Comvne scritto in alfabeto latino si legge esattamente come è scritto, cioè "comune" in alfabeto italiano, perché nel latino u e v condividono lo stesso segno. E' il latino ecclesiastico che ci ha abituato a traslitterare, i latini probabilmente non avevano problemi a distinguere.
Analogamente, Paestum lo leggevano come lo scrivevano, cosi come Caesar, che poi è stato storpiato, ma era esattamente Càesar...
Il fatto è che ci accorgimao che ogni lingua per convenzione usa degli scarabocchi propri per indicare i propri suoni, solo quando sbattiamo il naso sul cirillico, e ci spiegano che Mockba non si legge "mocba" ma Maskvà (non uso volutamente il fonetico, per capirci meglio).
L'idea che lo stesso segno grafico possa avere valore diverso a seconda delle convenzioni linguistiche, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello.
Eh già, sono gli altri che "sbagliano" a leggere...
Ma cosa c'entra poi tutto questo?
Una cosa è sapere una lingua; un'altra non sapere nemmeno la propria lingua, tanto da infarcirla di termini che non si sanno nemmeno pronunciare bene.
Ma qualcuno ha presente i modi orripilanti con cui vengono dette certe parole anglosassoni dai giornalisti??? ... a quel punto, è molto più elegante usare il termine equivalente italiano, che non certi orrori indecifrabili...
Mi permetto di portare la mia testimonianza. Mi sono laureato in ingegneria meccanica, dopo aver frequentato il Liceo classico. Ho sempre convissuto benissimo con questa mia "doppia natura", se così si puo' dire. E trovo davvero triste che il tutto si sia ridotto ad uno "scontro di civiltà", come peraltro si evince dalla testimonianza di Edo nelle primissime pagine del post.
Ritengo che anzi, l' aver avuto la fortuna di approfondire sia gli aspetti umanistici che scientifici (grazie anche a docenti di primissimo ordine in entrambi i settori), mi abbia dato una visione completa. Banale quanto volete, ma realistico.
Ciao.
ps: potrei concludere, con un altrettanto banale: esperienza che mi sento di suggerire a tutti quelli che lo vorrebbero fare ....![]()
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Sto seguendo con molto interesse questo 3D e come sempre il tuo intervento brilla per equilibrio.
Ho sempre creduto anch'io che possano, anzi debbano convivere aspetti umanistici e scientifici.
Il tuo suggerimento, non potendolo attuare personalmente, vedrò di proporlo a chi di dovere quando sarà ora...
Grazie vecio!
![]()
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Casca praticamente a fagiuolo!
Trovato qui anche se sarebbe meglio leggere il rapporto alla fonte come sempre.
Gli universitari italiani sono più "umanisti" Scarsi invece nelle materie scientifiche - Repubblica.it
Mi ha colpito questo passaggio.
In generale, i risultati più elevati nei test vengono ottenuti dagli studenti di Medicina, seguiti da quelli di Matematica, Fisica, Statistica e Psicologia. Secondo l'Anvur questo potrebbe dipendere dal meccanismo di selezione con accessi programmati nazionali (Medicina) o locali ma estesi al 100% dei giovani (Psicologia) o di autoselezione (Matematica-Fisica-Statistica) dove entra chi ha i voti di diploma più alti. I risultati peggiori sono quelli degli studenti iscritti a Scienze della Formazione primaria, ovvero coloro che diventeranno maestri e maestre.
Una garanzia perchè in futuro i risultati migliorino insomma!![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ti spiego l'unico motivo per cui tutti di stanno dando contro (mi permetto di darti del tu). Non sei informato sui fatti e di conseguenza non è che la tua opinione conti meno della mia, ma semplicemente è più lontana dalla realtà dei fatti. Non è nulla di personale. Per fare un paragone meteo, è come se ci fossero 25 gradi e tu stessi dicendo a tutti che fa freddo. Sì, è vero, ci sono casi in cui sei sudato o hai la febbre e hai un po' freddino a quella temperatura, ma la normalità dei fatti porta la maggioranza delle persone ad affermare che 25 gradi è caldo.
Come hai fatto notare, e come già scritto da Mad, mica si può pretendere che i tuoi parenti parlino americano perfettamente. Non lo parlo perfettamente manco io. Ma sono sicuro che "io sono" o "ciao prosciutto" non ha mai rappresentato un problema per nessuno dei tuoi parenti, e nemmeno per me. Così come i tuoi parenti tutti sanno benissimo che una cosa è il suono e una cosa è la scrittura. Ma lo sai quante volte sbaglio accento sulle "e" in italiano venendo dal bresciano? Eppure sono nato in Italia.
Tornando quasi in topic credo che un problema di fondo sull'insegnamento dell'inglese sia innegabile (chiedo a Mad se può confermare): io in qualunque parte del mondo trovo che gli italiani conoscano la grammatica inglese (ovviamente quelli che hanno studiato in modo serio) meglio della media ma parlino e capiscano peggio della media. Dato che l'inglese di base per le comunicazioni scritte in business è abbastanza rapido da imparare, perché diamine non si sbilancia un po' l'insegnamento della lingua verso l'ascolto e la pronuncia? Io penso che attualmente la mia grammatica sia peggiore di quella della quinta liceo, ma conosco un'infinità di parole in più (di alcune delle quali manco conosco lo spelling) e ovviamente non ho più alcun problema di comprensione.
#NousAvonsDéjàGagné
A volte le coincidenze sono pazzesche. Ho appena scritto un post sull'inglese con le difficoltà di pronuncia, si sta parlando di "i" e "ai" e di francesi che non vogliono (o non volevano) farsi "invadere" dall'inglese.... E cosa mi leggo sul muro del parcheggio? Con tanto di errore in bitchAdoro le società multiculturali e l'evoluzione delle lingue.
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#NousAvonsDéjàGagné
Qual è il campione di riferimento? Perchè così a orecchio la cosa non mi sorprende: a scuola (che sia la normale scuola dell'obbligo, Dio ce ne scampi, o una scuola dedicata) fai poche ore e in quelle poche ore studi la grammatica e parli il giusto (in un contesto in cui col compagno di banco poi parli in italiano...); le regole poi ti rimangono, ma il parlato (e l'ascoltato di conseguenza) se non lo pratichi ti saluto...
E non c'è verso: o ti ci immergi o la difficoltà restano anche se si conoscono alla perfezione le regole.
Quanto al vocabolario peggio di andar di notte... Lo considero il mio tallone d'Achille e pure infiammato.![]()
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