Capisco quello che vuoi dire, pero' non e' che abbiano chissa' quali alternative... Volendo provare a fare l'avvocato del diavolo (non che ne abbia una gran voglia ), io penso che tentare di mantenere le posizioni e di non arretrare quando sai che sei a corto di uomini, mezzi e hai un reparto di intelligence che ha fatto acqua da tutte le parti e' un completo suicidio militare e porti il tuo esercito alla distruzione totale
Manderesti cioe' al macello centinaia di soldati, sapendo benissimo che non potrai piu' contare sul loro supporto perdendo, inoltre, quel poco di credibilita' che ti e' rimasta in patria e dovendo pure sborsare soldi fitti alle famiglie nel caso anche questi dovessero perire sul campo di battaglia.
... Dai dati ufficiali russi, cioe' riconosciuti, si parla di oltre 53000 soldati morti e per cui il ministero russo dovra' rimborsare le famiglie...
Poi non so, i russi si sono cacciati in una situazione molto difficile, ma da un certo punto di vista ben gli sta'.
Adesso prenderanno d'assalto le infrastrutture ucraine e le vie di comunicazione visto che non gli rimane altro, gia' hanno fatto saltare una diga sul fiume Ingulets ma non e' che affamando l'Ucraina otterrai dei risultati soddisfacenti secondo me:
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Sì, verissimo, quello che intendevo è che Hitler aveva un consenso che era superiore al 30% tra gli elettori prima di avviare la repressione degli avversari e le classiche attività liberticide.
Situazione ben diversa in Italia, quando alle elezioni del 1921 l'intero Blocco Nazionale (che raggruppava l'Associazione Nazionalista Italiana, i Fasci Italiani di Combattimento - embrione del PNF - e l'Unione Liberale) non arrivò al 20%: nello specifico i fascisti presero lo 0,45% e furono il partito meno votato...
Lou soulei nais per tuchi
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Lo sviluppo della Germania nazista affondava le sue radici effettivamente nelle condizioni economiche disastrate, ma io infatti non ascriverei le cause del Terzo Reich primariamente all'umiliazione subita nella Grande Guerra. D'altro canto Hitler si mosse a est, contro cui certo non perse la Germania, che sentì l'umiliazione più a ovest, verso cui Hitler si mosse ma più per motivi preventivi (vedi la fulminea campagna di Francia o l'operazione contro l'UK, poi fallita) che non per vera vendetta. A spingerlo era il compimento del disegno di Grande Germania, con il lebensraum, non il desiderio di rivalsa contro franco-inglesi (o almeno non era il suo cavallo di battaglia).
Ad ogni modo voglio solo mettere in evidenza le differenze che esistono tra alcuni potenziali esempi del passato con i russi e la Russia di oggi, così da non fare automatiche e semplicistiche analogie.
Secondo me una strada sicura sarebbe una disgregazione ulteriore, stile fine URSS, con diverse repubbliche che divengono indipendenti (ad esempio sul lato asiatico, ma anche su quello europeo ce ne sarebbero, ad esempio tra Mar Nero e Caspio). Ma è un processo che eventualmente deve nascere in seno alla Russia.
Avete letto dell'incidente stradale avvenuto ieri sera contro l'auto di Zelensky?
Chissà se si tratta di semplice fatalità o di qualche tentativo estremo di omicidio. Ora faccio il complottista.
Oddio, fece firmare la resa alla Francia nello stesso vagone dell'armistizio di Compiegne della Prima Guerra
A parte tutto, hai ragione sul fatto che Hitler in realtà desiderava lo "spazio vitale" più che la vendetta; io intendevo che l'umiliazione tedesca subìta dopo la Prima Guerra Mondiale (disarmo pressochè totale, obbligo di pagamento di abnormi danni di guerra, perdite territoriali) unita alla depressione economica conseguente (e alla paura del bolscevismo) furono il carburante perfetto per l'ascesa del Nazismo, un pò come è carburante perfetto per l'ascesa di qualsiasi regime totalitario. In Italia non andò molto diversamente, alla fine.
Se la Storia insegna, ecco, bisognerebbe forse già iniziare a ventilare a quella parte di Russia non del tutto soggiogata che, se la guerra finisce, ci sarà una nuova rinascita per tutti e che la Russia, banalmente, starà "meglio" e sarà aiutata e finanziata. Porre l'accento non su una cosa negativa (la "perdita" delle guerra, il non raggiungimento degli obiettivi), ma su una cosa positiva (finanziamenti, nuova spinta economica).
Il problema è che la diplomazia è in mano agli Stati Uniti e... niente, fa già ridere così (per non piangere).
Lou soulei nais per tuchi
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