Climi caldi e freddi, per come usati qui sopra, sono definizioni del tutto errate. Piuttosto distinguiamo tre fasce, tropicale/equatoriale, temperata, ed artica/antartica. Sono generiche? Certamente: nel temperato ci finisce un po' tutto da 30°N a 60°N e oltre; climi umidi e secchi, oceanici e continentali, freschi/freddi e subtropicali. Tuttavia, per capire lo sviluppo delle civilta', non dobbiamo pensare solo al nostro concetto di caldo/freddo, ma anche all'alternarsi delle stagioni e ad altri fenomeni naturali. Non e' un caso se la rivoluzione agricola della Mezzaluna Fertile ha potuto diffondersi tanto in Europa quanto nel Nord Africa, e lo stesso dicasi per le antiche civilta' mediorientali che, di passaggio in passaggio, hanno dato vita alle civilta' moderne. Spero di essere stato chiaro, pur se molto sintetico.
Quanto allo sviluppo odierno, direi due cose:
1) va bene "clima temperato" come sopra, ma non "clima freddo"; California, Texas, sud-est degli USA, Giappone meridionale, Australia, tanto per dire le zone non proprio fredde che possiamo considerare piuttosto ricche;
2) ormai, dopo millenni di sviluppo, siamo ben lontani dal farci influenzare dal solo clima, che e' ormai un attore secondario in molte attivita'; la religione, la filosofia, la scienza, le capacita' industriali, mercantili e finanziarie, e tanto altro, sono quello che ha stabilito chi ha finora "vinto" la corsa tra le civilta', da questo punto di vista.
Riguardo l'Australia, che ha un clima temperato caldo e che quindi fa eccezione rispetto alle nazioni con climi temperato fresco o freddo che hanno conosciuto un forte progresso nel 19° e 20° secolo e tuttora, v'è da aggiungere che il suo sviluppo è dipeso proprio dal fatto di essere un continente nuovissimo ancora totalmente vergine da sfruttare e che non è stato saccheggiato dagli inglesi quanto popolato da essi. Gli inglesi hanno portato tutte le loro conoscenze che erano all'avanguardia come impero coloniale e grazie alle risorse del sottosuolo sterminate hanno innescato lo sviluppo e favorito il reddito pro capite alto che segna oggi la nazione. Buona parte delle esportazioni australiane sono ricoperte dalle attività estrattive di carbone di cui è ricchissima, poi zinco,bauxite, rame,oro,diamanti, piombo,nickel ecc. Le minere a cielo aperto sono frequenti in Australia. Le rocce più antiche, particolarmente ricche di minerali, in Australia si trovano spesso in superficie: è lo Scudo Australiano che affiora. In questi casi non c'è bisogno di scavare gallerie sotterranee per raggiungere il minerale, come accade frequentemente in altre parti del mondo (per esempio in Europa)
Mi ero sempre chiesto come mai l'Australia,che io giudicavo una scatola di sabbia e basta,potesse avere un alto reddito pro-capite,ora ho capito.Però resta il fatto che altri in contesti geografici,pure dotati di materie prime,abitati da altre popolazioni,invece il progresso non è arrivato.Quindi per me è molto importante anche il popolo che abita un certo territorio,per innescare progresso e civiltà tecnologica.Le società anglosassoni,di solito sono sempre riuscite a creare alti standards di qualità della vita,dovunque siano andate.
Tutto è dipeso dalla colonizzazione europea
Luoghi caldi -> possibilità di enormi colture di prodotti "diversi" da importare in madrepatria (tabacco, caffè) -> sfruttamento -> sottosviluppo: Centro e Sudamerica, Africa.
Luoghi temperati -> luoghi non da sfruttare, ma da viverci -> sviluppo: America del Nord, Nuova Zelanda.
Fa un pò storia a sè l'Australia poichè, nonostante sia un luogo mediamente caldo e in gran parte arido, è un intero continente che non si poteva prestare alle colture estensive. E' stato quindi scelto dagli europei come luogo dove viverci, e non posto da sfruttare.
Lou soulei nais per tuchi
In Michigan dove le temperature in inverno vanno parecchio sotto lo zero i senzatetto ci sono eccome...
Sono d'accordo anch'io che il clima non basta a categorizzare queste problematiche.
Però, sono anche 4 gatti gli australiani, comunque, rispetto al territorio, e anche in Nuova Zelanda è così (3 milioni di abitanti su un territorio che è più del 2/3 dell'Italia).
Iltre, le aree più abitate in Australia sono comunque quelle nelle zone temperate a sud
1) Il colonialismo è però stato mosso dalla esigenza di trovare in altre zone quello che in patria non si poteva produrre a causa del clima. Muoversi, commerciare, incontrare nuove culture, contribuiscono ad aprire la mente di un popolo.
2) Inoltre un clima ostile imponeva alle persone di organizzarsi il lavoro in base ai tempi stretti dettati dalla natura, ottimizzandoli al massimo (cosa molto utile nella economia moderna). Proprio questo in altre epoche faceva selezione su quelli meno adatti a vivere a quelle latitudini.
3) Ma una delle cose più importanti è quella che le terre del nord sono state sempre meno appetibili per i conquistatori, rispetto a quelle più fertili e dotate di climi più temperati. Un popolo sottomesso da un'altra potenza, peggiora sensibilmente la propria cultura.
Un discorso simile può anche essere fatto all'interno della stessa Italia e io vengo da una regione in cui da una civiltà molto evoluta, come quella nuragica, che forse peccava nella scarsa mentalità colonialista, si è passati a una dominazione, da cui è partito un declino che va tutt'ora avanti.
www.sardegna-clima.it sito dedicato alla climatologia e meteorologia della Sardegna.
le civiltà soprattutto quelle che dipendevano dall'agricoltura evolvevano grazie soprattutto alla capacità di sfruttare e irregimentare le risorse idriche indipendentemente dal fatto che fossero a sud o a nord del mondo, quindi la regolarità e la quantità delle precipitazioni erano essenziali, non per nulla le maggiori divinità erano celesti
.In quanto alla solidarietà tra individui il punto 2 di Andremurgi spiega perchè in società come quella degli Inuit sia fondamentale l'ottimizzazione delle risorse, del tempo e soprattutto la cooperazione tra tutti i membri del gruppo.
La solidarietà è tanto più forte quanto il gruppo sociale è più piccolo, mentre tende a disperdersi nelle grandi città con milioni di abitanti
Ultima modifica di Edonati; 06/07/2014 alle 19:12
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