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  1. #7151
    Burrasca L'avatar di Corry
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    Che ci si aspettava?
    Certo che sono titubanti (titubanti nel senso che non ne vogliono sapere proprio si intende), sono quasi totalmente dipendenti dalla Russia non solo per il gas ma anche per il petrolio.
    Non tutti sono nella stessa identica condizione, e loro sono chiaramente in una posizone di debolezza.


    Tant'è vero che è stata la stessa UE a dare esplicitamente l'approvazione per il pagamento del gas in rubli per Stati come Ungheria e Slovacchia
    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Perchè "i nostri valori" sono belli, buoni e grandi, ma son quotati in borsa come gas e petrolio pure loro.

    Comunque la rinuncia al petrolio russo ha un'orizzonte di 6 mesi, direi che ce la possono fare tutti.
    Eh sì ma io volevo solo fare notare che il progetto Russo potrebbe anche andare in porto. Con la ricchezza dell'Ucraina la loro egemonia politica ed economica potrebbe riallargarsi parecchio.
    ​Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...

  2. #7152
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Intanto leggo di gente che si oppone all'embargo nei modi e tempi stabiliti.
    E toh.. In prima fila c'è proprio l'Ungheria, non l'avrei mai detto.
    Segue la Bulgaria con una motivazione spettacolare (se riportata correttamente): noi ce la faremmo tranquillamente senza, ma siccome aumenterebbero i prezzi dei carburanti allora no. E qui finalmente "i nostri valori" (o almeno quelli bulgari) hanno un valore economico preciso.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  3. #7153
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Beh...i tentativi di destabilizzare l'UE, o almeno alcuni dei suoi membri più a Est da parte della Russia direi che sta funzionando.
    O riprendono in mano la situazione rinsaldando l'Europa oppure ognuno penserà ai propri tornaconti e allora sì che saranno guai

  4. #7154
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Alexander Visualizza Messaggio
    Beh...i tentativi di destabilizzare l'UE, o almeno alcuni dei suoi membri più a Est da parte della Russia direi che sta funzionando.
    O riprendono in mano la situazione rinsaldando l'Europa oppure ognuno penserà ai propri tornaconti e allora sì che saranno guai
    .... ed avremo la conferma che il meglio di sé l' Europa l' ha dato per stabilire la curvatura delle banane.
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
    - In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!

  5. #7155
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Prosegue il braccio di ferro tra Russia e paesi che la stanno sanzionando per l’invasione dell’Ucraina. Obiettivo occidentale è quello di strappare quante più riserve valutarie possibili a Mosca, che a sua volta punta a ricostituirle presso la propria banca centrale. Da questa strategia discendono le tattiche dei due schieramenti. Gli strumenti sono i conti in rubli per pagare le forniture energetiche e il servizio del debito in valute forti occidentali da parte della Russia.La vicenda del pagamento in rubli si riassume in questi termini: Mosca vuole che i compratori occidentali aprano un conto in rubli presso la banca russa agente per conto dei venditori di energia. Gli occidentali (o meglio gli europei, vaso di coccio della vicenda), vorrebbero limitarsi ad accreditare i loro conti in dollari ed euro presso la banca russa, ritenendo che questa azione da sola basti a considerare onorati i contratti di fornitura, come del resto stabilito da sempre. Alla conversione in rubli provvederebbe poi la Gazprombank di turno.Un punto cieco nel contrattoMosca vuole invece che i compratori autorizzino la banca agente russa (Gazprombank) a girare dollari ed euro alla banca centrale russa per ottenere rubli, da accreditare al venditore (Gazprom). Solo in quel momento il contratto si riterrebbe onorato. Quale sarebbe il problema? Il fatto che il compratore di energia, nel periodo di tempo che va dal versamento sul conto dollari/euro a quello in rubli, si troverebbe in un “punto cieco”, in cui può accadere di tutto.Ad esempio? Che la banca centrale russa potrebbe “tardare” ad accreditare i rubli derivanti da conversione, e quindi il venditore potrebbe bloccare la fornitura. Oppure, che il Cremlino un bel mattino potrebbe emettere un decreto che applica un sovrapprezzo alle forniture a paesi “ostili”, e tale sovrapprezzo costringerebbe i compratori ad integrare il conto dollari/euro in attesa di essere convertiti in rubli. E quant’altro. In soldoni, col perfezionamento del contratto di fornitura solo nel momento in cui i rubli vengono pagati al venditore, le riserve valutarie occidentali sono minacciate di “prelievo” aggiuntivo, e la certezza del contratto va a farsi benedire. Ovviamente, l’indicazione della governatrice della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, che ha ridotto da un massimo di cinque a due giorni lavorativi l’intervallo temporale per la conversione in rubli non vale la carta su cui è scritta, dati i tempi.Perché Mosca dovrebbe agire così? Per riprendersi le riserve valutarie congelate nelle banche centrali e commerciali occidentali, in primo luogo. Rispondendo in pari misura ai tentativi occidentali di catturare le sue riserve valutarie.Dollari da MoscaRiguardo quest’ultimo aspetto, da qualche giorno c’è una novità potenzialmente rilevante. A inizio aprile, la Russia aveva pagato in rubli il rimborso di un bond e gli interessi di un altro, entrambi denominati in dollari e privi di clausola di fallback che consente di usare la valuta russa in luogo di quella di originaria denominazione del prestito. Di fatto, un default, che va sanato entro il cosiddetto periodo di grazia, che per questi due bond è di trenta giorni, cioè entro il 4 maggio.Il Tesoro americano, attraverso l’Office of Foreign Asset Control (Ofac), ha inasprito la sua posizione. Se prima era considerato ammissibile che Mosca servisse il suo debito estero usando conti in dollari congelati presso banche americane, questa possibilità è stata poi esclusa. La valuta per servire il debito estero russo deve provenire dalle riserve di Mosca che sono presso la banca centrale russa. Cioè quelle sfuggite ai sequestri occidentali. In tal modo, per evitare, il default, la Russia dovrà sputar fuori le riserve in dollari ed euro sui cui ha ancora controllo, oppure -ad esempio- autorizzare la conversione di quelle in renminbi. Ebbene, improvvisamente Mosca ha deciso di “obbedire”, almeno in apparenza, bonificando dollari dalle proprie riserve domestiche a Citigroup che è la banca agente di quei due prestiti. Vedremo se quella trasmissione di fondi arriverà ai creditori in tempo per la deadline di domani ma questa condotta di Mosca suscita perplessità, per la sua apparente irrazionalità. Perché mai i russi improvvisamente sono disposti a privarsi delle riserve in valuta occidentale che sono sfuggite ai sequestri?Dopo tutto, se il default venisse dichiarato, i creditori potrebbero rivalersi sulle riserve russe sequestrate in occidente, che Mosca forse farebbe bene a dare per perse perché la loro destinazione, sia pure dopo complesse procedure legali, sembra essere la confisca e l’uso a fini di risarcimento dei danni di guerra all’Ucraina. Questa parte dell’attuale guerra delle riserve (mi) è ancora oscura, ma credo di essere in ottima e qualificata compagnia.Chiudere i rubinetti e perdere valuta?A questo punto, visto che stiamo descrivendo un braccio di ferro o meglio un tiro alla fune sulle riserve valutarie, che sono il bottino, resta da capire quanto credibile è la minaccia russa di sospendere le forniture ai paesi europei che non accettassero il giroconto in rubli. Polonia e Bulgaria hanno respinto la richiesta e si sono viste tagliare il gas.Tuttavia, si tratta di due paesi dai consumi quantitativamente non decisivi per l’equilibrio di mercato, e che erano già attesi chiudere i rapporti con Gazprom entro fine anno. La mossa di Putin serve in teoria ad aumentare il premio al rischio sui prezzi del gas e tentare di spaccare il campo europeo. Chiediamoci tuttavia se Mosca è in grado di andare fino in fondo, e cioè chiudere entro giorni il rubinetto a Italia e Germania, i grandi consumatori. Così facendo, chiuderebbe anche il flusso valutario verso di sé, autosanzionandosi. Da quel momento, partirebbe il conto alla rovescia per capire chi resiste di più alle sanzioni tra i russi e gli europei, e i bookmaker potrebbero puntare sui primi.Anche così, non si capisce perché la Russia abbia deciso di cedere al “ricatto” del Tesoro americano e letteralmente sputare le proprie riserve di valuta forte sfuggite al sequestro. Quanto al gas, in Europa le aziende acquirenti e i loro governi insistono a chiedere alla Commissione Ue una “interpretazione autentica” di ciò che è legalmente ammissibile fare. Ufficialmente perché non si vuole violare le sanzioni. Ma voi ce la vedete una situazione in cui la Commissione (e magari gli americani) sanzionano aziende europee che cercano di portare a casa gas per riempire gli stoccaggi?Comprare gas e tempoMi pare emblematica l’intervista del ministro italiano delle infrastrutture e transizione ecologica, Roberto Cingolani, a Politico:Credo che al momento la comprensione non sia completa dal punto di vista delle questioni e implicazioni legali. Penso che sarebbe buono consentire, almeno per alcuni mesi, alle aziende di pagare in rubli mentre comprendiamo le implicazioni e il quadro legale.Forse realizzando di essere stato troppo trasparente naïf, Cingolani ha poi smentito il senso dell’intervista, senza troppa convinzione. La mia traduzione di questo passaggio è semplice: “per favore, lasciateci proseguire a comprare, anche pagando rubli: dobbiamo riempire gli stoccaggi e abbiamo appena iniziato”. Tutto lì.Siamo quindi in una complessa partita, fatta di bluff e vulnerabilità di ambo le parti. La capacità di resistere, nel continente che è preso per il collo dalla propria estrema debolezza energetica, sarà decisiva. Nel frattempo, forse gli americani farebbero meglio a far decadere l’obiettivo di vietare dal prossimo 25 maggio ogni pagamento in valuta da parte di debitori russi e proseguire sulla strada di accettare solo le riserve che arrivano da Mosca. Dopo di che, le riserve devono anche essere spese in giro per il mondo, e quello è tutt’altro discorso.Continua, temo
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  6. #7156
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Va bene, allora facciamo embargo di gas e petrolio e poi lamentiamoci dell'economia che cala al 5%...contenti?

    Ma che ragionamenti...

  7. #7157
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Va bene, allora facciamo embargo di gas e petrolio e poi lamentiamoci dell'economia che cala al 5%...contenti?

    Ma che ragionamenti...
    Io infatti sono per l'embargo di gas e petrolio, con buona pace dell'economia.
    Si tirerà la cinghia, si prenderanno dei provvedimenti, come da sempre si fa quando si è in guerra o in situazioni di emergenza. D'altronde lo abbiamo appena fatto con la pandemia.
    Non è bello, non è gradevole, comporta sacrifici, comporta problemi, ma non possiamo continuare di pensare a vivere nel mondo dei puffi e a volere l'uovo e la gallina.
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #7158
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Alexander Visualizza Messaggio
    Beh...i tentativi di destabilizzare l'UE, o almeno alcuni dei suoi membri più a Est da parte della Russia direi che sta funzionando.
    O riprendono in mano la situazione rinsaldando l'Europa oppure ognuno penserà ai propri tornaconti e allora sì che saranno guai
    la verità è che ce lo meritiamo.
    il senso di un'Europa Unita qual è se nemmeno siamo in grado di decidere assieme su cose FACILI come l'embargo al petrolio russo?
    e poi vogliamo fare un esercito comune, economia comune e bla bla bla...
    Putin questo lo ha sempre saputo, sono certo che ha previsto tutto quello che sta succedendo.
    poco male eh, per quanto mi riguarda Ungheria e Bulgaria gliele cederei volentieri su un piatto d'argento. Siamo qui a scandalizzarci tanto poi però in UE c'è gente come Orban... ipocrisia portami via
    Si vis pacem, para bellum.

  9. #7159
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Io infatti sono per l'embargo di gas e petrolio, con buona pace dell'economia.
    Si tirerà la cinghia, si prenderanno dei provvedimenti, come da sempre si fa quando si è in guerra o in situazioni di emergenza. D'altronde lo abbiamo appena fatto con la pandemia.
    Non è bello, non è gradevole, comporta sacrifici, comporta problemi, ma non possiamo continuare di pensare a vivere nel mondo dei puffi e a volere l'uovo e la gallina.
    ma figurati, tutti comodi col culo al caldo e via andare.
    tutti che si scandalizzano per l'invasione poi però se c'è da fare MEZZO sacrificio personale tutti a tirarsi indietro.
    ci meritiamo l'estinzione, bis (dopo la pandemia)
    Si vis pacem, para bellum.

  10. #7160
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    Predefinito Re: Evoluzione della crisi ucraina

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Credo che la tempistica che considerano gli americani per battere Putin sia 5 mesi, non 5 anni, nell'ultimo provvedimento di Biden (quello dei 33 miliardi) l'orizzonte temporale era questo.

    Gli ucraini vogliono tentare una controffensiva intanto che i russi sono in difficoltà, prima che abbiano la possibilità di mobilitare nuove forze.

    Se le cose andranno per le lunghe torneranno tutti al tavolo delle trattative.
    Si, ma quello che mi preoccupa è che Biden voglia usare il conflitto per indebolire Putin e propiziarne la sua caduta, cosa che non faciliterebbe certo il raggiungimento di un accordo.

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