Riassumo per chi non ha seguito la vicenda dall'inizio, ma sarebbe necessario un giorno e salto molti passaggi.
Personale opinione su ciò che sta accadendo a Est: l'Ucraina ha lanciato colpi di mortaio e artiglieria nelle repubbliche semi indipendenti del Donbass (quelle di Lugansk e Donetsk) quasi nel tentativo di intimorire e dimostrare alla Russia che non hanno paura (altrimenti sarebbero partiti bombardamenti a tappeto che avrebbero causato reazioni russe pesantissime e immediate). L'Ucraina ha tentato fino all'ultimo di avere il sostegno della NATO, che in un primo momento sembrava quasi poter arrivare, per poi fare un passo indietro.
Per qualche giorno, dopo che si è costantemente parlato di esercito russo alle porte dell'Ucraina, con piani di invasione che precedevano la presa di Kiev e delle aree a est del fiume Dnepr, che taglia in due il paese, è iniziato uno strano silenzio in cui si attendevano risposte dagli USA, la "migliore democrazia del mondo" e della "NATO", un'alleanza nata a scopo difensivo contro l'unione sovietica. In questi frangenti, mentre la diplomazia mondiale si giocava le ultime cartucce utili, iniziavano i primi bombardamenti del Donbass, con il richiamo alle armi degli uomini adulti e le evacuazioni di donne e bambini in Russia.
Si è sperato fino all'ultimo in una graduale de-escalation che stamattina sembrava pure essere arrivata dopo una chiamata biden (che a inizio mandato diede dell'assassino a putin) e putin. Poche ore dopo, due carri armati dell'esercito ucraino sono stati neutralizzati al confine con la Russia, e veniva ucciso un civile ucraino non molto distante. Stasera è stato fatto un passo storico: il riconoscimento delle repubbliche del Donbass, ovvero quella di Lugansk e quella di Donetsk (questa famosa per la città di Donetsk e per la squadra di calcio Shaktar, il cui nuovissimo stadio fu bombardato nel 2014 in una guerra dove sono morte 13.000 persone, messa momentaneamente in standby con gli accordi di Minsk che mettevano fine momentaneamente alle ostilità.
Con il riconoscimento dell'indipendenza delle due repubbliche del Donbass da parte della Russia (poi seguita da Yemen e Siria...ma guarda un po') nascono ufficialmente due nuove nazioni nel mondo, seppur con riconoscimento limitato (come nel caso di cipro nord a cipro, riconosciuta solo dalla Turchia). Le due repubbliche sovrane, abitate in larga maggioranza da russi e russofoni, hanno accolto con festa e fuochi d'artificio il riconoscimento dell'indipendenza. E' come se domani l'italia riconoscesse l'indipendenza della Catalogna. I pericoli sono dietro l'angolo: l'indipendenza del Donbass, sotto la supervisione della madre russia, potrebbero provocare un clamoroso (ulteriore) casus belli da parte dell'Ucraina.
Il 44enne Zelens'kyj, presidente dell'Ucraina (o di ciò che ne rimane) non ha mai nascosto le sue ambizioni di riprendersi tutto quello che considerava suo: dalla Crimea al Donbass. Lo ha fatto in un primo momento cercando l'appoggio dell'occidente e della NATO, che ha schierato qualche battaglione nei paesi limitrofi alla Russia e ha rifornito l'Ucraina con qualche carico di armamenti. Lo ha continuato a fare, cercando di stuzzicare il Donbass con lanci di artiglieria e colpi di mortaio nel Donbass. Ora, qualsiasi gesto offensivo sarà giustificato come un atto di guerra verso due paesi sovrani appena nati con il benestare di Putin, mica uno qualsiasi. La Russia, con 800.000 uomini, ha l'esercito più grande al mondo nonché l'armamento nucleare più vasto e i migliori sistemi missilistici e difensivi del pianeta. Tra poche ore Zelens'kyj parlerà alla nazione e capiremo meglio cosa intende fare, la mia preoccupazione è che dichiarerà guerra alle neo repubbliche del Donbass, provocando in modo irreversibile la Russia.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
In questo momento l'esercito russo sta entrando nel donbass
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Beh si, il cieco nazionalismo russo continua a stupirmi. Rischiare una guerra per annettere un minuscolo territorio ancora nel 2022.
Si, certo, i conflitti geopolitici non nascono mai a caso, ci sono sempre delle ragioni per quanto possano essere ritenute non giustificabili, e in questo caso leggevo delle miniere di carbone che la Russia vorrebbe controllare come possibile motivo. Ma resta assurdo.
Il problema è che per l'Europa è l'Italia le conseguenze di un conflitto sarebbero pesanti, a maggior ragione in caso di intervento della NATO.
Niente, continua a essere un mondo di folli è come ho detto non sembra essere finita l'epoca della guerra fredda.
Davvero un periodo nero. Qui si rischia il blackout totale.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Io vorrei un attimo approfondire la questione rifornimento delle materie prime in europa nel caso venissero applicate le sanzioni o -peggio- partecipare a una eventuale risposta militare ucraina.
È una questione delicata, insomma la russia è un attimo che ricatti la ue bloccandone le esportazioni (non solo gas ma anche sostanze chimiche industriali di altri tipi), anche se così facendo subirebbe un duro contraccolpo anche l’economia russa, che si basa molto sulle materie prime.
Boh non so che pensare.
Insomma, tutto secondo il piano di Putin, ufficialmente per "riappacificare" la regione.
Nel suo discorso ha parlato di Ucraina in toni che lasciano intendere la possibilità che voglia invaderla completamente, ad esempio parlando delle origini storiche del territorio ucraino.
Leggi quest'articolo del Il Post:
Putin e pronto a correre un rischio - Il Post
Segnalibri