28 Feb, 14:18 - Russia chiude spazio aereo a compagnie di 36 Paesi
La Russia ha deciso la chiusura del suo spazio aereo alle compagnie di 36 Paesi, tra i quali Paesi europei e Canada. Lo annuncia l'Agenzia federale russa citata da Interfax.
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Roman Abramovič è cittadino israeliano ha un patrimonio di 13.8 mld di dollari, è l'uomo più ricco di Israele, 113° al mondo, a me non fa ridere affatto..., Putin non ha alcuna intenzione in un'occupazione permanente dell'Ucraina, gli basta solo eliminare il comico e mettere uno dei suoi.
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
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Russia, cosi "Putin cadra": la rivelazione di Luttwack
“Putin cadrà”: la rivelazione sulla fine della guerra in Ucraina
Edward Luttwak prevede che la Russia perderà la guerra a causa dei pochi mezzi di Mosca: sul Cremlino aleggia anche l'ombra di un colpo di stato
Il politologo americano EdwardLuttwak ha esposto le sue teorie sulla fine della guerra in Ucraina, spiegando che il cessate il fuoco sarebbe molto vicino. A premere su Vladimir Putin non sarebbero tanto le sanzioni dell’Occidente, quanto problemi strutturali dell’esercito della Russia, troppo poco numeroso e potente per conquistare davvero Kiev e instaurare un nuovo ordine.
Perché la Russia potrebbe perdere la guerra in Ucraina
L’esperto ha dichiarato che i russi “sono destinati a inciampare” in Ucraina. Il numero uno del Cremlino avrebbe dato vita a un’operazione su larga scala senza averne i mezzi. La campagna in Ucraina è destinata a finire molto presto. Vladimir Putin “è stato un bravo giocatore di poker”, ma adesso “sta giocando alla roulette”.
Questo perché da Mosca è partita l’invasione di un Paese più grande della Francia con un “numero bassissimo di truppe”, circa 120 mila. Circa la metà di quelle di cui si è parlato negli scorsi giorni, prima dell’attacco. In un’intervista pubblicata su Il Giorno ha spiegato che la Russia “non può permettersi una guerra di logoramento, lunga, città per città. Non la reggerebbe economicamente e politicamente”.
Per questo molte zone dell’Ucraina non potranno essere, secondo Edward Luttwak, controllate dai russi, che finiranno “per cadere vittime delle imboscate” dei militari locali e addirittura dei civili armati, che sono in possesso di “100 mila fucili” e hanno l’appoggio logistico della Nato, e possono dunque contare sulle armi occidentali.
Vladimir Putin cadrà? Lo scenario per porre fine alla guerra
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarà bloccata, prevede il politologo, su più fronti. Sul campo a opera della resistenza, con il governo di Kiev che potrebbe dirigere le operazioni da Ovest, in esilio. E anche a Mosca, dove gli oligarchi russi, appesantiti dalle sanzioni, potrebbero organizzare un colpo di stato, o comunque deporre Vladimir Putin.
C’è “solo un modo” per fermare la distruzione economica della Russia, ha cinguettato su Twitter. Ovvero “la rimozione di Vladimir Putin da parte di Sergej Naryshkin”, direttore del Servizio di intelligence internazionale russo, “e altri funzionari che si sono opposti alla guerra”.
L’Italia dipende dal gas della Russia: il nodo da sciogliere
La veloce escalation della crisi ucraina ha portato a ridefinire importanti equilibri internazionali. Joe Biden, a differenza del suo predecessore, si è mostrato inoltre più ricettivo nei confronti delle posizioni degli alleati della Nato. Ma questo significa procedere più lentamente, per l’esperto, sul fronte delle sanzioni e delle misure che potrebbero porre fine alla guerra.
Edward Luttwak ha sottolineato anche che a pesare sulla situazione c’è la dipendenza energetica dalla Russia di Italia e Germania, che rischia di far saltare le decisioni sul sistema Swift, di cui vi abbiamo parlato qui. Escludere Mosca dalla rete di pagamenti metterebbe in seria difficoltà i due Paesi europei nel saldo delle “bollette” del gas.
Proprio per questo Washington, da tempo, preme per l’indipendenza energetica dell’Europa, e per un taglio dei rapporti economici con la Russia. Dal politologo sono comunque arrivate parole di apprezzamento per il governo Draghi, che non “rallenta l’azione” e sta facendo molto per “non indebolire il fronte occidentale”, nonostante le ripercussioni che potrebbero avere le sanzioni alla Russia sull’economia nazionale.
Vi abbiamo parlato qui di quanto possono costare all’Italia le sanzioni alla Russia e del perché l’Italia potrebbe perdere 1 miliardo di euro a causa della guerra in Ucraina.
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
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Ma lui non ha "motivo" di uscire in maniera violenta, è che penso sia l'unico modo per vederlo uscire.
Si è spinto talmente oltre che ormai non può più fare dietrofront. Pensiamoci bene: ha dichiarato che l'Ucraina non esiste, che deve essere russa, ha minacciato l'Europa con le testate nucleari.
Pensiamo davvero - anche se non avverrà mai - che se l'Ucraina si consegnasse lui direbbe "Ok, grazie. Tutto finito ragazzi, riapriamo gli spazi aerei. Chiediamo la reinclusione nel mercato globale. Nessuna minaccia atomica: siamo tutti amici, era per scherzare, su. Dài, torniamo come prima." ?
Ormai politicamente a livello globale si è bruciato, non ha futuro.
Lou soulei nais per tuchi
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Per chi ha un po' di tempo, un'analisi molto ben fatta sulle difficoltà vere o presunte incontrate dall'esercito russo:
https://twitter.com/kamilkazani/stat...076915204?s=24
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
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Sostanzialmente quello che diciamo qui, il fatto che non siamo stati i soli a pensarlo è incoraggiante.
Intanto i siti media russi vicini al Cremlino (Tass, Kommersant, Izvestia) sotto attacco hacker di Anonymous sono ancora inaccessibili Questi qua ci vanno giù pesante...
Lou soulei nais per tuchi
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