Kiev, l'offensiva russa si esaurirà all'inizio della primavera
L'attuale offensiva russa in Ucraina non ha fatto progressi significativi dal suo inizio lo scorso novembre e si esaurirà all'inizio della primavera: lo ha detto il capo della direzione dell'intelligence militare, Kyrylo Budanov, parlando alla tv nazionale, come riporta il Kyiv Independent. Secondo lo stato maggiore ucraino, le truppe russe stanno cercando di avanzare nei settori di Kupiansk, Lyman, Bakhmut e Avdiivka nell'est del Paese. Budanov ha riconosciuto che i russi hanno fatto "alcuni progressi" vicino ad Avdiivka, dove Mosca sta subendo pesanti perdite nel tentativo di circondare la città in prima linea a pochi chilometri dalla parte della regione di Donetsk occupata.
"Ma non è quello che si aspettavano, nemmeno lontanamente", ha commentato. Secondo Budanov, la Russia si è posta l'obiettivo di arrivare ai confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Lugansk, raggiungendo il fiume Chornyi Zherebets. "All'inizio della primavera, l'offensiva (della Russia) sarà completamente esaurita - ha aggiunto -. Noi facciamo una mossa, il nemico fa una mossa. Ora è il turno del nemico. Finirà e poi inizierà la nostra".
Mosca, 'conquistata roccaforte ucraina vicino a Bakhmut'
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che unità dei paracadutisti hanno catturato una roccaforte ucraina a nord-ovest di Bakhmut, nella regione di Donetsk (est), rafforzando così la posizione delle forze russe lungo la linea del fronte. Lo riporta la Tass. "Nella zona di Artyomovsk (il nome russo di Bakhmut, ndr), unità d'assalto di paracadutisti del gruppo tattico russo Est hanno continuato a migliorare la posizione delle unità russe sulla linea di ingaggio - si legge in un comunicato -. Hanno preso d'assalto una roccaforte ucraina a nord-ovest di Artyomovsk". Le posizioni ucraine sono state "conquistate rapidamente", sottolinea la nota, e "il nemico è stato distrutto con il fuoco di tutti i tipi di armi leggere, lanciagranate e granate a frammentazione".
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Il premier russo Mishustin: il Pil russo in crescita del 3,5-4% nonostante le sanzioni
Nonostante le sanzioni, la crescita del PIL russo entro la fine del 2023 sarà indicativamente del 3,5-4%, "un valore superiore alla media mondiale". Così il primo ministro russo Mikhail Mishustin, intervenendo alla sessione plenaria del forum digitale internazionale Digital Almaty 2024 in Kazakhstan.
Solo 3.5-4? Pensavo 35-40...
Minchiate propagandistiche a parte:
1. Trasformare un'economia "normale" in un'economia di guerra fa crescere il PIL nell'immediato, quindi visto che è esattamente quanto avvenuto e che sta ancora avvenendo ci stanno sia una crescita l'anno scorso che quest'anno. Ovviamente un'economia di guerra fa piazza pulita di parte significativa degli altri settori economici che poi saranno da ricostruire alla fine; ergo non è esattamente un investimento sul futuro (eufemismo del mese).
2. Abbiamo già parlato del fatto che le sanzioni siano aggirate da vari soggetti che usano Paesi come Bielorussia e Kazzistan vari (quindi non sottoposti a sanzioni) a fare da intermediari verso la Russia. Non a caso mentre il commercio con la Russia è crollato, quello con questi Paesi è curiosamente cresciuto (di più di un ordine di grandezza in certi casi). Vediamo quanto dura visto che gli USA sono già partiti con le sanzioni secondarie. Non so come siamo messi noi, ma non è mai abbastanza presto.
3. Siccome difficilmente le organizzazioni sovranazionali tipo FMI & C. hanno accesso ai dati direttamente di Paesi come la Russia devono stimarli magari sulla base di comunicazioni "ufficiali" da prendere molto più con le molle che in altri casi (e nel caso della Russia da quando le statistiche di dettaglio son scomparse allo scoppio della guerra).
4. Quello che dicono Mishustin, Putin, Peskov & C. vale meno della carta su cui vengono riportate...
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Tutto giusto, aggiungerei anche che l'economia di guerra contribuisce al PIL ma i numeri effettivi della produzione sono segreto militare e generalmente sono valutati al costo (anche la corruzione fa PIL!), quindi per definizione incontrollabili, possono scriverci quello che vogliono.
Ciò detto, è evidente che l'economia russa non sia collassata, ma anche se prendiamo per buoni i dati ufficiali la quasi totalità della crescita è dovuta all'aumento delle spese militari (circa 3% del PIL). Le spese militari sono ormai un terzo della spesa pubblica russa.
Sul campo militare si è capito che i russi non molleranno mai, a costo di sterminare intere generazioni di ragazzi, su quello economico come hai giustamente evidenziato tu e altri in queste ultime pagine non si è assistito a un collasso vero e proprio.
Visto però che si puntava a destabilizzare pesantemente almeno una delle due qui sopra mi chiedo: che si fa ora?
Conviene all'Ucraina cambiare strategia? (ma come, senza aiuti militari consistenti? e comunque mi sembra piuttosto tardi)
Cosa deve accadere all'interno dell'immensa dittatura russa per aumentare il dissenso a un livello di pericolo per i gerarchi mafiosi al potere? Forse orde di rivoltosi veramente alla fame e con le pezze al culo potrebbero cambiare la situazione, ma per arrivare a questo limite servirebbero anni, e il tempo non è a favore dell'Ucraina
Ultima modifica di Alexander; 03/02/2024 alle 12:06
Secondo me perchè non c'era niente da collassare
Avessero fatto scelte politiche del genere in un paese ricco e sano con un settore dei servizi come quello americano o europeo la percezione sarebbe stata diversa sia internamente che esternamente
Credo che contasse anche il punto di partenza del debito pubblico ben basso, che probabilmente tanto basso non è più
Imvho
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Ovviamente una economia fondata sulle esportazioni di materie prime è molto più resiliente, l'unica vera vulnerabilità sono le variazioni di prezzo delle materie prime stesse ma l'OPEC ha approfittato del calo dei volumi di produzione russa per tenere alti i prezzi. Tutta l'economia russa gira su quello, tutto il resto è estremamente arretrato (per esempio gran parte della popolazione non ha nemmeno il bagno in casa, per esperienza diretta quando fuori ci sono -15 non è gradevole ).
L'unico modo in cui puoi far collassare l'economia in tempi rapidi è quello di creare un forte disavanzo delle partite correnti, senza le riserve della banca centrale che sono state sequestrate non avrebbero avuto modo di contrastarlo. Non è tanto rilevante il debito pubblico da questo punto di vista ma la posizione finanziaria con l'estero, che era ampiamente positiva prima della guerra e lo è rimasta anche dopo.
Quando l'unica vera arma che hai è quello di bloccare le esportazioni di beni strategici verso la Russia (ammesso che funzionino abbastanza bene) il risultato sarebbe più un declino graduale che un collasso.
Anche per questo non ho mai capito la foga contro i brand occidentali che operano in russia, le esportazioni di prodotti di lusso o alimentari verso la Russia, se i russi vogliono buttar via valuta pregiata su beni non essenziali cavoli loro (infatti poi sono stati i russi stessi a bloccarle).
Premesso che è estremamente difficile far previsioni sull'andamento economico e sociale di un Paese in guerra (nessuno si aspettava problemi così critici ai riscaldamenti in Russia ad esempio), sono convinto da tempo che non si possa puntare su un cambio di regime senza una netta sconfitta militare. Quando hai a che fare con uno dei maggiori esportatori di cibo ed energia la capacità di soddisfare le esigenze essenziali della popolazione difficilmente verrà meno.
Al di là dello stallo della linea del fronte gli ucraini hanno mostrato grande abilità nel colpire a distanza obiettivi strategici russi con mezzi molto limitati (hanno colpito di recente impianti di raffinazione/esportazione di prodotti petroliferi vicino a San Pietroburgo e a Volgograd), su questo punto ci sono margini di miglioramento notevoli.
Anche di recente Zhaluzny ha ribadito che il fulcro della loro strategia saranno i droni, insieme a missili e aerei. Colpire le capacità produttive russe e le linee di rifornimento verso l’Ucraina (in particolare la flotta del Mar Nero e il ponte di Kerch si sono dimostrati molto vulnerabili) potrebbe determinare una svolta nel conflitto, ma per farlo gli ucraini hanno bisogno di missili a medio raggio in abbondanza e aerei oltre ai droni. Non è tardi per dare aiuti militari consistenti, bisogna vedere quali saranno le condizioni politiche (motivo per cui fino alle presidenziali USA realisticamente non si muoverà niente).
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