Leggevo un resoconto di un ex generale russo.
Il malcontento nella popolazione verso la politica e verso Putin stesso, sta crescendo enormemente.
Vedremo se basterà a scatenare una rivolta nelle città, ma temo sia ancora presto
Lascia perdere, i russi non si ribelleranno mai.
Questa Russia è come la Germania nel '44: fino alla fine, fino all'ultimo uomo, fino all'ultima bomba. Non arretreranno mai, nè scenderanno mai a compromessi. Marceranno verso la distruzione. Non so come si faccia ancora a non capirlo...
Lou soulei nais per tuchi
Il nucleare tattico è in termini di utilità qualcosa di molto controverso, diciamo che è più inutile che utile, postuliamo che i russi usino una bomba tra quelle a più basso potenziale (1 kiloton) sull'Isola dei serpenti, che è un'"ipotesi di scuola" gà fatta in alcuni ambienti, ebbene per mesi/anni, la stessa Isola dei serpenti diventerebbe inagibile per l'esercito russo e per la marina russa. Nell'ambito di una condotta di guerra terroristica l'utilizzare una bomba tattica su un centro abitato, ad esempio su qualche cittadina dell'Ucraina centrale od occidentale, porterebbe a un ancora pù forte isolamento politico ed economico della Russia, di cui a questo punto sarebbe impossibile non vedere la natura di stato criminale/terrorista, oltre ad una reazione da parte della NATO, che quasi sicuramente sarebbe di tipo convenzionale e limitata al territorio ucraino ma comunque estremanente dura. E tra l'altro sarebbe anche un atto di guerra verso paesi confinanti appartenenti all'Alleanza atlantica, visto che sganciare una bomba tattica sulla periferia di L'viv vorrebbe dire coinvolgere indirettamente anche il vicino territorio polacco in termini di ricaduta radiattiva.
Aggiungo che l'uso dell'arma atomica (anche tattica) presenta un problema non da poco, di fatto "sdogana" questo tipo di armamenti, il cui impiego diventerebbe militarmente accettabile in tutte quelle guerre in cui si fronteggiano (grandi o "piccole") potenze nucleari (pensate a una guerra tra India e Pakistan combattuta con l'atomica e pensate che le ricadute di un tale conflitto, tra vittime dirette e vittime indirette, dovute ad esempio alle conseguenze climatiche, sarebbero valutabili nell'ordine di grandezza del miliardo). Infine l'uso di armi nucleari rilancerebbe una corsa a questo tipo di armamenti da parte di tutti gli stati che hanno una capacità produttiva reale o teorica (e sommando quelle che già hanno bombe atomiche e quelle che sono in grado di produrne in tempi brevi parliamo di almeno 20-30 nazioni). Tra questi stati ci sono parecchie repubbliche ex-sovietiche che si stavano "de-nuclearizzando" (es. Kazakhstan) che potrebbero decidere di rivedere le loro politiche, anche in funzione anti-russa e in questa fase i rapporti tra Federazione russa e stati dell'Asia centrale ex-URSS non vanno affatto verso una distensione.
Ultima modifica di galinsog@; 25/09/2022 alle 10:11
Tu ragioni con cervello e con coscienza, una cosa che manca del tutto all'entourage russo.
Ricordo che nei loro talk show si parla apertamente di radere al suolo Berlino o Londra. E non lo dicono dei comici, ma dei membri del parlamento.
Quindi, a mio avviso, no, non hanno paura di utilizzare un'arma atomica, e non interessa loro cosa ne sarà dopo nel mondo di domani. L'Occidente li vuole morti, noi ce l'abbiamo più grosso, noi dobbiamo vincere la guerra, distruggere la Nato, radere al suolo l'Europa.
Ripetere ad libitum come una litania. Ed è quello che faranno, prima o poi.
Lou soulei nais per tuchi
Leggevo da un articolo che citerebbe fonti di intelligence che potrebbero eventualmente usarla a scopo "dimostrativo" e terroristico sull'isola dei Serpenti, dove non causerebbe danni a nessuno e a nessuna struttura (forse solo i militari ucraini sull'isola, sempre che non sia priva di personale adesso).
Ultima modifica di burian br; 25/09/2022 alle 12:00
Non sono d'accordo, la Russia resta un pericolo geopolitico e destabilizzatore a livello internazionale (vedi gruppo Wagner con la sua rete in Africa e Medio Oriente, o le intromissioni con la politica in Europa), quindi una sua eventuale disgregazione porterebbe a rimuovere del tutto questo elemento perturbante in Occidente.
Poi è chiaro che la Cina sia un altro "nemico" del futuro, ma la situazione attuale è in un certo senso simile a quella di Yalta: da un lato abbiamo tre potenze (Germania, USA, URSS, in questo caso Russia, USA e Cina) di cui due è certo saranno predominanti in futuro (USA e Cina, come all'epoca URSS e USA) ma intanto c'è ancora una terza potenza scomoda che bisogna gestire (all'epoca era la Germania, oggi la Russia).
Perdonate il paragone storico impreciso, ma è per far capire grosso modo che intenda.
Non mi piace ragionare in termini di obsoleto e reazionario, perchè per ogni generazione tutto sembra nuovo. All'epoca dei nostri nonni sembrava giusto impegnarsi a combattere (o promuovere, a seconda di come si vedeva la cosa) il comunismo, prima ancora c'era il nazionalismo e il mito patriottico, nella generazione dei nostri genitori ricordo solo il 1968, la liberalizzazione di aborto, divorzio, sessualità, la promozione della pace. Insomma, ogni generazione si fa portatrice di istanze nuove che sono giudicate poi obsolete da quelle successive. Scommetto accadrà lo stesso con noi.
Peraltro con l'età secondo me molti passano a posizioni più conservatrici.
Comunque è una digressione più di "filosofia storica", @alexeia potrebbe parlarcene meglio.
Onestamente secondo me una tale distanza tra nuove e vecchie generazioni non c'è mai stata e mi sembra evidente in molti ambiti....per obsoleta e reazionaria invece intendo l'appoggio incondizionato e la nostalgia per la leva obbligatoria, atteggiamenti estramamente bigotti, forte avversione per alcuni diritti civili e sociali ecc...però chiudo l'ot. Spero solo di non diventare a quel livello in futuro
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