Ovviamente sono contrario a qualsiasi forma di censura, basterbbe la deontologia professionale, per quanto riguarda la linea editoriale dovrebbero pensarci i direttori a definire cosa abbia senso pubblicare, ossia qualsiasi cosa ma non le mistificazioni e la disinformacija, da qualsiasi parte provengano e soprattutto pubblicare sempre e solo notizie verificabili e provenienti da fonti attendibili, anche governative russe, per carità, ma dopo averle rigorosamente verificate, a costo di dedicarci un po' di tempo e non pubblicarle per primi... Per quanto riguarda le interviste la cosa è ancora più semplice: non fare domande compiacenti all'intervistato e se all'intervistato vanno bene solo domande che non lo mettano in difficoltà, allora che se ne vada a fare in culo e questo principio è valido sempre, non solo se si intervistano oligarchi russi...![]()
Il problema principale è quello purtroppo. Sono decenni che si parla dell'elevato tasso di analfabetismo funzionale del nostro sedicente Paese, molto più degno delle zone disagiate sudamericane che dell'occidente.
Questi sono i risultati: qualcuno se ne approfitta.
Certo... Ci sarebbe il discorso della deontologia professionale di chi si occupa di informazione, ma vuoi mettere...
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Io, che sono il primo a dire che i giornali fanno schifo e fanno un'informazione totalmente di parte, ringrazio il cielo che al Governo non ci sei tu, diversamente (tu ma anche chi ha le tue idee, che purtroppo sono in molti) questo Paese avrà compiuto l'ultimo step per diventare un totalitarismo autentico
Se viene fatto si parla di dittatura? Certo. Pensi che la tua proposta di censura non sia una proposta dittatoriale? Il problema è l'ordine dei giornalisti e la cultura italiana, sotto i tacchi, le soluzioni sarebbero sciogliere definitivamente quella grande idiozia che è l'ordine dei giornalisti (utile per reclutare personaggi ben asserviti al potere), liberalizzare e nel frattempo magari migliorare l'istruzione di questo sciagurato Paese, non di certo censurare e restringere ulteriormente la libertà di stampa che è già sotto i tacchi.
Combattere contro una dittatura imitandone i comportamenti? Ottimo direi.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Io ho qualche dubbio sul fatto che cose come l'antiamericanismo, l'antisionismo (nella sua forma becera e più o meno correlata all'antisemitismo storico) o l'antivaccinismo siano cose collegate al livello d'istruzione, perlomeno qui in Italia... temo ci sia proprio un paradigma culturale e un problema di "mentalità nazionale", un po' come c'è anche in Francia, sebbene si sia formato in modo un po' diverso rispetto a quanto accaduto Oltralpe. Per quanto riguarda la questione Covid19 e relativo vaccino, pur da accanito sostenitore dei vaccini ho, segnalato nella discussione dedicata, anche qualche puttanata sesquipedale a favore della campagna vaccinale e dei vaccini... principalmente credo che il problema dell'informazione non sia solo italiano e sia costituito da due elementi:
1. linee editoriali che mirano a rafforzare i bias dei lettori per incrementare le vendite ("Vogliono avena? Diamogli avena", "Vogliono biada? Diamogli biada");
2. scarsa capacità dei giornalisti da analizzare i dati e le informazioni e soprattutto poca voglia di verificare l'attendibilità delle fonti e la qualità delle informazioni e molta fretta di fare scoop (ma negli USA o in UK se "costruisci" uno scoop su notizie false sei professionalmente un uomo finito, in Italia o in Francia non ti succede niente e magari fai pure carriera)...
Ultima modifica di galinsog@; 27/03/2023 alle 09:38
Basterebbe applicare il codice penale, c’è una legge apposta su chi pubblica notizie false e tendenziose…
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Dovresti dimostrare che c'è una qualche forma di dolo ed è impossibile nel 99,999999% dei casi. Eviterei anche di affidare questioni come questa alla Magistratura, sia per un fatto quantitativo sia, purtroppo, per un problema qualitativo... Il problema è la mancanza di deontologia professionale che in Italia tocca quasi tutti gli ambiti, dato che gli ordini professionali non la garantiscono mentre garantiscono in modo corporativo gli interessi dei loro iscritti. Abolire l'ordine dei giornalisti ha un senso e andrebbe fatto, ma serve ad aumentare la concorrenza e a facilitare l'accesso alla professione, ma in sé non garantisce alcun miglioramento della sua qualità. Se a livello generale noi italiani abbiamo una visione della società più simile a quelle dei turchi o degli egiziani che a quella dei britannici o dei danesi e se a livello politico ci piacciono più la Russia o la Cina che le liberal-democrazie occidentali è solo un problema nostro o forse è un problema per chi (come me) è nato nel posto sbagliato... Non sono per niente convinto che un aumento medio dell'istruzione aumenti il grado di libertà individuale, anche l'identificazione tra libertà di mercato e liberal-democrazia (intesa come società libera con istituzioni che tutelano i diritti individuali a partire da quello di proprietà) mi lascia alla fine perplesso: nel senso che è vera se e soltanto se nella popolazione c'è una fortissima etica della responsabilità individuale, ma appena si allenta questo senso etico, passi nell'arco di una generazione dalla Thatcher a Boris Johnson e da Reagan a Trump e mi pare che non sia un gran progresso...
Ultima modifica di galinsog@; 27/03/2023 alle 10:06
Verissimo.
Il livello di istruzione non c'entra quasi nulla.
Ci sono tantissime persone laureate che sono antiamericane, anzi, negli anni 70 moltissimi dei laureati lo era (dovuto al fatto che una consistente fetta di laureati erano comunisti perciò filosovietici)
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