La storia dice esattamente il contrario. Se tutti pagassero avremmo più spesa pubblica e più tassazione ancora.
Basta osservare questo grafico. All'aumentare del gettito ottenuto dall'Erario aumenta la spesa pubblica. E a seguire la pressione fiscale. Dal 2005 al 2012 il gettito dell'erario è cresciuto di circa 150 miliardi. La spesa ha fatto altrettanto. E la pressione fiscale è cresciuta di altri 4 punti.
spesa pubblica e entrate statali..jpg
Se si da ai politici altri soldi questi li spendono in clientelismi e favoritismi vari. Altroché calo delle tasse.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ti ha risposto cmq già Josh sull'altro 3d, la fai troppo tragica.
Non mi sembra che in Europa si è inondato il mercato di soldi come stanno facendo USA e Giappone da anni (quest'ultimo con risultati pessimi per altro, e gli USA non stanno affatto crescendo per aver inondato il mercato di dollari)
Fede secondo se avessimo un bel rendiconto di quello che paghiamo in tasse nessuno avrebbe nulla da dire e qua mi collego al tuo discorso che più tasse equivale a più spesa pubblica.
Comunque che la pressione fiscale sia arrivata ad un livello insostenibile è chiaro a tutti e in prospettiva vedo ulteriori rialzi dato che i gettiti derivati dalle partite Iva verranno sempre meno (ergo di sto passo prevedo altre chiusure di aziende artigiani e lavoratori indipendenti)
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Domenico sa bene come la penso e la mia opinione sia sull'Euro che sulla politica monetaria di Draghi, inclusa l'accelerazione espansiva di Giovedì, è immutata.
Occhio che comunque non serve necessariamente immettere denaro a pioggia per distorcere l'economia...in verità capisco che la mia posizione di assoluta contrarietà al monopolio della banca centrale sia un po' estrema, x quanto secondo me giustisima, per cui non voglio convincere nessuno, ognuno la pensi come preferisce.
Appunto il mio discorso è che la realtà è l'inverso di quanto vien propagandato. Nel contesto attuale l'evasione fiscale è una forma di sopravvivenza per molte realtà contro la tirannia dello Stato. Vuoi diminuire l'evasione fiscale e l'elusione e ottenere maggior gettito? L'unica cosa da fare è ridurre le aliquote in particolare IRAP,IRES e IRPEF, le peggiori a livello di impatto sul sistema produttivo. La curva di Laffer, ch è talmente semplice che la capirebbe anche un bambino, dice essenzialmente questo. Ovvio che poi tagliando le tasse in una fase successiva dovresti tagliare anche la spesa (e per questo se ne tengono alla larga). Attenzione: non sto dicendo che dopo l'evasione scomparirebbe, sto dicendo però che una buona fetta di evasione e di elusione è legata a questo.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ragazzi la classe dirigente, i politici, non sono altro che lo specchio della nostra società... è la società italiana che è marcia e corrotta fino all'osso (con questo non dico che lo siano tutti ma tanti), voi credete davvero che se cambiassimo tutti i politici che ci sono adesso le cose andrebbero meglio? quelli che metteremmo al loro posto farebbero le stesse identiche cose!!! In Italia c'è scarso senso civico, la mentalità è quella che è (poca serietà, menefreghismo, fregare il prossimo, disonestà, egoismo diffuso, ecc).
Ennio di Prinzio un paese normale è quello in cui la società (e non solo la classe dirigente) è mediamente onesta e capace (vedi ad esempio Svizzera o paesi scandinavi), in questo caso di conseguenza anche la tassazione è normale (o in certi casi abbastanza alta ma con servizi all'avanguardia) perché sia i cittadini che la classe dirigente (che non sono altro che cittadini eletti da altri cittadini) fanno il loro dovere! (cioè i cittadini pagano quello che devono pagare e i governanti amministrano senza sperperare inutilmente e sprecare soldi pubblici della collettività).
In caso contrario si crea un circolo vizioso difficile da debellare, come sta succedendo in Italia.
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Guarda meteo_vda_82,il tuo post ricalca esattamente il mio pensiero,in linea generale (tanto è vero che mi troverei molto meglio a vivere e lavorare in un paese scandinavo,anglosassone,o ancora meglio germanico).
Tuttavia continuo a credere che gli italiani siano anche fatti di gente onesta,capace e laboriosa,oltre che geniale,ma purtroppo diluita con molta gente che ha invece i difetti che tu elencavi.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 25/01/2015 alle 14:56
Attenzione a "celebrare" il funzionamento e la macchina statale di ordinamenti esteri dove - quello è vero - possiamo anche trovare una classe dirigente mediamente onesta (addirittura irreprensibile, in molti casi) la quale, però, è garante di un sistema corrotto e marcio (e mi riferisco all'ambito economico-finanziario, da cui tutto dipende) istituzionalizzato dalle leggi e dai regolamenti interni agli istituti di credito. Tali stati, spesso ammirati e citati come esempio, hanno le casse piene di denaro frutto di proventi illeciti. Soldi che sono arrivati ed arrivano anche dall'Italia (con inimmaginabile abbondanza, altro che il nero del piccolo imprenditore) ed accolti- all'estero - con sommo piacere. Tutta ricchezza sottratta al nostro paese dove leggi severe impediscono, di fatto, il riciclaggio di denaro sporco ed i fondi neri (ovviamente quelli importanti, di un certo peso) non possono essere accantonati.
Un esempio tangibile per comprendere bene il tutto? Pensate alla vicenda dell'Ilva di Taranto ed agli immani costi per la bonifica del sito. Chi pagherà? Leggete l'articolo che segue e fate, a freddo (o anche a caldo, a seconda dei gusti meteo) le vostre considerazioni:
Ilva, sbloccati i fondi per il risanamento i tempi restano incerti
— Gianmario Leone, TARANTO, 29.10.2014
Taranto. Il ricorso dei legali di Adriano Riva potrebbe rallentare l'operazione
La decisione del gip di Milano Fabrizio D’Arcangelo, che ha accolto l’istanza con la quale il commissario dell’Ilva Piero Gnudi lo scorso 11 settembre chiese lo sblocco delle risorse sequestrate in via preventiva al gruppo Riva nel maggio 2013 dalla magistratura milanese per trasferirle nelle casse dell’Ilva, pari ad 1,2 miliardi, apre nuovi scenari nell’intricata vicenda del siderurgico tarantino. Il sequestro era stato disposto dallo stesso gip su richiesta dei pm Clerici e Civardi: nell’ordinanza di sequestro si leggeva che i fondi «costituiscono il provento dei delitti di appropriazione indebita continuata e aggravata» da parte degli indagati «ai danni della Fire Finanziara spa (oggi Riva Fire), di truffa aggravata, infedeltà patrimoniale e false comunicazioni sociali, oltre che di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e di trasferimento fraudolento di valori».
La richiesta di Gnudi si è resa possibile in quanto il 21 agosto è entrata in vigore la legge «Terra dei Fuochi», con la norma che prevede la possibilità di utilizzare i fondi sequestrati in procedimenti diversi da quello per reati ambientali, per il risanamento degli impianti dell’Ilva. Il tutto può avvenire a fronte della richiesta del commissario: la legge impone al giudice di trasferire all’impresa le somme sottoposte a sequestro, entro il 31 dicembre 2014. Per questo il gip di Milano ha respinto l’opposizione avanzata dai legali di Adriano Riva di presunta incostituzionalità della legge «Terra dei Fuochi», sostenendo che sussistono «tutti i presupposti per procedere al trasferimento previsto dalla norma»: i fondi potranno essere utilizzati per il risanamento ambientale dell’Ilva. Il gip ha disposto che i beni sequestrati siano convertiti in azioni «a titolo di futuro aumento di capitale» dell’Ilva, spiegando
che «le azioni di nuova emissione dovranno essere intestate al Fondo unico giustizia e, per esso, al gestore ex legge Equitalia Giustizia spa».
La decisione del gip di Milano è stata accolta con entusiasmo sia da Gnudi che da governo e sindacati.
Fino a ieri proprio la mancanza di risorse era alla base del mancato avvio dei lavori previsti dall’Aia del 2011 riesaminata nel 2012 e rivista nei tempi di attuazione dal Piano ambientale approvato in aprile dal governo. E l’ingente somma prevista per i lavori è stata sino ad oggi uno dei maggiori ostacoli nella trattativa con i possibili nuovi proprietari dell’Ilva (con in pole i gruppi ArcelorMittal e Marcegaglia), con i quali Gnudi è in trattativa da mesi.
In tanti però dimenticano una serie di circostanze che potrebbero mandare all’aria i piani di Gnudi e del Governo. In primis, il quasi certo ricorso dei legali di Adriano Riva nei confronti della decisione del gip, che potrebbe congelare la situazione a lungo. Entrare in possesso dei fondi sequestrati, poi, è tutt’altro che agevole: non a caso ieri a Roma Gnudi ha incontrato il ministro dell’Ambiente Galletti, mentre gli avvocati Ilva hanno contattato gli uffici del gip D’Arcangelo.
Il «malloppo» si trova nelle casse delle banche svizzere Ubs e Aletti (gruppo Banco Popolare) ed è intestato ad otto trust domiciliati sull’isola di Jersey, paradiso fiscale sotto la sovranità della corona inglese. Le risorse liquide ammonterebbero a non più di 800 milioni. Non sarà un’operazione semplice ottenere quelle risorse per poi farle confluire nel Fondo gestito da Equitalia. Infine, lo Stato con questa operazione interviene nella gestione di un’azienda privata anche se commissariata, ledendo il principio europeo della concorrenza leale. E non risarcisce Taranto e i tarantini del danno e del dolore protratto in decenni di inquinamento.
il manifesto
1,2 miliardi di euro
Dio salvi l'amata Regina e conservi, nel bene e nella pace, UBS.
E questo è solo un esempio tra gli infiniti ... .
Ultima modifica di Senmut; 25/01/2015 alle 20:01
C'è una differenza fondamentale: se è vero che non si può costruire edifici all'infinito visto che la superficie in cui appoggiarli non lo èper le auto il discorso è diverso. Le auto si cambiano di continuo; e se è sicuramente vero che il parco circolante non può (altrettanto) aumentare all'infinito è però vero che quelle in circolazione si sostituiscono regolarmente. Ergo si raggiungerà un punto di equilibrio e a quel punto anche ai costruttori di auto toccherà scannarsi sul serio.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Colgo questo passaggio per alcune considerazioni.
Premessa: sono del tutto solidale con chi prova a fare impresa in questo Paese. Oramai è al limite del Donchisciottesco, quindi a maggior ragione.
Però non mi si venga a dire che l'evasione è figlia delle aliquote.
1. Studi empirici mostrano che tutto sommato la quota evasa è abbastanza indipendente dall'andamento della pressione fiscale (ne sono stati citati nel 3d "economico").
2. Qui da noi c'è sempre stata anche in periodi di non crisi
3. E' sicuramente vero che lo stato prolungato di crisi genera quella che adesso si chiama "evasione di sopravvivenza", ma...
Il "ma" è il seguente: se non ce la si fa a tirare avanti da autonomi il "povero" ghetto è costretto a chiudere. E tutti a consigliargli di guardarsi attorno, darsi da fare, tessere contatti ecc. ecc. ecc. perchè la manna non piove del cielo.
In compenso però siccome c'è la crisi, la tassazione è alta, ci sono sprechi inenarrabili in una PA di cialtroni ecc. ecc. ecc. allora ahimè un po' tocca evadere...
Ma... Evadere non è forse un bellissimo modo alternativo di tirare avanti mediante manna dal cielo dove il cielo in questo caso è, molto prosaicamente, il culo di chi invece le tasse le paga per amore o per forza?
Come mai per ghetto vale il darsi da fare, guardarsi attorno in settori non propri perchè in fondo mercato di qualcosa c'è sempre, mentre altri devono poter tirare avanti evadendo? Non ci sono forse comunque spazi di mercato?Non necessariamente in Italia; nè come impresa nè come lavoro autonomo nè come lavoro dipendente.
Può sicuramente essere.
E' sufficiente come giustificazione? Che succede iterando il ragionamento e, una volta che è diventato prassi accettata, ricominciare "alzando la soglia"?![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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