Ma qualcuno seriamente crede che se non ci sarà una sconfitta russa ci sia pericolo di invasione a ovest? Anche prendendo il massimo imperialismo russo dopo l'Ucraina e la Moldova forse la Finlandia, i paesi baltici rischiano, gli altri obiettivi stanno altrove (Caucaso, Asia centrale). Allarmare la gente in Italia, Francia, Germania serve solo per poi giustificare l'escalation. Io l'ho detto, non vedo come si possa evitare in futuro uno scontro diretto se il fine è sconfiggere la Russia o addirittura far cadere il regime e devono preparare il terreno. Prima o poi l'Ucraina finirà gli uomini da mandare al fronte e con le sole armi ci fanno poco anche se li armi fino ai denti e a quel punto non si potranno certo tirare indietro, forse lo potrà fare Trump ma parliamo di uno che dopo aver perso le elezioni ha di fatto tentato un golpe, anche lo facesse nessuno lo seguirebbe.
Macron magari ha sbagliato i tempi e ancora è presto ma prima o poi ne vedremo sempre di più di dichiarazioni del genere, specie se l'Ucraina dovesse continuare a soffrire sul fronte e non riuscire a organizzare un'offensiva efficace in estate quando gli arriveranno gli aerei da guerra dai paesi NATO con cui Zelensky pare convinto di poter svoltare la guerra (ma lo era pure l'estate scorsa con i carri armati e abbiamo visto come è finita).
Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.
I 450mila derivano dalle dichiarazioni ucraine? Io ho letto stime più verosimili da parte del Pentagono, basate anche sui testamenti redatti in Russia negli ultimi anni, che parlano di circa 70mila morti tra le fila russe. Questo perlomeno era la stima che si faceva tra fine del 2023 e primi del 2024, poi non ho più cercato.
Il pericolo non è magari l'invasione ad ovest oggi, ma un futuro di instabilità per l'Europa le cui conseguenze tra decenni non possiamo conoscere. In pratica staremo mettendo il terreno fertile per un futuro conflitto (non possiamo escluderlo, viviamo in tempi di pace ma l'umanità da sempre ha vissuto più in guerra che in pace e sono certo che di guerre sull'Europa, anche in Italia, ne vedremo ancora nei prossimi millenni, è impossibile che questa pace possa durare in eterno), terreno che già è minato dal cambiamento climatico, dalle migrazioni e da altre questioni, divisioni e aggiungo dalla dimenticanza storica di cosa sia significata la seconda guerra mondiale poichè le generazioni che la vissero sono ormai prossime a scomparire del tutto. Quando qualcosa di tragico cade nell'oblio, anche se resta nei libri di storia, è sempre un problema perchè chi resta non sa cosa significa aver provato quelle atrocità, le legge asetticamente su un libro, o le vive attraverso i film, ma non avendone esperienza non sa porre un freno a quella parte animalesca e istintiva che potrebbe portarlo nuovamente sull'orlo della catastrofe.
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quoto, specie ora, molte volte quando parlo con alcune persone mi danno l'impressione che vivano in una sorta di cartone animato, sarà che io giro per boschi e vivo in campagna, ma a volte è come se alcuni non avessero contattato con la realtà o con ciò che ne può scaturire
"E che prosegua così, muoiano le retrogressioni da Est: avanzi l'Atlantico"
Heinrich (16 ottobre 2023)
Non sono obiettivi realistici perché non ne hanno la forza, ma a livello ideologico e di propaganda i media russi supportano questa idea (incluso contestare la cessione dell'Alaska agli USA).
C'è anche la versione più aggressiva dell'imperialismo russo senza confini che ambisce a conquistare il mondo, ma non l'ho citata perché al momento è più una frangia estremista tollerata dal regime che una posizione con qualche riconoscimento ufficiale. Lo scorso anno avevo anche postato qui il video delirante di uno dei collaborazionisti ucraini nominato dai russi sindaco di una città che esprimeva esattamente questa ideologia.
Che poi non è nemmeno così assurda in prospettiva storica, gli imperi storicamente erano fondati esattamente sull'ambizione di sottomettere tutti i popoli troppo deboli per difendersi, anche gli imperi coloniali europei.
non dobbiamo rassegnarci ma dobbiamo cercare di perseguire tutti i canali di mediazione in modo da raffreddare la situazione invece che scaldarla,accettando inevitabilmente e pragmaticamente anche dei compromessi,cosa che prima o poi inevitabilmente si farà.Purtroppo questa forza è in mano anche a despoti paranoici o a regimi a dir poco siscutibili,vedi la cina,e anche la più grande democrazia del mondo,cioè gli usa,da decenni perseguono politiche o promuovono azioni sul piano strategico,politico e militare che magari sono e sono state funzionali anche al nostro paese di coccio e alla parte geopolitica del mondo alla quale(fortunatamente)apparteniamo,ma che di etico hanno ben poco.La realpolitik insomma,che purtroppo o per fortuna alla fine ha sempre ragione.
Sono solo normalmente preoccupato per la sorte di questo pianeta e dei miei figli(ed eventuali nipoti se ne avrò),non certo per me stesso che ormai la mia vita l'ho fatta e mi sto adoperando per non allungarla eccesivamente(nonostante sia ancora passabilmente uno sportivo,bevo grappa,vado in moto e faccio spesso altre attività abbastanza pericolose)Scherzo per dire che personalmente non ho più troppo da temere per me,non mi spediranno sul fronte ucraino,ho solamente a cuore le sorti dell'umanità.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Gli ucraini stimano quasi 450 mila perdite inclusi i feriti gravi, i morti sarebbero poco meno di 200 mila.
70 mila sarebbe una stima estremamente bassa, anche rispetto alle altre stime di fonte americana e inglese.
Io sui testamenti sono molto dubbioso, i russi hanno fatto combattere soprattutto morti di fame che non avrebbero avuto grandi eredità, inoltre ottenere la dichiarazione di decesso quando non c'è il cadavere è molto difficile e i russi non si preoccupano troppo di raccoglierli. Quindi una stima del genere è probabilmente per difetto e sicuramente molto ritardata rispetto alle perdite reali.
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