E' anche vero che i politici che ci governano,non li andiamo a prendere su Marte,ma sono cittadini italiani(prima di essere eletti/nominati) e poi si trasformano appena salgono sul carro del potere.
Diciamo che noi Italiani abbiamo nella storia millenaria del mondo(ma anche in periodi più recenti) dato un contributo notevolissimo alla storia del mondo civile come lo conosciamo oggi.Ancora adesso siamo i primi in molti campi ,ma nello stesso momento altri italiani in mezzo a tanta eccellenza, sono "brutti sporchi e cattivi" nel senso che difettano di senso civico,hanno tendenze criminali,e sono propensi alle truffe furberie evasione fiscale ecc.ecc.
Insomma luci ed ombre direi.
Io però resto qui a combattere.....cocciuto più di un mulo.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 10/12/2013 alle 23:31
Io sono dell'idea che ha senso partire se si sa già cosa si può trovare di là. Per dire, un laureato in ingegneria che parte per Berlino avendo già preso in precedenza i primi contatti con l'azienda che lo assumerà (o quantomeno che lo "testerà"), ok. Ma partire dal nulla verso l'altro capo del mondo in cerca della Terra Promessa, salvo poi scoprire che il meglio a cui puoi aspirare è fare il cameriere a Sydney, è una cosa che non capisco e non condivido.
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Scappare non intendo che non tornano piu...daii ragaa, dico scappare dal problema principale che e la mancanza di lavoro... De Carolis parla chiaro nel titolo L'ITALIA STA VERAMENTE MESSA COSI MALE??? e facile andare in una terra promessa con la speranza di trovare fortuna.... ma prima di arrivare a questo io dico tentare e ritentare... poi certo chi va via perche sa gia dove andare li alzo le mani .... ma di certo non dico che chi va a vivere all'estero non torna piu... torna perche ha familiari ma la vita quotidiana non la vive piu perche lavora fuori; un conto e vivere dove si lavora... un conto e tornare in patria per rivedere un familiare... di certo ci vieni con un altra ottica... e sicuro che quando torni per rivedere un familiare ci torni con un senso di dispiacere e "rabbia" del tutto condivisibile.
Roberto, devi spiegarmi come e perchè sia diverso ad es. per una persona di Napoli il trasferirsi a Milano oppure a Zurigo, oppure per una persona di Venezia trasferirsi a Napoli oppure a Monaco di Baviera. In entrambi i casi ti allontani di diverse ore dalla tua "zona d'origine" e non vivrai più la vita quotidiana di prima, anche se una delle opzioni vede la persona rimanere in Italia.
Si può anche pianificare di farsi un periodo all'estero per poi cercare di avere più chances al momento del ritorno, tanto per fare un esempio piuttosto tipico. Insomma, i potenziali motivi sono tanti e la vedrei in un'ottica meno drammatica rispetto a quella da te proposta.
Ultima modifica di Fdg; 10/12/2013 alle 18:00
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Ma sì, ma poi rientrare o meno che cambia? Alla fine uno rimane dove le condizioni sono migliori, che si chiami Italia, Germania, Australia, Zimbabwe o Canada non vedo onestamente che differenza faccia. Capisco la vicinanza alla famiglia, ma il concetto della "fedeltà" al paese mi sembra abbastanza medievale.
In generale sono d'accordo, poi una persona si può scoprire "emotivamente" legata ai luoghi della sua infanzia/adolescenza etc. e decidere di tornare anche per motivi, diciamo così, sentimentaliComunque, scelte personali e non così drammatiche, sono state fatte da milioni di persone prima di noi.
E' brutto vedere alcune zone spopolarsi e i paesi cadere a pezzi, ma (per ora) il fenomeno riguarda solo alcune zone isolate della nostra penisola.
Il concetto della fedelta al paese puo essere piu o meno medioevale come dici tu, peró se te ne vai e ti lamenti non e piu una questione di fedelta ma di "menefreghismo". e il menefreghismo é nel cromosoma dell'Italiano in genere.
Ma continuo a non capire esattamente di cosa tu ti stia lamentando. Ad es. se una persona va a lavorare all'estero ma considera l'Italia un bellissimo paese, allora va bene lo stesso?
Non ho neanche capito il senso di rabbia al momento della visita natalizia, estiva o autunnale. Casomai un senso di nostalgia, ma di rabbia, perchè?
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