Impossibile non essere dipendenti dall'estero con una economia moderna, l'importante è diversificare per non dare troppo potere ad una singola controparte.
L'Italia per la sua posizione geografica non è mai stato il problema principale della crisi del gas, è l'Europa centro-orientale che ha una dipendenza storica dai russi e alternative limitate.
A livello di rischio politico siamo comunque lontani dai livelli del 2018, quando c'erano personaggi che esplicitamente parlavano di uscita dall'Euro in posizioni molto più centrali. Onestamente anche un governo di centro-destra attuale sarebbe molto meno problematico rispetto al governo giallo verde in termini di conflittualità con l'UE e di sfida esplicita ai vincoli di bilancio.
A livello europeo ormai nessuno pensa di buttarci fuori, alla peggio ci legano le mani con un intervento ESM e relativa condizionalità, se non saremo capaci di tenerci la carota del PNRR hanno già pronto il bastone (anche se nessuno vorrebbe usarlo).
Per com'è la situazione attuale un decennale con interessi a 3,7 è abbastanza attraente per gli investitori internazionali.
Ultima modifica di snowaholic; 21/07/2022 alle 10:06
Sarà che non mi rendevo conto allora, ma comunque io sono molto preoccupato. Questi qua possono mandare al macello (più o menò intenzionalmente, perché non mi è ancora chiaro se agiscono per inettitudine o in malafede o entrambe le cose) il pnrr, stanno deliberatamente (e mi riferisco a tutti) mettendosi contro qualsiasi possibilità che possa correggere un attimo il destino dell’italia, alzando gli scudi non appena nominata la correzione del rdc, dei bonus edilizi, delle pensioni, concorrenza e così via.
Più che un parlamento ieri mi ha dato proprio l’impressione di un tumore istituzionale, che cerca in tutti i modi di risucchiare qualsiasi risorsa e ammazzare lo stato e il suo futuro pur si comprarsi i voti di sto popolo di analfabeti.
Non è nulla di nuovo per carità, ma di fronte alle incombenze del prossimo futuro ieri si è esplicitata tutta l’arroganza, l’egoismo e il conflitto di interessi personali rispetto alle esigenze statali di ogni singolo partito più che mai.
Questi una volta liberatisi di Draghi arrivano a bloccare tutto ciò che si è avviato in questi mesi pur di mantenere lo status quo e traghettarci dritti nell’oblio…
A me pare più che sia stato Draghi a volersi liberare, dal momento che un governo è formato da partiti che sono diametralmente opposti è anche prevedibile che ognuno cerchi di portare l'acqua al suo mulino. A meno che non abbiamo deciso di delegare definitivamente la forma di repubblica parlamentare.
In ogni caso, come giustamente ricordato, siamo sopravvissuti nel 2018, lo faremo anche ora.
Ah beh certo, draghi ad un certo punto si è voluto smarcare, la sua agenda di governo l’ha presentata ed era intenzionato a rispettarla (o almeno è quello che mi è parso di vedere), scendere a compromessi ancora maggiori di quanto non sia già stato fatto con i partiti, che han fatto di tutto per annacquare le riforme, significava non fare niente, a quel punto a uno girano anche giustamente.
Siamo il paese delle corporazioni e quello meno istruito dell'Europa occidentale, non c'è niente di sorprendente in quello che vediamo in queste settimane.
Nel merito sono anche d'accordo con te, ma siamo in democrazia e se non c'è la capacità di portarsi dietro la maggioranza degli elettori su un processo di riforme che consenta un rilancio vero dell'economia del paese è inevitabile che finisca così. E la colpa non è solo degli elettori ma soprattutto della classe dirigente.
Se la legislatura si è avvitata in questo modo una bella fetta di responsabilità va anche a chi ha votato la legge elettorale attuale, un obbrobrio che spinge a creare ammucchiate e che lascia agli elettori pochissime possibilità di scelta, logicamente chi pensa di creare una coalizione elettorale diversa da quella che sostiene il governo non ha interesse a portarlo a scadenza naturale.
Ma pure tutta sta manfrina delle corporazioni lascia il tempo che trova. In Francia i gilet gialli hanno messo a ferro e fuoco Parigi per un anno. In Olanda gli agricoltori stanno facendo le barricate.
I partiti populisti (di qualsiasi colore) negli ultimi 10 anni hanno aumentato i loro consensi ovunque in Europa.
Il problema vero infatti è quello della legge elettorale (fatta da quelli che teoricamente si proclamano antipopulisti) che ci ha regalato 4 anni di governi "gender fluid"
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Dai tempo al tempo... La campagna elettorale vera, non quella permanente..., non è ancora iniziata.
Son strumenti che vanno richiesti. Tu mi pare dia per scontato che non ci sia gente disposta a farsi saltare in aria chiusa nella stanza di cemento armato (cit.); io no.
Lo è finchè nessuno pensa possa diventare 7.4, magari a breve.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
In Italia c'è una tendenza assurda ad assecondare gli interessi particolari di piccoli gruppi, che non ha niente a che vedere con i gilet gialli che erano un gruppo molto eterogeneo (qualcosa di più con gli agricoltori olandesi che difendono un modello produttivo con un impatto ambientale esorbitante).
Da noi invece chiunque abbia una rendita di posizione artificiale la difende in qualunque modo e trova appoggi politici con una facilità disarmante, che siano i balneari, i tassisti o i fortunati che hanno un valore catastale completamente disallineato con i valori reali.
Il catasto è forse l'esempio migliore di questo, è una riforma indispensabile per avere un catasto che funziona in maniera adeguata (adesso non è così e questo produce grossi problemi sia agli addetti ai lavori sia alla pubblica amministrazione) ma visto che un ricalcolo dei valori degli immobili andrebbe a penalizzare alcuni proprietari di case che al momento pagano le imposte su valori totalmente disconnessi dalla realtà (mentre altri le pagano per intero) è diventato un tema politico intrattabile.
È un principio di equità piuttosto banale che dovrebbe spingere tutti a riallineare i valori catastali con quelli effettivi, invece si fanno le barricate per difendere un privilegio di pochi.
Sulle responsabilità degli antipopulisti sfondi una porta aperta, anche se l'instabilità politica dipende dalla frammentazione elettorale e qualunque legge elettorale avrebbe prodotto un parlamento instabile con quei numeri.
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