Io invece insisto sul fatto che non è così scontato; soprattutto se non si definisce un contesto temporale in cui inserire l'affermazione.
Mettiamoci in uno scenario del tutto di fantasia (visto che nella realtà una cosa del genere non potrebbe mai succedere, ovviamente): domani gli USA decidono di vietare l'import di automobili dall'Europa.
Quel che è certo è che l'Europa (la cui industria automobilistica dopo lustri di sostanziale poca mobilità, diciamo..., naviga già in acque tempestose) ci rimetterebbe istantaneamente una consistenza fetta di introiti. Ma in casa USA non è che le cose si risolverebbero risparmiando un tot di soldi di import. Chi sostituisce il mancato import? Se è la Cina mi scappa da ridere. Ma facciamo che vogliano farsi tutto in casa. Quanto ci vuole a coprire la mancanza di autovetture? E nel frattempo cosa succede? Perchè quando si parla di grandi numeri i problemi da gestire sono altrettanto grandi.
La questione militare ovviamente merita un discorso del tutto a parte.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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