C'è stata (o è ancora in corso) una riunione tra Putin e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza nazionale russo: Mikhail Mishusti, Premier, Valentina Matviyenko, Presidente del Consiglio della Federazione, Vyacheslav Volodin, Presidente della Duma, Nikolay Patrushev, Segretario del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev, vice segretario, Sergei Lavrov, Ministro degli Esteri, Sergei Shoigu, Ministro della Difesa, Alexander Bortnikov, direttore dell'Fsb, Anton Vaino, capo del gabinetto del Cremlino, Vladimir Kolokoltsev, Ministro degli Interni, Sergei Naryshkin, direttore dei Servizi Esteri.
Lo psicopatico molto probabilmente impartirà una lezione di storia e di come i nazisti ucraini e americani ed ebrei stiano per attaccare la Russia...
Lou soulei nais per tuchi
PER CHI NON RIESCE A LEGGERLO«In Italia scorte di armi esaurite» (complice il supporto all’Ucraina): il livello di sicurezza è «inadeguato»Roma ha chiesto aiuto agli Usa, ma c’è la fila. Le Forze Armate, come spiegano fonti accreditate della Difesa, soffrono di uno «scarso livello di munizionamento» che le mette in «seria difficolt໫In Italia scorte di armi esaurite» (complice il supporto all’Ucraina): il livello di sicurezza è «inadeguato»Sul mercato scarseggiano esplosivi e polvere da sparo, e il problema assume un rilievo di sicurezza nazionale. Perché le Forze Armate — come spiegano fonti accreditate della Difesa — soffrono di uno «scarso livello di munizionamento» che le mette in «seria difficoltà». Questa è una storia che parte da lontano. Nell’ultimo decennio in Italia, a fronte di un drastico calo della domanda, sono scomparsi i due terzi delle aziende produttrici. Le moderne tattiche di guerra avevano modificato le esigenze militari e per ragioni di costi si preferiva acquistare all’estero quanto serviva. Ma con l’invasione dell’Ucraina si è tornati ai conflitti novecenteschi, costringendo tutti i Paesi a una corsa affannosa per aumentare le riserve.La carenza delle «materie prime», complice lo sforzo per sostenere Kiev, ha fatto sì che oggi negli arsenali italiani manchino munizioni di artiglieria pesante e leggera. «Sugli scaffali — confermano dal Copasir — dopo sei decreti di aiuti all’Ucraina non è rimasto molto». E le società fornitrici non sono in grado di gestire le richieste: servirebbero investimenti ingenti, che solo commesse stipulate (e in parte saldate) potrebbero determinare. Risultato: al momento i produttori hanno una «capacità ridotta». Gli ordini di consegna per le munizioni sono a tre anni, che diventano sei per i missili.In questo contesto Roma ha provato a contattare Washington per garantirsi il ripristino delle riserve, ma dagli Stati Uniti è stato risposto che «bisogna mettersi in fila». E la fila è lunga. Perché le difficoltà accomunano (quasi) tutti gli Stati dell’Unione europea, tant’è che nell’ultima riunione Ue si è deciso di attingere anche ai fondi di coesione per acquisti comuni.Da tempo in Italia, alti ufficiali dello Stato maggiore spiegano ai rappresentanti della politica che in queste condizioni, se in teoria il Paese venisse attaccato, «la capacità di resistenza sarebbe valutata tra le 48 e le 72 ore».Sono molteplici le ragioni che producono un livello di sicurezza definito «inadeguato». Intanto il munizionamento deve essere periodicamente sostituito, perché prodotti come bombe e missili «scadono» dopo un certo periodo, smettono cioè di essere efficienti e rischiano di diventare persino pericolosi. Mesi fa lo stesso Zelensky disse pubblicamente che il materiale consegnato da una forza alleata «non ha funzionato in combattimento». E la scorsa settimana il Financial Times ha rivelato che venti cannoni semoventi M109L donati dall’Italia all’Ucraina sarebbero «inutilizzabili».Il problema dei mezzi è l’altro aspetto delle difficoltà. Secondo un resoconto stilato dalla Difesa ai tempi del gabinetto Draghi, il grado di efficienza dei carri corazzati dell’Esercito «è ridotto al 25-30%» per l’«obsolescenza» del materiale e la «cannibalizzazione» dei pezzi di ricambio. L’Aeronautica vanta invece macchine di ultima generazione ma non dispone di una coerente quantità di missili, e sebbene sia stata decisa l’acquisizione di sofisticate batterie anti-missile, servirà molto tempo prima di installarle. Anche la Marina è all’avanguardia ma ha carenza di personale e in condizioni di combattimento disporrebbe di munizioni per una settimana.Non a caso il ministro Crosetto sottolinea che «le esigenze di difesa nazionale impongono la disponibilità di scorte adeguate». A marzo, nel corso di un question time alla Camera, il rappresentante dell’esecutivo aveva spiegato che «bisogna ripristinare il materiale concesso a Kiev con i cinque decreti del precedente governo». E dinnanzi alle critiche dei neopacifisti grillini non solo aveva ricordato che «gli aiuti all’Ucraina sono stati votati anche da voi», ma aveva aggiunto che l’impegno di arrivare al 2% del Pil in favore della Difesa «è un obiettivo confermato dall’allora presidente del Consiglio Conte in sede Nato» nel 2018 e nel 2019.Dopo lo scoppio della guerra, risolvere il problema delle scorte è diventata — secondo il sottosegretario Perego — «una questione strategica». Non è una postura bellicista dell’Italia di centrodestra. L’anno scorso il governo del socialdemocratico Schulz annunciò lo stanziamento di cento miliardi per rinnovare le strutture militari tedesche. E il presidente riformista Macron dichiarò che «la Francia è entrata in un’economia di guerra, perciò sarà indispensabile ricostruire rapidamente ciò che serve alle nostre Forze Armate».
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
quel se conta non poco. siamo in carenza di munizioni ma gli armamenti che abbiamo, seppur pochi, sono di buona qualità. per fare un esempio, abbiamo degli ottimi elicotteri d'attacco, degli F-35 che non così tante nazioni hanno e che la Russia si sogna, in generale una buona aviazione.
certo, non siamo manco lontanamente i primi della classe, ma rispetto alla Russia come qualità non c'è paragone.
Poi, rinnovo, i tanto cattivi occidentali hanno le basi più importanti sul nostro suolo, una è tra le più grandi del mondo (Aviano), poi c'è Sigonella, Ghedi etc. non mi preoccuperei anche perché chi è che ci deve attaccare? la Russia? l'ultima preoccupazione, nel caso, sarebbe il munizionamento perché si starebbe già parlando di guerra totale.
direi che lo Stato Maggiore ha detto x, le testate (che sono quelle che darei loro) giornalistiche han detto x^n.
Si vis pacem, para bellum.
rinnovo: se venissimo attaccati dureremmo tra le 48 e le 72h. sono CERTO che lo Stato Maggiore non abbia detto solo quello. Dipende ovviamente da chi, in che modo e via discorrendo. se ti attacca la Cina puoi anche avere scorte di munizioni per 100 anni che la fine che faresti sarebbe la stessa, se ti attacca boh, l'Ungheria? basterebbe ridere.
queste sono campagne giornalistiche e basta.
che poi ci sia un problema di riappro è indubbio, ma appunto vale per tutti. vari motivi, tra i quali una domanda in forte crescita tra aumenti della quota PIL per gli armamenti di tutta la NATO, il prepotente rientro nei giochi della Germania (che investirà la quota maggiore di tutti e ha un PIL non propriamente ridicolo), la guerra in Ucraina che è stata sicuramente utilizzata per sbarazzarsi dei munizionamenti più vecchi (in scadenza o quasi obsoleti, tipo gli obici sui quali avevo già storto il naso a tempo debito e tac salta fuori che in buona parte non sono utilizzabili - gran bella figura -) in attesa, che pare lunga, di quelli nuovi.
Ultima modifica di jack9; 05/05/2023 alle 14:35
Si vis pacem, para bellum.
Le nostre forze armate purtroppo soffrono sia di mancanza di personale che di mancanze di alcuni tipi di mezzi e forniture, pur disponendo di eccellenze in diversi campi (es. Leonardo). In ogni caso dire che in caso di invasione un paese potrebbe durare "x giorni" è sempre un tipo di previsione molto difficile, anche per la natura stessa delle guerre.
Penso che ognuno di noi abbia dato per spacciata Kiev dopo solo qualche giorno, le cose però non sono andate così.
Qualche tempo fa proprio su questo tema era uscito un video del buon GioPizzi, perdonandogli il titolo un po' clickbait, ci sono cose molto interessanti sullo stato delle forze armate e sul tipo di strategie intraprese dall'Italia.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Gira un video pubblicato dalle forze armate ucraine in cui si vedono in funzione lancia razzi multipli a Bakhmut contro i russi.
Il reggimento Azov aggiunge inoltre di essere avanzato di 2.6 km durante l'assalto alle linee nemiche
L'agenzia Reuters tuttavia non è stata in grado di verificare indipendentemente il luogo e la data del video
Zelensky ha rimarcato che l'obiettivo resta quello di riprendersi tutte le terre occupate, e in tutto questo Lula si è offerto come mediatore per risolvere la crisi.
Schroeder ha partecipato assieme ai vertici dell'Afd alle celebrazioni per il 78 esimo anniversario della vittoria sovietica sui nazisti all'ambasciata russa a Berlino, scatenando numerose polemiche
si arriverà ad un momento in cui l'Ucraina qualcosa deve cedere, altrimenti vanno avanti a vita fino a che l'occidente non taglia i ponti.
il vero vincitore di questa guerra è l'America... intesa come USA. col minimo sforzo ha concorso al suicidio per i prossimi decenni della Russia.
più va avanti e più rimango convinto che questa guerra la Russia l'abbia persa subito prima e nei primi giorni dall'inizio dell'invasione.
Si vis pacem, para bellum.
Il vero vincitore di questa guerra è la Cina io direi
Si è presa la Russia ed economicamente se la mangerà per i prossimi vent'anni, eliminando così uno dei competitor mondiali. Si mostra al mondo come forza "garante di pace" in chiave antiamericana (attirando come mosche sul miele paesucoli come Brasile, Venezuela, Iran) strizzando l'occhio a tutto quel "Sud del mondo" che vede gli americani come fumo negli occhi.
Non solo: si mostra come "forte" facendo i muscoli come Taiwan e mostra come gli U.S.A. siano sempre più in declino (ormai le prossime presidenziali si terranno verosimilmente in ospizio con tanto di medici e infermieri che aiutano i candidati a parlare e a mangiare...)
Lou soulei nais per tuchi
nascita, ascesa, evoluzione, stabilità, inizio del declino, regressione, caduta.
Tutti i grandi imperi, le grandi egemonie geopolitiche, le grandi civiltà, hanno seguito questa parabola.
Oggi la Cina è sulla china che sale. La Russia non è mai salita su questa parabola.
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
Segnalibri