Cmq, Fenrir ha in parte ridimensionato il mito del Nordeuropa a 18 anni tutti fuori, però, vanno analizzati i contesti in cui si vive, nei paesi Nordici magari il welfare aiuta di più, qui specie in città il costo della vita è caro, non hai agevolazioni se cerchi una casa tua per viverci in maniera autonoma
Stesso qui - ormai nessuno riesce a permettersi piu' una casa - le banche hanno requisiti ferrei per aprire mutui. La mia stessa richiesta di mutuo fu rifiutata da una banca nonostante avessi garanzie granitiche (non a caso l'altra banca distese un tappeto rosso). Qui se perdi il lavoro il welfare funziona molto bene e ti protegge in modo del tutto adeguato, ma solo quando hai tutti i requisiti per sfruttarlo, ed å tutt'altro che facile. Queste son cose di cui si parla un po' poco e su cui si generalizza molto facilmente all'estero.
Continua ad analizzare il contesto, ste'
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
1) Bravi tutti ad uscire di casa con lo stato a pararti il culo anzichè la famiglia;
2) Complimenti comunque ad uno stato che riesca a supportare i giovani studenti.
secondo me la scelta dipende da situazione a situazione.
Logico che il figlio di una famiglia con genitori autoritari si senta oppresso e voglia andare lontano.
In caso contrario si può pensare di stare vicini.
In casa mia vivo solo con mia madre da quando avevo 13 anni ed è da quando ero adolscente che prendo le decisioni e risolvo i problemi da solo ed ho la responsabilità dell' "argent" .
Mi sta balenando l'idea di comprare l'appartamento sopra quello dove vivo io in modo da stare sopra io e sotto mia madre e francamente non mi sembra una cattiva idea proprio perchè ero il re del mio castello e continuerò ad essere il re incontrastato del castello . ( in realtà è un appartamento però mi piace chiamarlo castello )
Avendo vissuto ormai quasi 3 anni in Svezia posso dire di avere un quadro abbastanza realistico della situazione dei giovani svedesi avendo intorno molti esempi a partire da famiglie con figli adulti o pseudo tali. Qui in Svezia e piuttosto frequente che si vada via di casa a 16-18 anni. Perche dico 16 anni? Perche e l eta in cui i giovani finita la scuola dell obbligo possono scegliere 3 anni di "liceo" e spesso la scelta comporta studi "fuori sede" tenendo conto che quasi tutte le citta svedesi sono sotto 100 000 abitanti (fatta eccezione per una decina di citta o giu di li) e l offerta e quindi piuttosto limitata. Poi arriva l universita che NON si paga ma offre tutti i corsi di laurea a numero chiuso dove e piu o meno difficile entrare a seconda della popolarita del corso di laurea in questione. Ed ecco che il ragazzino appena diplomato puo scegliere davvero in base ai suoi gusti e laurearsi in qualsiasi universita grazie al CSN. Il CSN e un ente svedese che concede un "sussidio agli studi" di circa 300-320 euro al mese per un massimo di 240 settimane (a fondo perso, lo studente non dovra risarcire questa somma allo stato)a cui uno puo aggiungere una somma di 750 euro mensili circa sempre erogata dallo stesso ente che pero dovra essere restituita al termine degli studi non appena lo studente trova lavoro. Il tasso d interesse e il piu basso che si possa avere in Svezia. Grazie a questa opportunita lo studente universitario puo vivere e studiare senza lavorare e ovviamente senza gravare sulle tasche dei genitori i quali "si godono la vita" essendo per lo piu ancora pseudo giovani e desiderosi di viaggiare e fare esperienze. Chi non decide di studiare all universita puo trovare un lavoro non qualificato ma redditizio piu che a sufficienza per vivere e pagarsi l affitto senza aiuto dei genitori. Le differenze con l Italia purtroppo ci sono.... Sono gia stato bonariamente preso in giro per essere andato via di casa a 25 anni.... Nel bene e nel male e "facile" essere genitore in Svezia... purtroppo a volte a scapito dei legami sentimentali genitori-figli.....
[FONT=Palatino Linotype][SIZE=1]"Il Mediterraneo è il bidet del cammello", "il bello dell'estate è....quando finisce"
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bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
Fosse per me dovrebbe essere legge andare via di casa. Ma d'altronde è tutto completamente sbagliato come funzionano le cose oggi. La formazione per il mondo del lavoro dovrebbe essere breve e intensa, occorrerebbe entrare nel mondo del lavoro subito, quando le energie sono massime e andare in pensione molto prima, e godersi la vecchiaia. Inutili licei quinquennali, università con anni e anni di esami inutili. Farei iniziare le università 3 anni prima. Poi la fase specialistica dell'università e a 20-21 anni pronti per lavorare ed essere indipendenti. Di rimando gli altri massimo a 60 anni in pensione forzata.
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Un momento, però qui si sta uscendo dal seminato.
Posso capire i discorsi legati allo "stato Italiano VS quelli esteri" sull'allontanamento di casa per studiare o per andare a lavorare;
ergo, ho molta stima di chi fa questo passo,
ma in questo caso e in relazione a questo 3d la situazione è diversa.
L'autore del 3d ha detto di avere già un lavoro e di essere economicamente indipendente e non sa se "tirar fuori" un appartamento nella casa attuale oppure se andarsene di almeno 25km .
Ora per quanto mi riguarda uscire di casa (che poi sia a 500m o 25km poco cambia) vuol dire principalmente avere una forte uscita di denaro, che ai giorni d'oggi forse sarebbe meglio cercare di risparmiare.
Certo è un bagaglio di esperienza, si impara a responsabilizzarsi ,a gestirsi e ad affrontare determinate problematiche della vita senza che siano i genitori a farlo per noi,
però scusatemi, questa secondo me rimane per primo una moda,
uno status symbol.
Ergo, il vivere da solo oggi fa figo (anche per i motivi di cui sopra)
lo stare a casa è più sfigato.
Cosa voglio dire? Semplicemente che il sottoscritto come moltissime altre persone sono uscite di casa il giorno del proprio matrimonio (o convivenza) e non è che il mondo mi sia caduto addosso perchè non ho vissuto da solo per qualche anno....
Io obiettivamente sono contrario a lasciare il tetto di famiglia senza necessità vere e proprie,
ripeto, principalmente lo reputo uno spreco di denaro allucinante,
quando in casa, in qualsiasi casa un giovane può tranquillamente responsabilizzarsi e alla fine aiutare pure i genitori che magari cominciano pure a diventare anziani senza il bisogno di andarsene.
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