interessante

Così l


alcuni pezzi


Per amor di verità, va detto che la corsa alle immatricolazioni non è una specialità esclusiva di Fiat
, ma un fenomeno che interessa tutte le marche, e se il gruppo italiano è primo come gruppo, viene battuto da un marchio che risulta il primo in classifica: la giapponese Honda, anche se con numeri complessivi ormai ridotti al lumicino rispetto alle dimensioni globali del mercato italiano. Infatti, delle 380 Honda immatricolate in Italia in agosto, 301 (cioè, un davvero preoccupante 79,21%) lo sono state negli ultimi tre giorni del mese. All'estremità opposta della classifica troviamo invece Porsche, che di vetture ne ha immatricolate con questa modalità solo 12 su 128 (il 9,38% del totale), seguita dalla DR dell'imprenditore molisano Massimo Di Risio (quello che voleva/vorrebbe rilevare l'ex-stabilimento Fiat di Termini Imerese ora chiuso), che ne ha immatricolate appena 4 su 27, ma che come marca è praticamente quasi scomparsa dal mercato. L'abitudine al superlavoro di fine mese non risparmia neppure le marche col blasone e altri grandi costruttori, sia europei, sia coreani: infatti, sono state targata del 29 al 21 agosto anche 973 delle 1.650 BMW (58,97%), 303 delle 568 Mini (53,35%), 2.235 delle 4.123 Ford (54,21%) e 906 delle 1.750 Hyundai (51,77%).

Meno incline a ingolfarsi di “km zero” da rivendere, invece, appare il gruppo Volkswagen (non a caso, uno dei costruttori che, in Italia e anche in Europa, sembra reggere meglio all'urto della crisi che affligge il mercato: solo 1.509 delle 5.084 Volkswagen immatricolate in Italia in agosto (il 29,68%) ha ricevuto le targhe dal 29 al 31 del mese, mentre Audi fa ancora meglio: 538 auto su 2.213, il 24,30 per cento. E a questo proposito, è singolare che Sergio Marchionne, alla guida di un gruppo che in Italia immatricola centinaia di migliaia di auto “km zero” da vendere poi sottocosto o quasi, in un'intervista del 26 luglio all'International Herald Tribune che resterà negli annali abbia tuonato contro il gruppo Volkswagen, al contrario molto cauto in questa specialità, accusandolo di aver provocato un «bagno di sangue sui prezzi» per colpa dei troppi sconti. I numeri, infatti, dimostrano che il campione delle auto superscontate, almeno in Italia, è proprio Marchionne.

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