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  1. #6491
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Giovedì 21 aprile, ventiquattro ore dopo aver partecipato al dibattito televisivo contro Emmanuel Macron, Marine Le Pen ha tenuto il suo ultimo comizio ed è sembrato a molti di essere tornati alla campagna elettorale del 2017. Dopo aver scelto di dare di sé un’immagine solida, credibile e presidenziale, il discorso della candidata dell’estrema destra ha ritrovato toni e atteggiamenti di un tempo. I giornali francesi hanno definito il suo intervento come violento, populista, aggressivo, a tratti minaccioso e vendicativo. Le Pen ha attaccato senza riserve il presidente uscente, di cui ha denunciato il «disprezzo» e «l’arroganza», presentandosi allo stesso tempo come la candidata del «rispetto del popolo francese».All’interno del grande centro congressi di Arras, una città di 40 mila abitanti nel dipartimento di Pas-de-Calais, a nord, erano state allineate centinaia di sedie rosse in file da venticinque. Su ciascuna era stata posizionata una bandiera tricolore. Le casse trasmettevano vecchi successi degli anni Ottanta e circa 3 mila persone erano in attesa dell’ultimo incontro elettorale di Marine Le Pen prima del ballottaggio di domenica 24 aprile, e del primo davanti a sostenitori e sostenitrici dopo il confronto in tv con Emmanuel Macron.Erano le 18.50 quando la candidata dell’estrema destra è arrivata. È partita una musica trionfale, dal fondo Le Pen ha percorso tutta la sala verso la prima fila facendosi spazio tra la folla. Ha abbracciato persone, ha posato per i selfie, è salita sul palco, e ha iniziato a parlare con voce rabbiosa, ha scritto Le Monde.Dopo aver elencato i «fallimenti» del mandato di Macron e i suoi risultati «catastrofici» sul fronte economico, Le Pen ha concentrato il suo intervento sulla personalità del presidente uscente: «Ieri si è tenuto un importante incontro di questa campagna presidenziale (il confronto in tv, ndr). Voglio tornare sull’atteggiamento mostrato da questo presidente-candidato: disinvolto, condiscendente, di un’arroganza senza limiti. Un presidente non dovrebbe comportarsi così. Ma siamo davvero sorpresi?», ha esordito Le Pen. «Il suo disprezzo» ha proseguito «è quello con cui ha trattato i francesi per cinque anni. Non è degno della carica presidenziale. Ne ho abbastanza come voi di questa permanente mancanza di rispetto. Sarò la candidata del rispetto per i francesi».Le Pen ha impostato tutto il suo discorso contrapponendo la descrizione di un uomo arrogante che appartiene all’élite alla donna del popolo trattata con disprezzo, identificando se stessa, come da migliore tradizione populista, con il popolo stesso. Ha accusato Macron di auto-rappresentarsi come «il detentore di una verità rivelata» che nessuno può «contestare senza essere deriso».Le Pen, dopo aver concentrato la sua campagna elettorale sulla questione del potere di acquisto dei francesi, è tornata a parlare dei suoi temi preferiti: «Possiamo affidare altri cinque anni a un presidente che alza le spalle quando gli viene raccontata l’immigrazione massiccia e anarchica che ha portato nel paese? Quando si parla della ferocia della nostra società?»Mentre Le Pen parlava del disprezzo mostrato secondo lei da Macron, qualcuno tra la folla ha gridato “Macron appeso!”. La candidata ha insistito nel dire che la «violenza» da lei subita da parte del presidente fosse in realtà destinata a tutti i suoi sostenitori e sostenitrici: «Tutti, ieri sera, hanno capito che a Emmanuel Macron non piacciono i francesi».Le Pen ha poi accusato Macron di utilizzare come unica arma contro di lei la paura, citando i «venditori ambulanti di calunnie» e le «manipolazioni brutali» messe in campo dai suoi oppositori. Ha criticato chi si è espresso a favore di Macron, come gli ex presidenti della Repubblica Nicolas Sarkozy e François Hollande, e ha prefigurato la Francia che verrà se il presidente uscente dovesse essere confermato: «un mondo nomade e liquido», governato dalla «legge della giungla», fatto di «disprezzo sociale, mancanza di empatia e brutalità».Le Pen si è infine posta come «l’unica alternativa al sistema», assumendo toni quasi rivoluzionari, rivolgendosi sul finale al popolo di Francia e invitandolo ad alzarsi: «È giunto il momento che tu vada a chiedere conto a tutti coloro che ti hanno disprezzato e a dire loro in faccia: ci hai ingannato, ci hai abbandonato, ci hai rovinato», parlando come se lei e i suoi sostenitori fossero una cosa sola.Il comizio di Le Pen è stato molto commentato sui giornali francesi, non solo perché ha segnato un decisivo cambio di passo rispetto alle posizioni e ai toni mantenuti per tutta la campagna elettorale, ma anche perché è stato una sorta di recupero rispetto all’immagine di debolezza con cui la candidata era uscita dal dibattito televisivo.Con l’avvicinarsi del ballottaggio, il divario tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen si è notevolmente ridotto. I due sono ora «testa a testa in termini di intenzioni di voto», dice Le Figaro. Si tratta quindi di uno scenario radicalmente diverso da quello del secondo turno del 2017 quando Emmanuel Macron aveva invece un vantaggio molto ampio. A tre giorni dal voto, ci sono sondaggi che affermano che sono solo otto i punti che separano la candidata dell’estrema destra dal presidente uscente.





    Penso vincerà Macron, ma si mette male.

    E' necessario che la gente di buona volontà ed equilibrio si impegni a contrastare questa ondata.
    E ciò vorrà dire anche regolamentare l'immigrazione che inevitabilmente avremo massiccia i prossimi anni, senza cadere in trappole qualunquiste opposte a quelle della LePen e soci, non so se si capisce a cosa mi riferisco
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  2. #6492
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Per quanto riguarda la questione del genocidio, effettivamente non è la prima volta che ciò avviene, la carestia dell'Holodomor, dovuta alla collettivizzazione delle terre durante l'URSS di Stalin, è riconosciuta come un genocidio in Ucraina e altre nazioni.

    D'altronde, prima ancora, l'uso della lingua ucraina era stato vietato nell'Impero Russo, mentre molti russi si stabilirono anche nelle aree abitate da ucraini e viceversa, più o meno forzatamente, durante l'epoca sovietica. Sembrava che la questione fosse risolta, poi l'odio è tornato.
    E anche se la guerra finisse domani, il problema del nazionalismo, in quelle aree, rimarrà per tantissimo tempo. Da entrambi i lati del confine.
    Grazie per le precisazioni, non ero molto a corrente di quanto hai evidenziato durante l'epoca di Stalin .
    Comunque ieri facevo una riflessione a tavola con la mia compagna in merito proprio all'odio... Ci chiedevamo quale potrebbe essere il futuro di tutti quei bambini che nasceranno a seguito degli stupri perpetrati dai soldati russi nei confronti delle donne ucraine .
    Cosa ci si potra' mai aspettare da questi bambini, nel futuro prossimo? Soltanto odio, e sete di vendetta nei confronti di chi gli ha fatto del male.

    Poi, e' vero che quando questi bimbi saranno grandi Putin sara' gia' nella tomba, ma l'odio delle future generazioni ucraine nei confronti della Russia se lo porteranno con se per tutta la vita, in un vortice che non si colmera' mai.

    Tutto questo a proposito di odio

  3. #6493
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Come già anticipato oramai due mesi fa emergono le vere intenzioni russe dell'operazione speciale

    11.13 Mosca: "Nostro obiettivo controllo Donbass e sud Ucraina"

    Le truppe russe, "dall'inizio della seconda fase" dell'invasione dell'Ucraina "cominciata due giorni fa", puntano a "prendere il pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale" per ottenere "l'apertura di un corridoio terrestre verso la Crimea" (la penisola sul Mar Nero che Mosca si è di fatto annessa nel 2014 con un'invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento violando il diritto internazionale): lo ha dichiarato il comandante ad interim del distretto militare centrale russo, Rustam Minnekayev, ripreso dall'agenzia Interfax.

  4. #6494
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Alexander Visualizza Messaggio
    Come già anticipato oramai due mesi fa emergono le vere intenzioni russe dell'operazione speciale

    11.13 Mosca: "Nostro obiettivo controllo Donbass e sud Ucraina"

    Le truppe russe, "dall'inizio della seconda fase" dell'invasione dell'Ucraina "cominciata due giorni fa", puntano a "prendere il pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale" per ottenere "l'apertura di un corridoio terrestre verso la Crimea" (la penisola sul Mar Nero che Mosca si è di fatto annessa nel 2014 con un'invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento violando il diritto internazionale): lo ha dichiarato il comandante ad interim del distretto militare centrale russo, Rustam Minnekayev, ripreso dall'agenzia Interfax.
    Sempre più convinto che finirà come per la Crimea: tanto sdegno internazionale ma alla fine la Russia ingloberà alla faccia di tutti (e anche a un costo altissimo di vite umane) un territorio non solo strategicamente importante (corridoio naturale fino alla Crimea) ma anche piuttosto ricco di materie prime e di acciaierie tra le più grandi in Europa.

  5. #6495
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    Materie prime! Altroché
    Il resto delle motivazioni c’entra meno del 5%
    ​Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...

  6. #6496
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Questi teatrini, ormai quotidiani, hanno sinceramente stancato,sono stucchevoli. Battute e frecciatine che nemmeno i bambini delle elementari, e parliamo delle nazioni più importanti al mondo. Oltretutto nel bel mezzo di tragedie umanitarie come una guerra.

    13.29 Cina, da Usa solito cliché per gettare fango

    Le accuse del vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman contro la Cina secondo cui "sostiene" la Russia nella sua invasione dell'Ucraina - ad esempio amplificando le campagne di disinformazione di Mosca - "sono un cliché e un vecchio trucco per gettare fango". Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha invitato gli Usa "a guardarsi allo specchio prima di puntare il dito verso gli altri". La tricotomia della relazione "competitiva-collaborativa-avversaria" con la Cina, "come Pechino ha affermato molte volte, è il camuffamento utilizzato dagli Usa per prendere di mira la Cina", ha osservato Zhao.

  7. #6497
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Chissà, forse è una tattica quella di convincere Putin a suon di telefonate. Magari dopo diecimila chiamate effettivamente accetta per sfinimento


    13.40 Michel sente Putin, "aprire corridoi umanitari per Pasqua"

    "Ho chiesto l'apertura immediata di corridoi umanitari da Mariupol e dalle città assediate, in particolare in occasione della Pasqua ortodossa". Lo scrive il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in un tweet dopo la telefonata con il presidente russo Vladimir Putin


    Ok per oggi basta aggiornamenti flash, mi è venuta la gastrite e sono solo a metà giornata

  8. #6498
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Alexander Visualizza Messaggio
    Questi teatrini, ormai quotidiani, hanno sinceramente stancato,sono stucchevoli. Battute e frecciatine che nemmeno i bambini delle elementari, e parliamo delle nazioni più importanti al mondo. Oltretutto nel bel mezzo di tragedie umanitarie come una guerra.

    13.29 Cina, da Usa solito cliché per gettare fango

    Le accuse del vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman contro la Cina secondo cui "sostiene" la Russia nella sua invasione dell'Ucraina - ad esempio amplificando le campagne di disinformazione di Mosca - "sono un cliché e un vecchio trucco per gettare fango". Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha invitato gli Usa "a guardarsi allo specchio prima di puntare il dito verso gli altri". La tricotomia della relazione "competitiva-collaborativa-avversaria" con la Cina, "come Pechino ha affermato molte volte, è il camuffamento utilizzato dagli Usa per prendere di mira la Cina", ha osservato Zhao.
    La tricotomia
    Ma che min*hia scrivono

    La tricotomia è una preparazione preoperatoria.
    Esempio: tricotomia anale pre-operazione alle emorroidi (detto in parole povere depilè)
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  9. #6499
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Corry Visualizza Messaggio
    Materie prime! Altroché
    Il resto delle motivazioni c’entra meno del 5%
    Ripropongo un'altra parte del pezzo che scrissi ad inizio guerra:

    "Per secoli il controllo dell’Ucraina, della penisola di Crimea e l’accesso al Mar Nero sono stati considerati vitali per sicurezza ed interessi russi.La geografia ampia e piatta della Russia ha fornito poco in termini di resistenza agli aspiranti invasori da entrambe le porte terrestri, da Asia ed Europa, da guerre antiche fino a quelle del secolo scorso, al costo del sacrificio di milioni e milioni di persone.In una logica di rapporti di forza invece che collaborativi, l’esibizione della potenza militare è fondamentale.Se la geografia russa può aiutarci a spiegare il perché della recente aggressione, la demografia russa può aiutarci a capire i tempi. Nel 2021 la popolazione è diminuita di 1000.000 di unità (un milione).Il motivo per cui la Russia ha bisogno di espandere i suoi confini ha a che fare con le risorse naturali dei territori occupati, le città portuali, i confini montuosi quale barriera naturale e l’integrazione di popolazioni che non sono in declino demografico (emblematica la signora ucraina forse neanche quarantenne con al seguito i dieci figli in fuga al confine con la Polonia).In questo modo una guerra d’aggressione diventa una lotta per la sopravvivenza ed è quello che gran parte dei russi viene indotto a percepire: è la sconfitta che comporterebbe la perdita del progresso economico raggiunto, seppur non ancora decisivo per tutta la popolazione, e non l’essere entrati in guerra."
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  10. #6500
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