Guarda non mi sorprende minimamente, questa mattina stavo per scrivere che avrebbero comunque boicottato l'esportazione di grano in maniera meno visibile, come bruciare i campi nello zone occupate dal loro.
Non sono minimamente affidabili, cosa che rende ingestibile qualunque negoziato.
Infatti.
Questo la dice lunga su quale senso avrebbe firmare un accordo di pace con persone del genere (mi riferisco a chi prende le decisioni in alto, ovviamente, non ai singoli poveri cristi). Se non sono neanche in grado di non sparare sulla Croce Rossa ci aspettiamo che rispettino i confini, gli accordi e le tregue? Ma per carità.
L'esercito russo va schiacciato e ributtato indietro, senza se e senza ma. Ma non sul confine, direttamente col culo a bagno nel Volga, giusto per iniziare a ragionare.
Questa sarà (è, da tempo) una guerra lunga, per cui già vediamo che l'attenzione mediatica è crollata, occupata da altro, come sempre accade. A maggior ragione in queste guerre di logoramento, dove, di fatto, nessuno degli eserciti riesce a fare progressi sistematici e significativi.
Resto comunque dell'idea che, alla lunga, il Donbass finirà alla Russia, volente o nolente. Il regime di Putin non molla, ed è più probabile che sia prima il governo di Zelensky a cedere, magari a causa di una certa opposizione interna che, dopo mesi/anni di guerra potrebbe volersi arrendere e cedere il Donbass in cambio di un accordo di pace. Il fatto che Zelensky stesso abbia silurato un sacco di persone che occupavano svariate cariche mi fa pensare, che forse il suo fronte interno non è così unito come potrebbe sembrare.
Ad ogni modo l'ultima speranza, che è dura a morire, è proprio la fine di Putin. Brutto augurarsi la morte di qualcuno, però se da questo qualcuno derivano migliaia di morti, di feriti, di danni, di distruzioni e di squilibri mondiali, ecco, forse... Io ci spero ancora. E' pur sempre un uomo, non è eterno.
Lou soulei nais per tuchi
Si è vero , avevo letto male la cartina così come il report: la città non era Balakliia (sotto il controllo russo) ma Husarivka posta più a sud (sotto controllo ucraino), dove avevo letto che qualche giorno fa questa zona era stata interessata da combattimenti per la prima volta dall'inizio della guerra.
Notizia di qualche giorno fà l'abbattimento di due Sukhoi russi... Un SU-34 e un SU-35, rispettivamente nel Lugansk e nella zona di Kherson.
Inizialmente si pensava a fuoco amico, mentre è più probabile che sia stata la contraerea ucraina:
RID - Rivista Italiana Difesa
A proposito dell'accordo (o presunto tale? ) sull'export del grano tra Russia e Ucraina con l'intermediazione... chiamiamola così ... della Turchia, vorrei evidenziare un paio di cose che ho letto poc'anzi.
Il portavoce di Zelensky, nonchè giornalista, Mykhailo Podolyak ha affermato che l'Ucraina non ha ratificato alcun documento scritto con la Russia sull'export di grano bensi sono giunti solo ad un accordo con la Turchia e le Nazioni Unite.
Lo stesso ha fatto la Russia, che ha stipulato un accordo simile sempre con la Turchia e le Nazioni Unite ma non con l'Ucraina.
Pertanto, le due controparti hanno soltanto raggiunto accordi con questi due paesi (Turchia e Nazioni Unite) ma si può dire che tra di loro non c'è stato alcun contatto:
https://twitter.com/Podolyak_M/statu...34640585949186
Ammesso che sia così, e ciò troverebbe anche un riscontro pratico nell'attacco russo ad Odessa (badate bene, ho detto riscontro pratico e non "giustificazione" proprio perchè come al solito i russi non accettano che gli accordi negoziali prendano una piega a loro non consona...), i giornalisti secondo me hanno calcato un pò la mano, in quanto c'è una grossa differenza tra la stipula di un documento con la firma di Russia e Ucraina e un accordo in cui entrambi rispondono soltanto a Turchia e nazioni unite.
Inoltre, è molto sospetta anche la complicità turca nell'export del grano... Una delle tre navi russe che hanno scaricato grano nel porto di Dortyol (Turchia) il 25 giugno si dice che provenisse dal porto russo di Kawkas, da cui è partita il 19 giugno. Qui è giunta dopo una lunga sosta al porto di Sebastopoli, in cui aveva spento la ricezione satellitare per 7 giorni .
Immagine.jpg
Pertanto, una delle domande che ci si pone allo stato attuale delle cose è da dove provenga tutto quel grano stipato nei silos di Sebastopoli, dato che dopo l'annessione della Crimea alla Russia nel 2014 l'Ucraina ha cessato la produzione in quella zona... Si parla di circa 500.000 tonnellate di grano esportate illegalmente da marzo.
Il sospetto è che provengano dalla zona di Kherson, e che la Turchia sia coinvolta in quello che sarebbe un vero e proprio traffico illegale di grano, chiudendo un'occhio sul transito di navi russe e, come controparte, assicurandosi una "fetta della torta"... Fosse realmente così, dovrebbe quantomeno delle spiegazioni plausibili agli "alleati".
Qua c'è l'articolo originale (in tedesco, da tradurre col traduttore):
Wie Russland ukrainisches Getreide stiehlt
Concordo. La Turchia gioca sporco ed è volutamente ambigua, sfruttando sia la sua posizione geografica sia la sua potenza (che è tutt'altro che trascurabile).
Per questo ho sempre sostenuto la necessità assoluta di uno o più "incidenti" diplomatici tra Russia e Turchia in grado di minare l'asse Ankara-Mosca, che è una vera e propria spina nel fianco dell'Europa e della Nato...
Lou soulei nais per tuchi
Più chhe altro si sta ritagliando posizioni sempre più strategiche, l’occidente non gli dice niente perché è paraculato dall’ombrello nato (da cui a parer mio andrebbe espulso il prima possibile, anche se questo vorrebbe dire perdere posizioni favorevoli proprio alla nato (più che altro, agli USA) verso il medio oriente) quindi non nasconde le sue mire espansionistiche. Prima ha usato come arma di ricatto l’immigrazione siriana, ora tra le mani ha un’arma in più che si chiama TAP, cerca di metter mano sulla questione del grano (come riportato da snowalholic) e, mi sembra di aver letto da qualche parte, su nuovi giacimenti di gas nel mediterraneo orientale violando i mari di cipro (ma qui non conosco bene la questione, non ho approfondito).
Insomma, Erdogan in politica estera è sempre più invadente (e mi sembra che sia molto attivo anche in africa, sulla falsariga cinese pur con le dovute proporzioni) e se la turchia non cambierà radicalmente rotta (ad esempio, destituendo quel tizio) ci darà parecchio da dire in futuro.
La situazione dei russi nel sud si sta deteriorando rapidamente, gli ucraini stanno distruggendo tutti i ponti sui fiumi Dnipro e Ingulets rendendo quindi molto difficili sia i rifornimenti sia una eventuale fuga. In questo modo stanno frammentato le forze russe in diversi blocchi che faticano a supportarsi tra loro e gradualmente rimarranno a corto di munizioni.
Tutto il sud è vulnerabile in questo momento, le linee ferroviarie (in rosso nell'immagine) sono tutte alla portata degli attacchi ucraini, che oggi hanno attaccato anche lo snodo a nord di Melitopol (in verde).
In Donbass i russi non riesco o più ad avanzare e la loro logistica è devastata, tutto il Donbass di sicuro non l'avranno. È meno vulnerabile ad un controffensiva ma l'esercito ucraino è sempre meglio armato, mentre i russi sono costretti ad usare mezzi e armi sempre più vecchi e inaffidabili. Se il supporto occidentale continuerà anche l'occupazione del Donbass sarà impossibile da mantenere, se poi ci si muovesse a mandare ATACMS (missili a lungo raggio per gli HIMARS) e aerei finirebbe anche più in fretta.
Il fronte interno per Zelensky non è un problema, le principali opposizioni sono ancora meno propense al dialogo rispetto al governo. I vari licenziamenti non li vedrei come sintomo di divisioni interne, più di una burocrazia inadeguata (specie quella cresciuta sotto l'URSS) e talvolta corrotta. Chi doveva tradire lo ha fatto subito quando pensava che i russi avrebbero vinto facilmente, un po' di dirigenti che lo hanno fatto (o hanno permesso ad altri di farlo) ci sono sicuramente stati.
Segnalibri