Lavorare 13 ore al giorno per 30 Euro

[alexeia]

Secondo me dipende dal tipo di lavoro, e dal campo più in generale.

Non discuto che non si possano avere "aziende" formate solo da non laureati.
Questo equivarrebbe a dire che l'università va potenziata e il maggior numero possibile di persone dovrebbero frequentarla.
Che è l'esatto contrario di ciò che invece sostengo.
Paradossalmente, esistono attività in cui un laureato è solo dannoso, perché non adatto, non formato per quello (quindi imbranato, quindi inefficente etc. etc.).

Resta il fatto che i campi in cui è richiesta una "specializzazione" di tipo universitario sono molteplici, e quindi stravolgere la preparazione cosiddetta "teorica" dell'università attuale mi sembra un "gettare l'acqua sporca col bambino dentro".

Riassumiamo i termini, giusto per non deragliare dalle affermazioni iniziali di questo ramo secondario del 3D:

- l'università forma solo ricercatori per l'università stessa: secondo me, no

Gran parte dei brevetti e delle novità tecniche messe a punto nel campo chimico, medico, farmaceutico, metallurgico, alimentare etc. etc. nascono nell'industria e non nell'università, perché anche l'industria fa ricerca, e quindi richiede persone formate a fare ricerca. Poi magari le inserisce in una propria formazione specialistica interna, però per fare questo deve prima avere persone con le basi da cui partire.
Quindi l'università sforna ricercatori anche per l'industria di punta.

- l'università dovrebbe insegnare entrando nel mondo del lavoro / si impara lavorando e non imparando dati e teorie: questo secondo me è valido o non valido a seconda dei campi.

Dipende dalla complessità del lavoro, e quindi dal bagaglio di nozioni che esso richiede.

Di base, in ogni lavoro concorrono: esperienza lavorativa (el) + nozioni pregresse (np).

Agli inizi el = 0, mentre 0 < np < k,

dove k è un valore che varia con il tipo di lavoro

(prendiamo per ipotesi che la persona "formata" abbia effettivamente acquisito tutta la quantità k di nozioni. Discutere sulla selettività del sistema, e sulla capacità di dire in faccia allo studente: non sei preparato, torna la prossima volta, è un'altro argomento).

Allora, esistono chiaramente lavori in cui k = 0, quindi facilmente tutte le capacità saranno acquisite sul campo. Ad esempio, una casalinga che scopa il pavimento di casa, impara facendolo, perché gli accorgimenti tecnici che possono migliorare la sua prestazione sono minimi, e acquisibili per esempio diretto (ovvero, non deve studiare le caratteristiche aerodinamiche e i moti turbolenti indotti dalla scopa sullo strato d'aria rasoterra per riuscire a spostare la polvere in maniera efficiente).

Al crescere di k, aumenta però anche il valore di ep necessario per eguagliare np.
Ovvero si va verso lavori in cui effettivamente le nozioni pregresse sono una quantità tale da divenire significative nella capacità di svolgere efficientemente quel lavoro.

Torniamo alla pratica.
Un medico deve imparare un sacco di nozioni, prima di passare all'esperienza sul campo. perché sul campo potrà avere davanti le situazioni più impreviste, e dovrà saperle fronteggiare.
Analogamente se progetti infrastrutture sul territorio. O se cerchi risorse minerarie strategiche. O se... se... insomma, parlo per i campi che conosco, e non pretendo di estendermi a quelli che non conosco; ma presumo che ce ne siano altri, o per lo meno, non posso escluderlo.
Preferisco sempre un medico che, davanti a una nuova sintomatologia dica "fico, l'avevo studiata sui libri... ma allora esiste veramente!", che non uno che dice "e questa, che c**** è?". Il primo saprà tirare fuori dallo scaffale l'inutile libro su cui aveva studiato quell'inutile nozione, aprirlo, ripassare; il secondo inizierà a fare analisi a caso, senza avere idea di dove andare.

- l'università dovrebbe restare per quattro gatti che poi assorbe all'interno del suo staff: più o meno lo spirito di alcuni interventi.

Questo significa presupporre che tutti quelli che iniziano il percoso formativo arrivino in fondo avendo sviluppato il top delle capacità. Questo non è vero. In qualsiasi campo in cui si cerca la prestazione di punta, si crea il vivaio, da cui poi, a giochi fatti (formazione in stato avanzato) verranno fuori uno o due campioni.
Per avere un cannoniere, quanti vivai di pulcini di squadrette di provincia vengono tenuti d'occhio e alimentati? Quante ragazzine si illudono danzando e allenandosi, per avere non dico una prima ballerina, ma per entrare nel corpo di ballo della Scala? Quanti medici si sfornano per trovare un cardiochirurgo di livello internazionale? quanti fisici, quanti scrittori etc. etc.
Insomma, se si vuole che l'università continui ad avere ricercatori validi, essa deve produrre, come effetto collaterale, un vivaio di laureati medi, che peraltro servono in altri campi extra università.

Il problema è semmai studiare come garantire che questi laureati medi sappiano veramente il loro mestiere, e non siano lì per caso.

[Alessandro(Foiano)]

Nessuno ha scritto che l'università forma solo ricercatori per l'università stessa,

ma che forma ricercatori o comunque un particolare cammino che deve essere chiaro e che secondo me non lo è a

molti.

Ritornando IT:

hai 22 anni, diplomato Perito Elettronico e hai gia qualche esperienza lavorativa alle spallle,

troverai presto un lavoro che ti piacerà e ti darà soddisfazioni.

[FunMBnel]

Nella ditta dove lavoravo fino a qualche mese fa ero l'unico laureato su un totale di 38 persone: tra questi gente che ha fatto carriera, gente nel settore da anni, gente che gestiva sotto di se team di 5-6 persone, responsabili, quadri e persino i capi...insomma l'azienda era nata e cresciuta senza nemmeno un laureato...ergo il lavoro di squadra, la capacità di organizzazione e la gestione delle situazioni che ne sono scaturiti nulla hanno mai avuto a che vedere con l'università...oltre al fatto che l'unico laureato era quello che prendeva meno di tutti

E quindi? Non mi pare che il ragionamento di alexeia escluda a priori la possibilità di esistenza di simili esempi.
In compenso non si possono trarre conclusioni su come sarebbe andata la stessa azienda ove gestita da personale differente, se avesse assunto un tipo di personale differente ecc. ecc. ecc.
Senza dimenticare il principio di Peter.

[Alessandro(Foiano)]

Non mi pare che il ragionamento di alexeia escluda a priori la possibilità di esistenza di simili esempi.

esclude che un diplomato possa raggiungere i soliti risultati di un laureato.

[robbs]

E quindi? Non mi pare che il ragionamento di alexeia escluda a priori la possibilità di esistenza di simili esempi.
In compenso non si possono trarre conclusioni su come sarebbe andata la stessa azienda ove gestita da personale differente, se avesse assunto un tipo di personale differente ecc. ecc. ecc.
Senza dimenticare il principio di Peter.

e quindi è ridicolo il sentire comune del giorno d'oggi per cui se dopo le superiori non vai all'universtà non avrai un futuro

[fabry72]

e quindi è ridicolo il sentire comune del giorno d'oggi per cui se dopo le superiori non vai all'universtà non avrai un futuro

É però dimostrato che se vai all'università guadagnerai di più.

[Alessandro(Foiano)]

É però dimostrato che se vai all'università guadagnerai di più.

se vai a fare il rettore sicuramente con quei salassi che pagano gli studenti...

[Fede85]

Nella ditta dove lavoravo fino a qualche mese fa ero l'unico laureato su un totale di 38 persone: tra questi gente che ha fatto carriera, gente nel settore da anni, gente che gestiva sotto di se team di 5-6 persone, responsabili, quadri e persino i capi...insomma l'azienda era nata e cresciuta senza nemmeno un laureato...ergo il lavoro di squadra, la capacità di organizzazione e la gestione delle situazioni che ne sono scaturiti nulla hanno mai avuto a che vedere con l'università...oltre al fatto che l'unico laureato era quello che prendeva meno di tutti

Ci sono molte realtà come la tua, caso strano proprio dove lavoravo anni fa non c'era e non c'è tutt'ora un solo laureato.
Sinceramente lo trovo scandaloso specialmente quando sei in un settore che hai a che fare con ditte estere e quando devi fare degli audit vedi i responsabili in evidente difficoltà con la lingua(inglese e tedesco) e si fanno quasi capire con i segni.
Io penso che qualsiasi azienda che vuole migliorarsi ha bisogno di laureati , proprio per il fatto che il laureato ha una maggiore apertura mentale rispetto l'esperienza dei veterani diplomati e non.
Il rischio che corrono alcune aziende prive di personale laureato che continuano a lavorare con metodi obsoleti e molte volte costosi e in questi periodi di vacche magre è un danno non da poco.

[fabry72]

se vai a fare il rettore sicuramente con quei salassi che pagano gli studenti...

Le tasse degli studenti non vengono usate per gli stipendi

[FunMBnel]

esclude che un diplomato possa raggiungere i soliti risultati di un laureato.

Definisci i "soliti risultati" e poi magari ne discutiamo...