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scontri a bakhmut... impressionante la devastazione.... al minuto 20:40 viene ferito un ucraino
Si vis pacem, para bellum.
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economia, modelli, mercato, finanza
Da segnalare giusto un video di qualche giorno fa, interessante la ricostruzione di come i russi siano arrivati all'invasione, considerandola una cosa sensata.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Russia: parla Cirillo, “l’architetto di Putin”. “Trattato come Messina Denaro, ho scelto Mosca”
E'uno degli italiani più noti a Mosca Lanfranco Cirillo, l''architetto di Putin', come viene chiamato. Ma anche un latitante, che la Procura di Brescia insegue per evasione fiscale e altri reati. E ora lui resta a Mosca, cittadino russo per decreto presidenziale, dopo aver realizzato anche una villa da un miliardo di euro a Gelendzik, sul mar Nero, con Spa e eliporto per il suo amico Putin. "Sono orgoglioso di essere cittadino italiano e lo sono altrettanto di essere cittadino russo", premette intervistato dall'AdnKronos, rispondendo dal 51esimo piano dell'Imperia, il maxi-grattacielo di Moscow City, di cui possiede 4mila metri quadri. Nato a Treviso, ma bresciano di adozione e ora russo per scelta, il 64enne imprenditore con un titolo di geometra, ha fatto fortuna all'estero, dopo aver fondato aziende e stretto accordi nei paesi del Golfo, ora risiede nella capitale della Federazione: "Ho acquisito la mia seconda cittadinanza nel 2014 per decreto presidenziale grazie a una ventennale storia imprenditoriale di successo a Mosca - dice -. Ho portato qui il Made in Italy e ho portato l'oligarchia russa in Italia - aggiunge fiero - ho fatto conoscere loro il mare della Sardegna e le acque del Lago di Garda, gli ho fatto assaggiare i nostri grandi vini e allo stesso tempo ho portato il nostro stile italiano nei loro appartamenti". In Russia per affari, Cirillo non nasconde la stima per il presidente Vladimir Putin "che penso sia innanzi tutto un russo che ama la Russia". "Io l'ho conosciuto di persona e posso dire che ha un grande carisma e una fervida curiosità, è sempre stato attratto dal nostro Paese, di cui apprezza in particolar modo la cucina e la musica". Di Putin l'italiano ricorda anche la svolta religiosa: "Oggi è molto praticante, un credente devoto, ma in realtà si è battezzato da adulto, dopo aver bussato alla porta di un monastero". Ma ora per il mondo intero Putin è l'uomo che ha scatenato la guerra in Europa, con l'invasione in Ucraina: "La popolarità del presidente non è assolutamente cambiata", risponde, negando che il dissenso interno possa mettere in crisi lo 'Zar' russo. "E' più probabile che salti un governo in Occidente piuttosto che qui, comunque il prossimo anno ci saranno le elezioni presidenziali e vedremo", sottolinea.
"Le sanzioni occidentali che volevano mettere in ginocchio Putin non hanno funzionato - spiega l'imprenditore - . Questo perché in occidente ci sono un miliardo di persone, ma in oriente almeno sette, e questi sette miliardi hanno deciso di non allinearsi" quindi "la Russia ha semplicemente girato la bussola degli affari verso Est, senza colpo ferire", spiega. Cirillo racconta di una Mosca dove i cittadini non si accorgono quasi della guerra: "Se non si guardasse la televisione e non si leggessero i giornali forse nemmeno ci si renderebbe conto che c'è un conflitto. I negozi, poi, sono pieni di prodotti e il 92% delle società europee che c'erano prima della guerra sono ancora qui" nonostante le misure economiche decise dall'Europa contro Putin. "Qui, in Russia, non si è poi capito l'attacco frontale dell'occidente anche alla cultura russa. Perché non si possono più fare lezioni su Dostoevskij? Perché un grande direttore d'orchestra non può dirigere la Scala di Milano? Perché un atleta russo non può partecipare alle competizioni internazionali?", dice l'italiano raccontando le reazioni dei moscoviti a quanto successo in quest'anno di guerra. Non saranno le sanzioni a convincere Putin a fermarsi, è il ragionamento dell'architetto amico del numero uno del Cremlino. "È necessario piuttosto che americani, russi e cinesi si siedano attorno a un tavolo e trovino il modo per rispettarsi reciprocamente" una cosa che "sarebbe intanto sufficiente a fermare la guerra". "Per ottenere la pace invece, serve altro: sono fermamente convinto che un dialogo tra il santo Padre Francesco e il santo Padre Kirill possa essere un passo fondamentale per cercare la soluzione di pace" . A Brescia intanto è iniziato il processo nei suoi confronti. "Per la giustizia italiana sono un latitante anche se faccio interviste e parlo con la stampa. Io non mi nascondo, non ho nulla da nascondere", assicura. "Su di me grava una red notice dell'Interpol: mi hanno messo sulla stessa lista dove figurava Matteo Messina Denaro e francamente mi sembra un po' eccessivo…". A Cirillo erano stati pure sequestrati beni per oltre 140 milioni di euro tra ville, gioielli e tele di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana. I finanzieri gli avevano preso lo yacht, l'elicottero e 670 mila euro in contanti che teneva in villa, nel Bresciano. Alla stregua di quanto avvenuto a tanti oligarchi russi, filo-putiniani, che si sono visti sigillare ville e imbarcazioni in mezza Europa. Per Cirillo la Cassazione ha annullato i sequestri negli scorsi giorni, alla vigilia del processo in corso nel capoluogo lombardo, le accuse dei pm però restano in piedi: esterovestizione, autoriciclaggio e contrabbando.
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Stanno emergendo contrasti tra Valery Zaluzhny, comandante in campo delle forze armate, e Zelensky. In breve e in sintesi, pare che il primo stia spingendo per una ritirata da Bakhmut, mentre il secondo è dell'idea di rafforzare le posizioni e mantenerla.
Da quanto sta emergendo, pare che l'abbia vinta Zelensky, e che ci si muova nella posizione di rafforzare la difesa di Bakhmut anzichè abbandonarla.
Il motivo di questa "resistenza a tutti i costi" credo e spero che sia per tentare di sconfiggere definitivamente i militari del Gruppo Wagner, più che nel voler mantenere questa posizione.
Lou soulei nais per tuchi
Personalmente, credo che se gli ucraini dovessero reggere a Bahkmut per i russi sarebbe un colpo psicologico durissimo da sopportare... Non so quali conseguenze si avrebbero se non prendessero la città.
Però è una situazione oggettivamente molto complicata da gestire, sono accerchiati per 3/4 ed è rimasta solo la la parte ovest più libera che collega Bahkmut a Konstantynivka, dove pare che i russi facciano più fatica ad avanzare da sud.
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Non lo so, non vorrei che per Zelensky sia solo una questione di propaganda e di mantenimento del morale, un incaponimento bello e buono. Fosse così sarebbe pericoloso, perchè rischiano troppo, diventa uno stillicidio e alla lunga possono perdere molto di più di quanto non abbiano da guadagnare. La resistenza a tutti i costi, per quanto eroica e dai toni epici, non paga. Un buon stratega deve saper soprattutto ritirarsi al momento giusto prima di sprecare inutili risorse e vite umane.
Lou soulei nais per tuchi
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