In realtà la fornitura di armi è ben più variegata (i droni turchi hanno fatto molto male ai russi ad esempio).
Avessimo fornito supporto aereo e di terra, per quanto la superiorità Nato sia evidente, a quest'ora mi sa che invece di parlare del lungo termine di GFS avevamo ben altri problemi
Non c'è nessuna soddisfazione purtroppo, e supportare l'Ucraina non significa nè essere guerrafondai, nè essere anti-russi.
Il problema non è la Russia. Non dobbiamo combattere per cancellarla dalle carte geografiche, nè per far sì che crolli il loro regime, che "trionfi" la democrazia. Il regime/governo russo è affare dei suoi cittadini. Qui dobbiamo combattere la Russia in quanto Paese aggressore e invasore che utilizza la guerra, la violenza e l'eliminazione fisica delle persone come modus operandi nelle relazioni internazionali, Paese che ha invaso e stuprato un altro Paese democratico, libero e sovrano.
Davvero, almeno una volta, proviamo ad immedesimarci. Un altro Paese che attacca l'Italia, un Paese vicino, come può essere la Francia, e immaginiamo che sia innumerevolmente più forte di noi. Le città del Nord e del Centro bombardate, ondate di profughi che scappano verso S, le ambascerie di mezzo mondo che scappano da Roma. Gli aeroporti di Caselle, Malpensa, Linate, Orio al Serio, Bologna, prima bombardati e poi presidiati. L'Esercito Italiano che, affiancato da formazioni paramilitari partigiane, fa di tutto per tenere il Piemonte e la Valle d'Aosta, ma che giocoforza, stante la netta inferiorità di uomini e di mezzi, è costretto a ripiegare ad E del Ticino, e non sa per quanto reggerà. Nel frattempo il governo francese inizia a fare rastrellamenti, uccisioni, deportazioni di massa, e migliaia e migliaia di nostri cittadini spariscono, nel contempo arrivano francesi dalla Bretagna, dalla Loira, dall'Ile de France, a stabilirsi qui. Draghi e Mattarella che fanno appelli disperati al resto del mondo affinchè arrivino armi, tante armi, per poter contrattaccare il più possibile e ributtare l'invasore al di là delle Alpi. E abbiamo l'appoggio internazionale, la condanna alla Francia, le sanzioni, ma fino ad un certo punto. Niente armi pesanti, niente uomini, niente aerei. Ci arriva poca roba, e non ce la facciamo a reggere l'urto: la Lombardia è persa, l'esercito è costretto a ripiegare verso il Triveneto, mentre profughi veneti e friulani si riversano in Slovenia, in Croazia, in Austria. E quando la situazione inizia a precipitare, ecco che Draghi inizia a sentire altre voci. La Germania è preoccupata del conflitto, però non può durare a lungo: dovrebbe finire il prima possibile. Stati Uniti, Regno Unito e Russia sono della stessa idea: l'economia subisce contraccolpi terrificanti, non è accettabile una lunga guerra, non gioverebbe a nessuno. La Spagna appoggia e sostiene la Francia, per motivi suoi, fin dall'inizio. L'Austria è il Paese che ci aiuta di più, perchè ha paura, ha paura che le truppe francesi non si fermeranno al Friuli. Però il vento inizia a cambiare. Una guerra rischia di essere lunga. Perchè? A cosa serve? Perchè aiutare un'Italia che per forza, prima o poi, è destinata a crollare comunque? E perchè non si fanno delle trattative serie? Dopotutto, il Nord potrebbe passare alla Francia, alla fine il Piemonte e la Savoia erano una cosa sola. E poi perchè inimicarsi la Francia più del dovuto? In questo mondo ipotetico, è la terza potenza nucleare al mondo, in due minuti Berlino e Londra sarebbero polvere. E allora, perchè rischiare, perchè aiutarci? E allora ecco gli appoggi che vengono meno, meno armi, meno tutto. L'opinione pubblica di tutto il mondo inizia a dire che alla fine no, questa guerra dobbiamo finirla, e la Francia va parzialmente accontentata se no non se ne esce più. E veniamo abbandonati, un poco alla volta.
Ecco, cosa proveremmo? Cosa proveremmo nei confronti dei politici tedeschi, portoghesi, rumeni, che iniziano a dire che non si può fare di più? Non solo, ci accusano di essere dei guerrafondai, di non volere nessun accordo a nessun costo, di essere ostinati, di essere dei fascisti.
Proviamo ad immedesimarci una sola volta, solo per un momento, l'Italia come l'Ucraina. E ditemi se seriamente, seriamente, per quanto possiate odiare il governo e la politica italiana, se preferireste davvero abbracciare e accogliere come liberatore chi entra con i carri armati, il mitra spianato e seppellisce le nostre città sotto un tappeto di bombe.
Lou soulei nais per tuchi
In uno scenario simile non ha senso chiedersi cosa penseremmo. E' ovvio che vorremmo molto più aiuto, ma razionalmente capirei che non è nemmeno giusto (visto che si parla di giustizia) estendere la guerra oltre i confini italiani, non è giusto perchè, semplicemente, ci andrebbero di mezzo altre milioni di persone. Per quanto cinico meglio a quei pochi milioni (in cui ci siamo noi) che non ad altri.
Quindi l'Italia potrebbe proseguire con le pressioni, perchè deve farlo, ma consapevole dei limiti delle possibili azioni che si possono intraprendere.
PS: Nel concreto, io italiano del Nord emigrerei o verso il Sud, più tranquillo, o verso l'estero. Che poi è quanto stanno facendo e hanno fatto milioni e milioni di ucraini.
estrapoli perché sei furboh, ho solo descritto quello che sarebbe stato, mica ho detto che devono farlo. Semplicemente sottolineo la superiorità militare occidentale, quindi se avessimo fornito di tutto e di più (sapendo che sarebbe stata guerra aperta, quindi giustamente non è stato fatto, è tutto ipotetico) la guerra sarebbe finita in fretta, vuoi per lo schiacciamento delle forze russe, vuoi per escalation nucleare.
è più chiaro così?
Si vis pacem, para bellum.
estrapolii bis perché sei furboh: non ho detto che mi auspico vada così (sai, al suicidio ancora non ci sono arrivato ma a furia di leggerti potrei quasi pensarci ), dico appunto che alla Russia per prima non conviene metterla sull'escalation nucleare, e quindi concordo col post quotato che appunto dice che può dormire ancora sereno.
è più chiaro così?
e vale anche per @burian br che mi mette parole in bocca non dette, tipo che ritengo che sia probabile un escalation nucleare.
leggere bene please.
Si vis pacem, para bellum.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Segnalibri