La spettacolare fuga di un carro armato russo
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È dura per gli apologeti di Putin ammettere che la Russia ha un esercito mediocre, la cui unica forza è l'immenso arsenale sovietico che ha un enorme potenziale distruttivo ma anche un divario tecnologico immenso rispetto alla Nato, tanto da ritrovarsi a mendicare droni all'Iran e munizioni alla Corea del Nord.
Ma in Russi sono veri uomini, mica come i rammolliti occidentali con la loro democrazia.
Chi fa ancora questi discorsi o è un cretino o un aspirante fascista, tertium non datur.
Ne frattempo giungono notizie di offensive ucraine verso Izium e Lyman, vogliono approfittare del momento per far saltare tutto il fronte nord del Donbass.
Intanto leggo di truppe ucraine a Kapitolovka e Oskil, se fossero notizie confermate significherebbe che gli ucraini hanno praticamente accerchiato Izjum essendo tali località pochi km ad EST della città.
Avatar: una data che sogno spesso la notte.
PS: la neve caduta allora era più alta della mia altezza attuale.
PPS: sì, è il 2005.
Pare che i russi si siano ritirati da Izium per limitare le perdite, mentre Kupiansk è sotto controllo ucraino almeno per due terzi, ovvero la parte a ovest del fiume Oskil.
A questo punto i russi proveranno ad organizzare una linea di difesa più a est, lungo il fiume Oskil o forse anche più indietro lungo la ferrovia che va da Kupiansk verso Severodonetsk, visto che oltre il fiume c'è una vasta area poco popolata e difficile da gestire in termini logistici.
Pare che gli ucraini stiano avanzando anche verso Severodonetsk e Lysychansk, come aveva già annunciato Zelensky qualche giorno fa, quindi per i russi il rischio di un effetto domino nel nord del Donbass è concreto.
Russia: il futuro e gas e occhi a mandorla – infosannio – notizie online
RILANCIO CON QUESTO
ci sono le puntate precedenti pure
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La caotica ritirata dei russi prosegue, l'esercito ucraino ha liberato Izium, Lyman, Yampil ed altri villaggi che avevano richiesto mesi di combattimenti ai russi, ormai il fronte nord è tornato indietro alle posizioni di fine febbraio/inizio marzo.
La situazione si sta evolvendo in maniera così rapida che è difficile capire cosa stia succedendo, ma tra i russi regna il panico e ci sono voci di una ritirata anche da località nell'oblast di Luhansk come Lysychansk e Svatove.
Secondo alcuni gli ucraini avrebbero anche superato la linea di contatto degli accordi di Minsk vicino all'aeroporto di Donetsk.
Difficile capire quali informazioni siano veritiere, ma la strategia ucraina chiaramente è quella di incalzare i russi in modo da impedirgli di organizzare le difese, già circolano foto di mezzi della terza armata catturati.
C'è una fortissima attività di partigiani ucraini in tutti i territori occupati, inclusa tutta la costa del mar d'Azov con attentati, agguati e operazioni simboliche tipo issare la bandiera ucraina sui palazzi a Mariupol.
Ultima modifica di snowaholic; 10/09/2022 alle 14:09
Insomma potrebbe esserci una disfatta in corso o è una parola troppo grossa?
Nell'oblast di Kharkiv gli ucraini stanno avanzando quasi fino al confine, sono arrivati a controllare la maggior parte di Kupjansk, ovviamente arrivare ai confini del 24 Febbraio sarà molto difficile, ma già riconquistare un oblast sarebbe molto, specie considerando che la situazione non è altrettanto buona nella zona di Kherson, nonostante i progressi.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
avranno finito le armi di 40 anni fa
il grande esercito russo in ritirata
ricordo ancora qualche fenomeno qui dentro, nei primi momenti, che cercava di osannare l'esercito russo
non è servito nemmeno l'intervento occidentale, è bastato mandare armi.
ecco perché ho sempre detto che in campo militare il progresso tecnologico è TUTTO. Puoi avere 850k aerei e navi ma se sono vecchi ne basta una manciata avanzata tecnologicamente per farti vedere i sorci verdi.
sono bastate un po' di armi dall'occidente, di ultima generazione...
pensate se avessero mandato aerei e mezzi corazzati di ultima generazione (impossibile senza addestramento, lo dico per ipotesi).
Si vis pacem, para bellum.
Non è vero che le sanzioni non servono a nulla. L’obiettivo reale lo stanno ottenendo. Non la fine della guerra e neppure il crollo del Pil russo. Sono state pensate per allontanare sempre più politicamente ed economicamente Europa e Russia e ci stanno riuscendo. A Mosca, Pietroburgo o Volgograd ciò desta preoccupazione. A Blagoveshchensk meno. Dall’altra parte dell’Amur, i cinesi sono nuovamente in lockdown e in Russia non vedono l’ora che le restrizioni finiscano per poter accogliere nuovamente turisti o businessmen con yuan freschi da investire.In tutti i centri commerciali della Russia d’altro canto, dalla regione del Volga fino al far east passando per la Siberia, nei centri commerciali i negozi “occidentali” vengono sostituiti da brand cinesi o indiani, mentre crescono le esportazioni russe verso Pechino. Le statistiche ufficiali parlano di +50% di export. E se le vendite di gas verso l’Europa potrebbero fermarsi a giorni (sebbene, ancora una volta, l’UE si sta dimostrando divisa) quelle verso Pechino aumentano a dismisura. È in costruzione un enorme gasdotto che porterà gas siberiano in Cina via Buriazia e Mongolia. Mosca e Pechino stanno pensando a nuovi progetti energetici anche per la regione dell’Amur.Il mondo è molto più complesso di quanto appaia. Basti pensare all’Algeria, diventato primo fornitore di gas dell’Italia. Anche l’Algeria ha partecipato alle esercitazioni militari russe nel Pacifico. Anche l’Algeria compra armi su armi dai russi e oggi lo fa anche grazie ai denari che l’Italia le garantisce in cambio di miliardi di metri cubi di gas. Quel gas che continua ad arricchire la Russia e che consente a Mosca di investire miliardi di rubli in lavori pubblici. Come quelli che caratterizzano le città della regione dell’Amur desiderose di diventare più moderne, meno sovietiche e più attrattive per quei cinesi che quando attraversano l’Amur pensano di entrare in Manciuria esterna. Un tempo casa loro, oggi una regione dove si sentono sempre più a casa.
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