Veramente, come diceva gia' alexeia, ci sono zone in cui ci sono restrizioni anche alla presenza umana (tipo Valle delle Meraviglie in Francia per restare in zona)
E' solo questione di zone, se c'e' un parco o simile di solito significa che il territorio ha delle peculiarita' naturalistiche e lo scopo dell'area protetta e' preservarle, tutto qui. Nel restante 99% del territorio alpino puoi andare con cane e spesso pure fucile se vuoi
Ultima modifica di malghes; 12/01/2016 alle 01:18
Il cane appartiene ormai da millenni agli ecosistemi antropici o antropizzati che dir si voglia.
Se appartenensse all'ecosistema "parco", troveremmo anche là dentro cani di razze ben definite (prodotto di ingegneria genetica, sia pure molto grossolana), che vivono liberamente in equilibrio con le altre specie.
La differenza per gli escursionisti umani è che, sapendo leggere, dovrebbero essere consapevoli del limite dei luoghi e quindi muoversi di conseguenza.
La fauna selvatica spesso si muove anche in vicinanza dei luoghi antropici (rifugi, sentieri) perché orami sa che in determinati periodi dell'anno o orari lì non c'è pericolo, o se c'è sa come gestirlo.
Altri animali estranei lasciano le loro tracce, segnano a loro volta deliberatamente (e in modo non facilmente incontrollabile) il territorio. Il problema non è il cane che spisciacchera in giro - chè è biodegradabile e naturale - ma il fatto che con questo compie un atto comunicativo verso le specie autoctone, che possono essere disturbate perché ne percepiscono la presenza anche a distanza di tempo. Questo tanto per fare un esempio.
Insomma, occorre considerare l'impatto animale non solo ddal nostro punto di vista umano, perché noi, razionalmente, siamo molto più tolleranti di tutti gli altri viventi che agiscono solo d'istinto e mancano a volte degli strumenti (esperienza) per decifrare situazioni nuove. La stessa necessità di decifrare una situazione imprevista per attuare un comportamento conseguente, è per un animale fonte di stress.
In alcuni boschi dell'Engadina c'è il divieto di entrare da Dicembre al primo Maggio, anche per l'essere umano.
a me sembra estremismo ecologico, voler mettere sotto una campana che sa poco di naturale....cmq si parlava di lasciare la possibilità di poter arrivare ai principali rifugi con il cane al guinzaglio, quindi nessun scorrazzamento in boschi o lontano da sentieri o su cime etc
Io non ci trovo nulla di strano, per vari motivi.
Innanzitutto, il cane è l'animale più rumoroso che esista al mondo, in quanto è capace di abbaiare per ore di seguito emettendo un rumore fortissimo che si può percepire a chilometri di distanza. Secondo, il cane è anche un predatore, capace di fare stragi di piccoli animali. Ma soprattutto, non è un animale che riesce a farsi i fatti suoi, e quindi, appena vede una cosa un po' diversa, abbaia, la rincorre, la spaventa ecc.
Io vado spesso a fare camminate in collina, in montagna, in pianura ecc.: spesso vado in zone dove ci sono i cinghiali (che ormai sono dappertutto). Certo, non sono animali propriamente simpatici, ma vi assicuro che a me non danno alcun fastidio, in quanto scappano appena mi vedono da lontano, e io ovviamente non do fastidio a loro. Quando però c'è qualcuno con un cane, succede un casino, perché il cane, appena intravede dei cinghiali da lontano, letteralmente impazzisce, urla come un invasato, li rincorre, aggredisce i piccoli, e finisce sempre che i cinghiali si inc..zano, e aggrediscono cani e padroni.
Non vi dico poi quando ci sono i cervi (mi è capitato): i cani impazziscono appena capiscono che ci sono dei cervi, terrorizzandoli e mettendoli in fuga. Guardate, non esagero, un solo cane mette in subbuglio 10 km quadrati di natura!
Ultima modifica di davide3; 16/01/2016 alle 22:38
Starei decisamente piu' basso con la percentuale, almeno su quelli che vanno in montagna: per la mia esperienza almeno meta' dei cani che incontro sui sentieri sono molto bravi e rispondono al padrone (dettaglio fondamentale). Rimane il fatto che altre volte ho incontrato gente disperata che aveva perso il cane...
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