai suoi dipendenti attraverso un piano di partecipazione azionaria che coinvolge 131.507 lavoratori in servizio o in pensione. Ren Zhengfei è il maggiore azionista con lo 0,84%."
Ci sono altri esempi che riguardano casi che conosco direttamente senza poter andare nei particolari, circa il mutato atteggiamento nei confronti dell'apertura da parte dei dipendenti (dirigenti) di grosse società nell'andarsi a fare qualche anno in Cina, ma anche la diaspora dei migliori quando i cinesi tentano le acquisizioni all'estero.
Il 18 luglio è uscito un intervento di Seminerio su questi temi:
https://phastidio.net/2022/07/20/per-la-cina-si-avvicina-la-resa-dei-conti-di-una-crescita-drogata/
di cui riporto alcuni passi
I gestori internazionali, dopo aver lanciato la corsa all’oro verso la Cina, sono ora confusi e preoccupati dagli eventi ma anche dalla crescente incertezza regolatoria che il regime continua a iniettare nel sistema economico. Si moltiplicano le voci critiche di quanti ritengono la Cina “non investibile”. Altri investitori non se la sentono di tagliare i legami con un’economia di tali dimensioni, e mantengono gli investimenti entro le soglie di peso della Cina sui benchmark internazionali, comunque non esigue.
Nel secondo trimestre di quest’anno, il Pil cinese è cresciuto di solo lo 0,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In termini congiunturali, ciò significa che tra il secondo e il primo trimestre di quest’anno l’economia di Pechino si è contratta del 2,6%. Il tasso di disoccupazione giovanile, nella fascia 16-24 anni, è giunto nelle statistiche ufficiali a un “mediterraneo” 19,3% e colpisce soprattutto i lavoratori migranti interni. [io aggiungo: secondo le stime ufficiali che valgono come i morti per covid cinesi]
I governi locali sono messi in crescente difficoltà da un modello di sviluppo e reperimento di risorse finanziarie centrato sull’immobiliare, con cessione di terreni pubblici e incasso di oneri di urbanizzazione. Dopo il crack dello sviluppatore immobiliare Evergrande, le autorità affrontano la gelata del mercato e il nervosismo di compratori che si vedono rinviare a tempo indeterminato la consegna degli immobili. Le banche locali che hanno fatto credito ai costruttori sono in difficoltà con tensioni di liquidità che potrebbero divenire sofferenze. Alcune hanno già limitato i prelievi da parte dei depositanti, causando tensioni e manifestazioni che, malgrado l’asfissiante censura, sono approdate sui social. Il regime è costretto ad autorizzare liquidità ai governi locali, consentendone l’indebitamento aggiuntivo motivato dalla necessità di proseguire gli investimenti infrastrutturali, ormai diventati una foglia di fico delle difficoltà del sistema. Molte amministrazioni locali, la cui liquidità è bloccata dai pegni verso le banche, sono costrette a creare veicoli di finanziamento per collocare prodotti di risparmio presso i piccoli risparmiatori, visto che gli investitori istituzionali domestici sono diventati molto selettivi ed evitano di mettere soldi nel debito di enti locali a minore rating.
I privati sottoscrivono tali prodotti con promesse di rendimento che spesso si avvicinano alla doppia cifra sperando che, in caso di difficoltà finanziaria locale, il governo centrale stenda il proprio mantello a garanzia del debito. Un evidente caso di azzardo morale.
Il tentativo di risolvere la contraddizione tra lockdown e crescita ha spinto alcune province ad allentare le tutele del lavoro, attraverso una loro interpretazione meno rigida da parte di autorità locali e tribunali che si traduce in maggiore tolleranza per violazioni “lievi”; ad esempio su orari, discriminazione etnica e di genere nelle assunzioni, e persino sulle prassi dei datori di lavoro di confiscare i documenti di identità dei lavoratori per impedire loro di andarsene o di esigere una “commissione” dai richiedenti lavoro. Ridurre gli oneri per le imprese ponendoli a carico dei lavoratori entra in rotta di collisione con la teorizzazione di Xi sulla “prosperità condivisa”.La resa dei conti di una crescita spinta dalla droga del credito al settore delle costruzioni è sempre più vicina. La crisi di debito che ciò porta con sé rischia di trasmettersi anche al resto del mondo, sotto forma di pesante frenata dell’economia di Pechino ma anche di maggiore aggressività nazionalistica verso l’esterno, per compattare il consenso della popolazione.
Da quanto sopra esposto le mie considerazioni sono:
"Maggiore aggressività nazionalistica verso l’esterno, per compattare il consenso della popolazione" --> imperscrutabile irrazionalità dei pragmatici
"Ridurre gli oneri per le imprese ponendoli a carico dei lavoratori / rotta di collisione con la teorizzazione di Xi sulla “prosperità condivisa”" --> implacabile ira dei mansueti che rimangono tali finchè vengono pagati
In ogni caso i problemi cinesi a partire dall'immobiliare che è stato uno dei principali motori dei prezzi delle materie prime negli ultimi due decenni darebbero una bella spinta deflattiva a quest'ultime
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Scusate il mio commento terra terra sulla spiegazione della situazione cinese.
In pratica hanno puntato sul cemento un po' come qui negli anni delle vacche grasse e ora declineranno come noi
Cinesi e marchigiani molto simili come mentalitá.
Fine ot
Che dite dopo la giornata oggi a quando la diamo la conclusione di questo td?
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Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Dipende...
Prima ci ha "salvato" il Covid. Adesso potrebbe farlo la crisi russa-ucraina.
Ovviamente spero di no.
Anzi... Mi spiace che l'ultimo governo abbia fatto in tempo a stringere accordi internazionali per ridurre veramente di tanto la dipendenza energetica dalla Russia...
Dobbiamo fare la fine della Grecia, ma molto più in grande. Non può durare in eterno che si eviti di essere accountable per le proprie scelte.
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Non possiamo influire più di tanto su eventuali alleanze internazionali altrui.
Se invece il riferimento è alla bufala messa in giro da uno dei tanti cialtroni pagati dalle nostre tasse secondo cui Gazprom detiene il 60% della società algerina del gas giova ricordare che questa è detenuta al 100% dallo Stato algerino stesso.
Detto questo non è che al momento possiamo star lì tanto a spaccare il capello visto come siamo messi dopo decenni di politica energetica combinata genio+nimby.
In attesa di poter sfruttare Leviathan.
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Nel frattempo si parte con borsa a -2% e spread a +8% circa.
Poco. Doveva essere -20 e +80. Bisogna combattere l'effetto rana nella pentola e passare all'effetto destro di Mike Tyson dei tempi belli.
EDIT: ai tempi si faceva notare che fossimo diventati più rischiosi della Spagna. Ora lo siamo, in parte (per ora...), più della Grecia.
Ultima modifica di FunMBnel; 21/07/2022 alle 09:20
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