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La crisi dell'avvocatura italiana
Sicuramente molti di voi avranno avuto notizia della crisi del ceto forense italiano.
Negli anni 80' gli avvocati stavano mediamente bene.Le facoltà di giurisprudenza in Italia non erano molte(all'incirca una ventina,ancora nel 1985),anche se quasi tutte con serissimi problemi di sovraffollamento,soprattutto quelle del centrosud(e in particolare Napoli-Federico II e Bari).
Molti avvocati,soprattutto al sud,svolgevano part-time la professione di insegnante nelle scuole superiori o persino di lingua francese,inglese o tedesca,giacchè ancora 30 anni fa i laureati in lingue in Italia erano pochini.La professione era in fase di espansione,iniziare una causa costava piuttosto poco e la litigiosità era elevatissima.E,soprattutto,gli avvocati italiani non erano tantissimi:50.000 in tutto,numero che si collocava esattamente nella media europea.
Quasi a cavallo di Tangentopoli esplode il boom della Facoltà di giurisprudenza,parallelamente alla generalizzazione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina,avvenuta in via definitiva nel 1991.
Gli iscritti alla Facoltà di giurisprudenza si moltiplicano come conigli mannari;vengono aperte nuove Facoltà,da Pescara a Salerno-Fisciano,da Campobasso a S.Maria Capua Vetere.
E il numero degli avvocati aumenta esponenzialmente:già nel 1996 sono 69.000 ma la quote dei centomila viene varcata prestissimo,nel 1999.
Anche perchè nel frattempo è successa un'altra cosa:i concorsi per l'assunzione nelle Pubblica Amministrazione sono sempre meno,dopo il boom degli anni 60'-70'-80'-albori anni 90'.
Nel 1993 si ha il primo blocco delle assunzioni;ne seguiranno tanti altri ma soprattutto anche quando non c'è il blocco si assume sempre meno.
E i laureati in legge,in assenza di alternative,con un'economia sempre più stagnante ma soprattutto con un settore privato che specialmente a sud di Roma non è assolutamente in grado di assorbire questo surplus di offerta,aprono studi ed altri studi ed altri ancora.
Intanto diminuisce anche il numero delle cause iscritte a ruolo,dopo il boom durato fino al 1995/96 e la lunga stagnazione successiva;vengono introdotte misure deflattive del contenzioso civile(soprattutto a partire del 2010,l'anno in cui la crisi si è avvitata di più),dalla mediaconciliazione obbligatoria all'introduzione del Contributo Unificato,il cui importo aumenta esponenzialmente soprattutto nel triennio 2010/12.
Torta più piccola,mangiatori sempre più numerosi.
Oggi in Italia ci sono oltre 230.000 avvocati,contro i 46.000 della Francia e i 65.000 della Germania.Nella sola Campania-forse l'area al mondo con la maggiore concentrazione di legali-sono 54.000:più che in Francia,che fa 60 milioni di abitanti,oltre 10 volte in più della regione in questione.
Risultato:si fa la fame,soprattutto se si hanno meno di 35 anni e ci si è iscritti all'Albo negli anni Duemila dello"sboom".
Quest'articolo spiega che situazione simil-greca stiamo vivendo:
Giovani avvocati, arrivano i nuovi poveri
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